Napolitano: "Basta precarietà per i giovani"

Politica
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

Il Capo dello Stato invia un messaggio al congresso dell'Ugl in cui chiede alle forze sociali uno spirito unitario contro la disoccupazione. Camusso lancia un appello al Parlamento: "Ha il dovere morale di cambiare il testo della riforma del lavoro"

Leggi anche:
Monti: "Gli italiani vogliono la riforma del lavoro"
Bersani a Monti: "I tecnici a rischio come i politici"

(in fondo all'articolo tutti i video sulla riforma del mercato del lavoro)


"Le giovani generazioni, sulle quali grava già un debito pubblico che tende a diventare un fardello insopportabile, devono poter accedere al mercato del lavoro in modo che non siano penalizzate da ingiustificate precarietà o da forme inammissibili di sfruttamento". A scriverlo è il presidente della Repubblica in un messaggio al congresso dell'Ugl. E' indispensabile, prosegue il Capo dello Stato, "che le parti sociali contribuiscano a sviluppare un confronto aperto e costruttivo sulle soluzioni da perseguire, con forte spirito unitario". E quindi, "nell'attuale fase economica l'impegno delle istituzioni e delle organizzazioni sindacali deve innanzitutto essere volto a contrastare la piaga della disoccupazione, che colpisce in primo luogo donne e giovani".

Camusso: "Diamo battaglia sull'articolo 18"
- Sul tema della riforma del lavoro, nel pomeriggio è intervenuta anche Susanna Camusso, per annunciare però che la Cgil intenderà dare battaglia sulle modifiche all'articolo 18 previste dal testo presentato dal governo. "I lavoratori e le lavoratrici hanno ben capito di cosa stiamo parlando e se lo hanno bene chiaro sono in grado di dirlo a tutti gli altri" ha detto la leader della Cgil a Milano. "E se questo paese lo dice - ha aggiunto - siamo certi che alla fine non passerà la controriforma del mercato del lavoro".

Camusso: "Dovere morale cambiare quel testo" - Camusso definisce un "dovere morale e non un dovere tecnico" la necessità che il Parlamento, nell'esaminare e modificare il disegno di legge sulla riforma del lavoro, guardi all'opinione e alle reazioni dei cittadini e dei lavoratori. Durante il suo intervento all'attivo dei delegati a Milano, sottolinea come la Cgil continui a "ritenere il Parlamento sovrano qualunque sia il Governo in carica", spiegando che è quello il luogo al quale l'organizzazione sindacale intende rivolgersi.

Camusso a SkyTG24:



Camusso: "Ma è veramente necessario licenziare di più"
- "A noi interessa - dice - che il parlamento si faccia questa domanda, ovvero se possa varare una norma che prevede un diritto impari per le persone invece che la stessa sanzione di fronte allo stesso tipo di comportamento. Noi pensiamo che non possa farlo. E' davvero convinto il parlamento - chiede Camusso - che ciò di cui l'economia italiana ha bisogno sia la possibilità di licenziare più facilmente o invece che non vi sia la necessità di provvedimenti per la crescita?"

Non ancora sciopero generale - Per quanto riguarda le attività del sindacato, però, Camusso spiega che non è ancora arrivato il momento per uno sciopero generale sull'articolo 18. "Quando capiremo - ha detto - che è il momento in cui bisogna dare la risposta generale che noi ci auguriamo sia il più unitaria possibile e raccolga anche tutti gli altri, la proclameremo".

Bonanni: "Monti deve avere pazienza" - Video


Angeletti: "Cambiare l'art. 18 non crea lavoro" - Sul tema interviene, dal congresso dell'Ugl, anche il leader della Uil, secondo cui "riformare l'articolo 18 non crea lavoro né risolve problemi delle imprese, è un problema che "attiene ad un altra cosa, al potere ed alla gerarchia all'interno del posto di lavoro. E' solo una questione di potere. Si vuole spostare il potere a favore delle imprese". Angeletti conclude poi che "solo i cretini continuano a dire cose che non conoscono, pensando che quello che conoscono sia la verità".

Politica: I più letti

[an error occurred while processing this directive]