Aumenti sulla benzina per finanziare la Protezione civile

Politica

Il Cdm ha approvato in via preliminare la riforma del dipartimento. Se necessario, l'accisa sul carburante potrà subire un rialzo fino a 5 centesimi al litro. Duro richiamo di Napolitano durante la presentazione del piano: “Evasori non degni dell’Italia”

Il Consiglio dei ministri ha approvato oggi 13 aprile in via preliminare la riforma della Protezione civile, che ne specifica i compiti e conferma la possibilità di un aumento delle accise sui carburanti in caso di stato di emergenza, come si legge nel comunicato di Palazzo Chigi.

Aumento delle accise sulla benzina in caso di necessità
- La riforma (che verrà finalizzata dal Consiglio dei Ministri dopo l'esame da parte della Conferenza Unificata Stato-Regioni dell 19 aprile), prevede che al momento della dichiarazione dello stato di emergenza "si provvede al fabbisogno finanziario utilizzando le risorse del fondo nazionale di protezione civile. Qualora sia utilizzato anche il fondo spese impreviste, lo stesso è immediatamente e obbligatoriamente reintegrato con risorse ordinarie e/o con le maggiori entrate derivanti dall'aumento dell'accisa sui carburanti, stabilita dal Consiglio dei Ministri in misura non superiore a cinque centesimi per litro".
Al momento della dichiarazione dello stato di emergenza, prosegue il comunicato, anche "le Regioni hanno facoltà di elevare l'imposta regionale sulla benzina di loro competenza sino al massimo di cinque centesimi per litro".

Si restringono gli ambiti di intervento
- Come era atteso, inoltre, il provvedimento è più selettivo rispetto al passato sui possibili ambiti di intervento della Protezione civile, e limita la gestione delle emergenze a un massimo di 100 giorni, tempo oltre il quale si passa alla gestione ordinaria. Interventi più mirati e non più Grandi Eventi, dunque, ma con "massima flessibilità e libertà, senza bisogno di acquisire concerti o visti preventivi" per il capo della Protezione civile allo scattare dell'emergenza.

Il provvedimento prevede che "le ordinanze emanate entro i primi 20 giorni dall'evento sono immediatamente esecutive e sono emanate senza il concerto del ministero dell'Economia e delle finanze". In caso di calamità, da subito sono individuate la fase di soccorso - della durata massima di "60 più 40 giorni" – di competenza della Protezione civile, e quella di superamento dell'emergenza affidata all'Amministrazione competente in via ordinaria.

Gabrielli: "Servono risorse" - "Esiste un problema di risorse che vanno ritrovate - ha detto ai microfoni di SkyTG24 il capo della Protezione civile Franco Gabrielli prima che il contenuto della riforma venisse reso noto - perché il sistema sia veramente efficace".


Monti: "Anch'io sono un volontario" - Nell'illustrare la riforma davanti ad una platea di volontari della Protezione civile, il premier Mario Monti si è paragonato a un volontario sceso in campo per fronteggiare l'emergenza dei conti pubblici. "Anche io sono un volontario, per la messa in sicurezza del Paese", ha detto Monti intervenendo agli Stati generali del volontariato della Protezione civile, in corso a Roma. "Se Monti è un volontario, io sono un richiamato della riserva", ha detto il Capo dello Stato Napolitano nel suo intervento. Da Napolitano anche un affondo contro evasori e speculatori. L'evasione fiscale e l'abusivismo  edilizio, ha detto, sono "logiche irresponsabili, comportamenti devianti, per quanto diffusi, che non meritano di essere associati al concetto e alla parola di Italia".

Guarda l'intervento di Giorgio Napolitano:

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