Il ministro per la Cooperazione internazionale e l'integrazione commenta l’ultimo decreto del governo: "Le liberalizzazioni servono a mettere in moto il Paese. Se guardo al cammino fatto negli ultimi 3 mesi rimango stupefatto". L’INTERVISTA
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"Se guardo il cammino che abbiamo fatto in tre mesi sono stupefatto". Così il ministro per la Cooperazione internazionale Andrea Riccardi, commenta, a SkyTG24, le misure contenute nel decreto del governo Monti.
Sulle liberalizzazioni, spiega "se ne discuteva da anni e noi abbiamo preso decisioni importanti. Spero che tutto questo serva a mettere in moto il paese". Commentando poi una frase di Marco Follini, sul fatto che questo governo sembra non avere nemici, il ministro ha osservato che "il nostro nemico è la paura che ci fa arroccare. Ognuno si vuole arroccare nel proprio orticello. In questo senso le liberalizzazioni sono un rischio, ma anche un apertura di speranza".
"Non nascerà una nuova Dc" - Parlando del rapporto tra i tecnici e la politica, Riccardi ha comunque voluto sottolineare il legame tra i due ambiti, spiegando che "questo governo di tecnici ci può essere perché sorretto da una maggioranza parlamentare fatta da tre grandi partiti. C'è dunque una connessione tra tecnici e politici. Si sta creando una dialettica tra le forze politiche positiva e interessante. Questo governo può diventare un'occasione per i partiti per rifondarsi e ripensarsi."
Riguardo al crescente impegno dei cattolici in politica, Riccardi ha spiegato che non crede "che nascerà una nuova democrazia cristiana. Questi sono fantasmi che tante volte turbano il nostro dibattito politico. La realtà è fatta di questi tre partiti che sostengono il governo. Certo, poi c'è una rinasciata culturale dell'impegno dei cattolici." E riguardo al proprio futuro ha assicurati che "non è nei miei programmi presentarmi alle elezioni del 2013. Lo dico con grande convinzione, non sto lavorando per un mio futuro politico."
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