Immigrazione, il governo annuncia nuove norme. È polemica

Politica
Il ministro Riccardi in visita, lo scorso gennaio, al campo d’accoglienza per gli immigrati a Rosarno (Reggio Calabria)
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Il ministro dell’Integrazione Andrea Riccardi: approvato un Piano Rom, c’è la volontà dell’esecutivo di allungare i permessi di soggiorno e di abolire la tassa sulle rimesse all’estero degli irregolari. Ok del Pd, dure reazioni della Lega

di Valeria Valeriano

Piano Rom, cancellazione dell’imposta sulle rimesse degli immigrati, allungamento dei permessi di soggiorno. Il ministro dell'Integrazione e della Cooperazione, Andrea Riccardi, annuncia novità allo studio del governo per gli stranieri che vivono nel nostro Paese. E dalle fila della Lega Nord c’è già chi s’infuria. “Il governo tutela solo gli extracomunitari”, è l’accusa del Carroccio. Infastidito anche dalle parole del presidente Napolitano al Consiglio generale degli italiani all'Estero. In un messaggio, infatti, il capo dello Stato ha parlato di "esigenze di politiche di accoglienza e inclusione sociale".

Permessi di soggiorno più lunghi e Piano Rom. Durante un’audizione davanti al Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen, Riccardi ha detto di stare “lavorando, insieme al ministero dell'Interno, all'allungamento dei permessi di soggiorno”. “Ora andrà in Parlamento”, ha chiarito. I permessi passeranno “da sei mesi a un anno e da un anno a due”. Così facendo, si alleggerirebbe anche l’impatto della tassa, in vigore da fine gennaio, su rilasci e rinnovi. La riforma, ha detto Riccardi, “permette di spalmare il costo del permesso su un periodo più lungo”. “Stiamo pure lavorando col Viminale per una macchina amministrativa più efficiente e rapida – ha aggiunto –. Legalità vuol dire anche questo”.
Il ministro ha annunciato pure un Piano Rom. “È stato approvato dal consiglio dei ministri di venerdì 24 febbraio”, ha detto Riccardi. Il piano, ha aggiunto, “è stato salutato con interesse dall'Unione europea: il commissario Reding era innervosito dalla politica italiana nei confronti dei Rom”. Anche Laura Boldrini, portavoce in Italia dell’Agenzia dell’Onu per i rifugiati, ha detto di aver “appreso con favore l'approvazione da parte del governo del piano Rom”. Quattro, ha spiegato il ministro, gli assi portanti del progetto: scuola, lavoro, casa e accesso alle cure. In Italia, ha sottolineato, ci sono 70mila rom cittadini italiani e altrettanti tra comunitari ed extracomunitari. Il ministro Riccardi ha parlato anche di una “Consulta delle religioni per l'integrazione”. “Vorrei riunire – ha spiegato – le autorità islamiche, ortodosse, protestanti, ebraiche, sikh, induiste e buddiste e chiedere loro come essere agenti per preservare l'identità religiosa e al tempo stesso agenti per l'integrazione”. Il ministro dell'Integrazione e della Cooperazione ha rivelato che sarà a Lampedusa venerdì 2 marzo, insieme al titolare dell’Interno Anna Maria Cancellieri. “Il governo tunisino si è impegnato a contenere le partenze verso l'Italia, ma con la bella stagione il problema sbarchi si può ripresentare, perciò dobbiamo essere pronti”, ha spiegato Riccardi. Che si è soffermato pure sulla situazione nel centro di accoglienza per richiedenti asilo di Mineo (Catania). “Il Governo segue la vicenda per trovare una soluzione, ma l'impressione è che parte di queste persone si siano spostate in Francia o siano tornate in patria”.

Rimesse immigrati. La parte dell’intervento del ministro che ha scatenato più reazioni è quella relativa alla tassa sui trasferimenti di denaro fuori dall’Italia da parte degli stranieri irregolari (sono esenti i trasferimenti effettuati da persone fisiche munite di matricola Inps e codice fiscale). Nel decreto sulle semplificazioni “è stata inserita la cancellazione dell’imposta dello 0,2 per cento sui trasferimenti all'estero delle risorse degli immigrati”, ha detto Riccardi. In realtà l’imposta, introdotta lo scorso autunno dal governo Berlusconi con una norma a firma Maroni-Tremonti, è del 2 per cento, come precisato poi dallo stesso ministro. Anche se il misunderstanding è sfuggito ai leghisti, “inventori” della tassa, che hanno subito attaccato l’iniziativa e ad alcuni esponenti del Pd, favorevoli alla proposta del governo.

Polemica Lega-Pd. “Mentre ogni giorno piovono nuove tasse su noi poveri autoctoni, il Ministro Riccardi comunica non già, com'era lecito attendersi, un bel necessario giro di vite nei controlli sui clandestini, ma, incredibilmente, l'abolizione della modestissima imposta dello 0,2 per cento sulle rimesse degli immigrati. Tutti ipertassati, dunque, esclusi i 'bongo bongo'. Chissà perché", ha scritto in una nota Mario Borghezio, europarlamentare della Lega. "Quell'imposta era stata introdotta da un governo che aveva avuto i voti del popolo. Cancellando la norma il governo Monti, che ancora una volta si dimostra politico, ha scelto di andare contro la volontà popolare", ha detto Maurizio Fugatti, vice capogruppo dei deputati della Lega Nord. Il ministro Riccardi “ha dato il via alla stagione delle offerte tre per due per gli immigrati. A quando il tre per due per gli italiani?", ha aggiunto la senatrice del Carroccio Irene Aderenti. “Perché i nostri cittadini e le nostre aziende sono tartassati mentre altri sono agevolati?", ha scritto su Twitter Roberto Cota, presidente della Regione Piemonte e segretario della Lega Nord Piemonte. Di tutt’altro tenore le reazioni del Partito democratico. Sandro Gozi, deputato del Pd e membro del Comitato Schengen, ha definito l’abolizione dell’imposta “un’idea del tutto condivisibile”. Stessa linea per Marco Pacciotti, coordinatore del Forum immigrazione del Pd: “Si tratta di un'imposta introdotta dal governo Berlusconi messo sotto pressione dalla Lega che non aveva altro obiettivo se non mostrare i muscoli”. “Gli interventi annunciati dal ministro Riccardi non sono affatto buonisti, ma semplicemente razionali. E si innestano in una precisa strategia che mira a fare uscire l'Italia dall'emergenza immigrazione. Se i colleghi leghisti riuscissero a ragionare con la stessa rapidità con cui urlano potrebbero arrivarci anche da soli”, ha detto il deputato Pd Andrea Sarubbi. Contro il Carroccio ha parlato pure Debora Serracchiani, europarlamentare del Pd: “Il partito che ha avuto in mano le redini del Viminale dimostrando di non saper gestire le emergenze e di non voler fare nemmeno l'ordinaria amministrazione dei fenomeni migratori, ora non può permettersi di aprire bocca per fare sbracato allarmismo sociale”.

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