Responsabilità civile dei giudici, governo battuto

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Alla Camera passa un emendamento della Lega Nord favorevole alla introduzione della norma. Il ministro Severino: "Spero che il Senato corregga". Ira dell'Anm: "E' incostituzionale, decideremo se attuare agitazioni o scioperi"

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La Camera, giovedì 2 febbraio, ha approvato con voto segreto un emendamento della Lega Nord alla legge comunitaria che introduce la responsabilità civile diretta dei magistrati, sul quale il governo aveva dato parere negativo. I voti a favore sono stati 264, i no 211 e 1 astenuto.
Il ministro per gli Affari europei, Enzo Moavero Milanesi, aveva invitato i deputati a votare contro, in quanto il tema avrebbe dovuto essere affrontato in modo organico con una normativa ad hoc. Invece, la Lega ha gettato l'emendamento nell'arena parlamentare ora, proprio mentre la Camera inizia ad esaminare il dl sulle  privatizzazioni e mentre s'infiamma il confronto sul mercato del lavoro.
Il risultato immediato è stato quello di ricompattare i vecchi schieramenti: centrodestra a favore della responsabilità diretta delle toghe e centrosinistra contro, nonostante alcuni "franchi tiratori".

Responsabilità civile dei magistrati  - La norma approvata il 2 febbraio a Montecitorio prevede che il magistrato sia costretto a risarcire chi è stato danneggiato da un suo errore commesso per dolo o colpa grave. Secondo l'attuale legge, invece, in caso di errore accertato, è lo Stato che provvede al risarcimento.

L'Anm: "Valutiamo lo stato di agitazione" - Per il sindacato dei magistrati, l'Anm, la responsabilità diretta del magistrato per i suoi errori è "incostituzionale e una forma intimidatoria e di vendetta verso il libero esercizio della funzione di giudice", come ha detto il suo presidente, Luca Palamara, che ha anche annunciato la convocazione di "un Comitato direttivo centrale straordinario per martedì prossimo (7 febbraio, ndr) per decidere sullo stato di agitazione e sullo sciopero contro l'emendamento che prevede la responsabilità civile dei magistrati".

Il ministro Severino: "Spero sia cambiata"  - I 264 voti a favore non vengono dal solo centrodestra, ma anche dai sei deputati Radicali e da qualche decina di "franchi tiratori" del centrosinistra, presente in aula con oltre 240 deputati al momento della votazione (a fronte di 211 no).
Il ministro della Giustizia, Paola Severino, che non ha partecipato al dibattito in Aula, ha auspicato una marcia indietro al Senato, dove la legge comunitaria arriverà dopo l'ok di Montecitorio. "Rispetto la decisione del parlamento, ma è evidente che in una seconda fase ci sia spazio per un'ulteriore riflessione e si riapra il dialogo in vista di soluzioni alternative", ha commentato il Guardasigilli dopo il voto.
Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, chiede proprio questo al governo, che "riprenda il filo del ragionamento e al Senato questa situazione venga sanata". "Non possiamo assistere ad una situazione in cui rispunta la vecchia maggioranza", ha detto un Bersani piuttosto rabbuiato ai giornalisti. "Non possiamo assistere al riemergere di vecchie maggioranze. Non può esserci chi è leale e chi di prende queste libertà".

La sentenza della Corte di giustizia europea - Una recente sentenza della Corte di giustizia europea intimava all'Italia di cambiare la legge, in quanto la responsabilità andava estesa anche agli errori commessi dal magistrato per un'interpretazione errata delle norme europee e per una valutazione sbagliata di fatti o prove.
La Corte Ue non si spingeva però ad investire direttamente il magistrato dell'onere del risarcimento, non toccando il principio che fosse lo Stato, e non la singola toga, a pagare. A questo ci ha pensato invece il leghista Gianluca Pini che è riuscito a far passare l'emendamento, dopo un fallito tentativo lo scorso anno.
L'emendamento, tra l'altro, riprende uno dei punti della riforma della giustizia dell'ex ministro Guardasigilli Angelino Alfano, approvata dal precedente governo: il magistrato che sbaglia deve sborsare il risarcimento di tasca sua.

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