Fornero: "Nessuna marcia indietro sull'articolo 18"

Politica

Il premier: "Sui licenziamenti abbiamo percepito una diffusa preoccupazione". Venerdì 23 marzo la riforma in Consiglio dei ministri per essere approvata .Proteste in diverse fabbriche, da Torino a Pisa. Di Pietro: "Monti padrone arrogante"

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(in fondo all'articolo tutti i video sulla riforma del mercato del lavoro)

"Nessuna marcia indietro" sull'articolo 18 da parte del governo. E' quello che sostiene il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, in conferenza stampa (qui i video integrali: 1 - 2) a Palazzo Chigi al termine di una lunga giornata di trattative cui sono seguite dichiarazioni e smentite.
I tempi per l'approvazione della riforma del mercato del lavoro - ha aggiunto la giuslavorista - "confermo che saranno brevi", ma non "brevissimi: non tre o quattro giorni perché il parlamento avrà bisogno del tempo per leggere il testo, emendarlo, approvarlo oppure mandarci a casa, perché anche questo fa parte della democrazia". In ogni caso, fa sapere Palazzo Chigi, la riforma arriverà in Consiglio dei ministri venerdì 23 marzo per essere approvata. Di lì passerà poi al vaglio del parlamento. Fornero, che ha escluso che tale riforma riguarderà il pubblico impiego, ha poi confermato che non è ancora stato scelto il veicolo normativo.

Monti: "Eviteremo abusi" - Le frasi di Fornero arrivano poco dopo quelle di Mario Monti, che assicura: "Eviteremo gli abusi sui licenziamenti economici". Intanto dall'altra parte il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, fa marcia indietro con un'apertura alle posizioni di Cgil e Pd. Una mossa a sorpresa nel giorno dell'incontro decisivo tra esecutivo e parti sociali per la messa a punto del documento che - fa sapere la Cgil - sarà presentato venerdì 23 in Consiglio dei ministri.
Intanto si registrano proteste nelle fabbriche, da Torino e Pisa. E interventi sul tema arrivano da più parti. Monsignor Bregantini (Cei): "Il lavoratore non è una merce. Non è un prodotto da dismettere per motivi di bilancio". L'ambasciatore Usa, Thorne: "Il nuovo governo sta facendo un grande lavoro". Marcegaglia: "Inaccettabile l'ipotesi di indebolimento sull'articolo 18" (VIDEO). Tra le voci dei politici il più duro è Antonio Di Pietro: "Monti padrone arrogante, vada a casa". Mentre Umberto Bossi avverte: "L'articolo 18 non si tocca".

Bonanni: "Noi favorevoli al modello tedesco" - Le frasi del governo e in particolare di Fornero smentiscono dunque la girandola di voci che si sono rincorse in tutta la giornata. Tra queste, quella della Cisl, che su Twitter aveva sostenuto che il governo si sarebbe impegnato a "riformulare la norma" sui licenziamenti.
Il segretario del sindacato Bonanni ha comunque detto di voler "cambiare la norma sui licenziamenti economici e fare una riforma del lavoro credibile. E' quello su cui ci stiamo impegnando in queste ore. Anche noi vogliamo il modello tedesco" che prevede che sia il giudice a decidere tra reintegro e indennizzo nel caso di licenziamento per motivi economici giudicato illegittimo. Il premier Mario Monti e il ministro del Welfare, Elsa Fornero, hanno invece escluso la possibilità di reintegro per i licenziamenti economici.

Di Pietro: "Atto arrogante, Monti deve andare a casa"
Duro l'attacco di Antonio Di Pietro: "La riforma dell'articolo 18 proposta dal governo è "l'atto arrogante di prepotenza del nuovo padrone, sobrio, ma sempre padrone". Lo dice il leader dell'Idv sottolineando che "Monti che fa Berlusconi" o fa un passo indietro "con umiltà o deve fare le valigie e andare a casa".

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Bersani: pressing sul Colle - Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani avrebbe invece avuto contatti con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e con il governo per chiedere che la riforma arrivi in Parlamento sotto forma di una legge delega che consenta una discussione sulle norme, l'art.18, da cambiare. Il responsabile economico del Pd, Stefano Fassina ha detto comunque a SkyTG24 che il partito non può accettare dal governo un "prendere o lasciare" (video).

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