Genova, Politicometro.it fa le pulci ai candidati sindaco
PoliticaIl sito verifica le dichiarazioni degli aspiranti primi cittadini in campagna elettorale e smaschera le eventuali bugie. L'idea è di un gruppo di studenti di giornalismo, che applica per la prima volta in Italia il metodo di Politifact.com
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di Raffaele Mastrolonardo
Ci sono quelle di genere, quelle numeriche, quelle infrastrutturali, quelle sociodemografiche e quelle colossali. L'argomento può cambiare ma non la sostanza: si tratta pur sempre di errori, imprecisioni quando non vere e proprie “balle”. Dopo tutto, la politica è anche l'arte della dissimulazione e, purtroppo, a volte anche della menzogna, tanto più in campagna elettorale quando la ricerca del consenso spinge i candidati a spararle più grosse del solito. Succede, ovviamente, anche a Genova dove il 6 e il 7 maggio prossimo si voterà per le Comunali ma con una differenza. Questa volta, i contendenti per la poltrona di sindaco potrebbero essere più facilmente inchiodabili alla responsabilità delle loro parole e le eventuali mendacie verranno consegnate agli atti del web. Tutto merito di un gruppo di ventenni con la passione per il giornalismo che, sulla scorta di un esempio americano, hanno dato vita all'ambizioso progetto Politicometro.it.
Le parole alla prova dei fatti - Online dal 15 marzo, il sito ha già censito oltre 40 dichiarazioni di 13 candidati a Palazzo Tursi valutandole lungo una scala di cinque valori che va dalla “balla colossale” al “vero” passando per gradi intermedi come “balla”, “mezzo e mezzo” e “abbastanza vero”. A fare le spese delle indagini della redazione sono stati finora un po' tutti i concorrenti. Enrico Musso, indipendente sostenuto da Udc e Fli ha subito le rampogne virtuali del sito per avere affermato che Genova, “nel giro venti/trent'anni ha perso un quarto dei suoi abitanti”. Falso, gli ha risposto Politicometro con numeri Istat alla mano: “Calcolata la media sui 25 anni, la riduzione complessiva è stata del 15,25% e non del 25%”. E se questa può sembrare un'imprecisione veniale, che dire della dichiarazione di Armando Siri, candidato indipendente con il suo partito Italia Nuova, che ha definito quello di Genova “un Comune da tripla A”? Che si tratta di una “balla colossale”, visto che secondo Standard & Poor's e Fitch la solidità finanziaria della Superba non merita più di una “A”.
Più grave, poi, dal punto di vista di un aspirante amministratore la sparata di Roberto Delogu, che corre sostenuto dai Comunisti-Sinistra Popolare: se diventerà sindaco, ha detto, sposterà i soldi della cosiddetta Gronda, una nuova bretella autostradale che interesserà il Ponente della città, per il Nodo di San Benigno, altra opera infrastrutturale. Peccato, gli hanno fatto sapere dal sito, che le due iniziative fanno parte dello stesso progetto e dunque non sono in concorrenza. E peccato che a fine febbraio è stato raggiunto l'accordo tra le autorità competenti per “il potenziamento del nodo di San Benigno, la cui cantierizzazione partirà in primavera”.
La verità è giovane - A dare i voti ai contendenti per la guida della città sono undici ragazzi compresi tra i 22 e i 27 anni appassionati di politica e media, la maggior parte dei quali frequentano o hanno frequentato il corso di Informazione ed editoria dell'Università di Genova. Seguono tutti gli incontri pubblici dei candidati, estraggono le dichiarazioni più interessanti e poi procedono con la ricerca sui dati e i documenti disponibili per verificare le informazioni. E infine danno i voti. Le riunioni di redazione le fanno al bar dell'università nelle pause tra una lezione e l'altra o via Skype. Si coordinano con e-mail e smartphone e garantiscono copertura tutti i giorni della settimana (“Pasqua compresa”, precisano). Compenso? “Nessuno: siamo tutti volontari. L'unico rimborso è una scheda telefonica di 25 euro al mese che, per ora, pago di tasca mia”, racconta Matteo Agnoletto, 22 anni, fondatore e direttore del sito. Il punto riferimento dei ragazzi è Politifact, sito americano che si dedica alla verifica delle dichiarazioni dei politici e delle loro promesse: dopo aver vinto un Premio Pulitzer, ora è stato replicato anche in Francia per le presidenziali. “Ne abbiamo sentito parlare per la prima volta in una lezione universitaria al corso di Storia del giornalismo - spiega Agnoletto, che da 4 anni collabora con varie testate locali – e in occasione delle Comunali, ci siamo detti: perché non ci proviamo anche noi?”. Detto, fatto: un amico programmatore per lo sviluppo del sito, un altro laureato in economia per la parte marketing e poi un manipolo di studenti di giornalismo e scienze politiche. L'obiettivo è offrire agli elettori un servizio che manca: “Leggendo i giornali – racconta sempre Agnoletto - ci si imbatte spesso in versioni e valutazioni differenti della stessa dichiarazione. Noi ci vogliamo mettere nei panni dei cittadini e aiutarli a chiarirsi le idee sui loro rappresentanti”.
Le polemiche del Movimento 5 stelle - Partito in sordina il Politicometro sta entrando negli ultimi giorni nella discussione politica locale. I media della città lo seguono con interesse ma, soprattutto, gli aspiranti sindaco iniziano a sentire il fiato sul collo dei ragazzi che hanno sposato la causa della verifica. Il candidato del Pdl Pierluigi Vinai, per esempio, ha ri-twittato il responso positivo dato dal sito ad una sua dichiarazione su una controversa opera infrastrutturale della città. E se – confermano i redattori - lo staff di Marco Doria, il favorito per la conquista di Palazzo Tursi, li segue con attenzione sono già arrivate le prime polemiche. I militanti del Movimento 5 Stelle hanno contestato la definizione di “balla” per una dichiarazione del loro candidato Paolo Putti a proposito delle potenzialità economiche della raccolta differenziata. Sul blog di Beppe Grillo è comparso un post in cui si accusava il Politicometro di “stare con l'inceneritore” e ne è seguita un'articolata discussione su Facebook. “Al di là del merito, mi sembra che sia la conferma che siamo sulla strada giusta”, spiega il direttore del sito. Intanto, il cantiere del Politicometro è pieno. A cominciare da una funzionalità che farà la media delle dichiarazioni dei candidati e permetterà di compararli (“fino ad ora non l'abbiamo pubblicata perché il campione non era significativo”). Ma lo sguardo va oltre la Liguria e questa tornata elettorale. “Domani? Intanto, ci divertiamo e la consideriamo una missione”, conclude Agnoletto. “Ma di certo, non ci saluteremo il 7 maggio o dopo il ballottaggio. C'è da monitorare il sindaco eletto e l'anno prossimo ci sono le elezioni nazionali...”.
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Le parole alla prova dei fatti - Online dal 15 marzo, il sito ha già censito oltre 40 dichiarazioni di 13 candidati a Palazzo Tursi valutandole lungo una scala di cinque valori che va dalla “balla colossale” al “vero” passando per gradi intermedi come “balla”, “mezzo e mezzo” e “abbastanza vero”. A fare le spese delle indagini della redazione sono stati finora un po' tutti i concorrenti. Enrico Musso, indipendente sostenuto da Udc e Fli ha subito le rampogne virtuali del sito per avere affermato che Genova, “nel giro venti/trent'anni ha perso un quarto dei suoi abitanti”. Falso, gli ha risposto Politicometro con numeri Istat alla mano: “Calcolata la media sui 25 anni, la riduzione complessiva è stata del 15,25% e non del 25%”. E se questa può sembrare un'imprecisione veniale, che dire della dichiarazione di Armando Siri, candidato indipendente con il suo partito Italia Nuova, che ha definito quello di Genova “un Comune da tripla A”? Che si tratta di una “balla colossale”, visto che secondo Standard & Poor's e Fitch la solidità finanziaria della Superba non merita più di una “A”.
Più grave, poi, dal punto di vista di un aspirante amministratore la sparata di Roberto Delogu, che corre sostenuto dai Comunisti-Sinistra Popolare: se diventerà sindaco, ha detto, sposterà i soldi della cosiddetta Gronda, una nuova bretella autostradale che interesserà il Ponente della città, per il Nodo di San Benigno, altra opera infrastrutturale. Peccato, gli hanno fatto sapere dal sito, che le due iniziative fanno parte dello stesso progetto e dunque non sono in concorrenza. E peccato che a fine febbraio è stato raggiunto l'accordo tra le autorità competenti per “il potenziamento del nodo di San Benigno, la cui cantierizzazione partirà in primavera”.
La verità è giovane - A dare i voti ai contendenti per la guida della città sono undici ragazzi compresi tra i 22 e i 27 anni appassionati di politica e media, la maggior parte dei quali frequentano o hanno frequentato il corso di Informazione ed editoria dell'Università di Genova. Seguono tutti gli incontri pubblici dei candidati, estraggono le dichiarazioni più interessanti e poi procedono con la ricerca sui dati e i documenti disponibili per verificare le informazioni. E infine danno i voti. Le riunioni di redazione le fanno al bar dell'università nelle pause tra una lezione e l'altra o via Skype. Si coordinano con e-mail e smartphone e garantiscono copertura tutti i giorni della settimana (“Pasqua compresa”, precisano). Compenso? “Nessuno: siamo tutti volontari. L'unico rimborso è una scheda telefonica di 25 euro al mese che, per ora, pago di tasca mia”, racconta Matteo Agnoletto, 22 anni, fondatore e direttore del sito. Il punto riferimento dei ragazzi è Politifact, sito americano che si dedica alla verifica delle dichiarazioni dei politici e delle loro promesse: dopo aver vinto un Premio Pulitzer, ora è stato replicato anche in Francia per le presidenziali. “Ne abbiamo sentito parlare per la prima volta in una lezione universitaria al corso di Storia del giornalismo - spiega Agnoletto, che da 4 anni collabora con varie testate locali – e in occasione delle Comunali, ci siamo detti: perché non ci proviamo anche noi?”. Detto, fatto: un amico programmatore per lo sviluppo del sito, un altro laureato in economia per la parte marketing e poi un manipolo di studenti di giornalismo e scienze politiche. L'obiettivo è offrire agli elettori un servizio che manca: “Leggendo i giornali – racconta sempre Agnoletto - ci si imbatte spesso in versioni e valutazioni differenti della stessa dichiarazione. Noi ci vogliamo mettere nei panni dei cittadini e aiutarli a chiarirsi le idee sui loro rappresentanti”.
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