Catanzaro: Traversa non ci ripensa, arriva il commissario

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Il deputato Pdl, eletto a maggio sindaco del capoluogo calabrese, non ritira le dimissioni e sceglie la poltrona da parlamentare. Il Viminale ordina il commissariamento della città. La giunta non ci sta e annuncia ricorso: “Deve subentrare il vicesindaco”

di Valeria Valeriano

Michele Traversa non è più il sindaco di Catanzaro. L’ormai ex primo cittadino, classe 1948, non ha cambiato idea e non ha ritirato le dimissioni presentate il 19 dicembre 2011. Nella notte tra il 9 e il 10 gennaio, alle 24 in punto, è scaduto il termine ultimo per un suo ripensamento. Nonostante il tentativo della giunta, che per rimanere in carica fino alle prossime elezioni ha approvato una delibera in cui si parla di decadenza e non di dimissioni, la guida del capoluogo calabrese passa nelle mani di un commissario straordinario.
La città, a sette mesi e mezzo dalle ultime amministrative, si ritrova così senza sindaco. Il 17 maggio scorso la coalizione di centrodestra con a capo Traversa aveva ottenuto il 62 per cento dei voti: Salvatore Scalzo, 27 anni, candidato del centrosinistra, si era fermato al 32 per cento. In primavera si tornerà alle urne. Ma chi traghetterà Catanzaro fino alle prossime elezioni? Il prefetto Antonio Reppucci ha sospeso il consiglio comunale e nominato, su indicazione del ministero dell'Interno, un commissario. Si tratta di Giuseppina Di Rosa, 69 anni, siracusana, prefetto della città fino al novembre 2010, quando è andata in pensione. Nei prossimi giorni il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, firmerà il decreto di scioglimento dell’assemblea e il commissario assumerà le funzioni. Ma la giunta non ci sta e promette battaglia.

Dimissionario o decaduto? La notizia del passo indietro di Traversa, in passato presidente della Provincia e assessore regionale, arriva il 17 dicembre. “Dichiaro il mio fallimento e chiedo scusa alla città e a quanti hanno amministrato con me, però la situazione delle finanze comunali è disastrosa”, dice commosso ai giornalisti il sindaco che a ottobre era al settimo posto tra i più amati d’Italia. Dopo due giorni le dimissioni vengono formalizzate. Ma questa volta la spiegazione è un’altra: Traversa, deputato Pdl, deve scegliere tra la carica di primo cittadino e quella di parlamentare. Glielo impone la giunta per le elezioni di Montecitorio dopo la sentenza della Corte costituzionale sull’incompatibilità tra le due poltrone. L’ex sindaco si tiene quella di Roma. Sembra un dettaglio, invece la nuova motivazione potrebbe cambiare le carte in tavola. Il consiglio comunale approva una delibera con cui si chiede la decadenza del sindaco. “Michele Traversa, avendo esercitato un’opzione, è da considerarsi decaduto e non dimissionario. Questo consente di evitare la nomina di un commissario, tiene in vita la giunta e permette il subentro nella carica di sindaco, come facente funzioni fino alle prossime elezioni, del vicesindaco Maria Grazia Caporale”, dice il presidente del Consiglio comunale Ivan Cardamone. Anche il prefetto di Catanzaro, Antonio Reppucci, è d’accordo con questa interpretazione. A non essere d’accordo, invece, è il ministero dell’Interno. Che a fine dicembre decide per lo scioglimento dell’ente e la nomina di un commissario appena le dimissioni di Traversa sarebbero diventate esecutive (alla mezzanotte tra il 9 e il 10 gennaio, appunto). “Avverto il commissariamento del comune di Catanzaro come un’affermazione della legalità e del buon senso, contro un tentativo tortuoso e malriuscito di una parte della maggioranza di governare il periodo preelettorale (e non credo con intenti nobilissimi)”, scrive sulla sua pagina Facebook Salvatore Scalzo, capogruppo Pd della città.
Ma la partita non si chiude. Pochi giorni fa il consiglio comunale di Catanzaro approva, con 21 voti favorevoli e 7 contrari, sia una nuova delibera con cui si conferma la decadenza del sindaco sia un emendamento con cui si autorizzano gli uffici competenti dell’ente a presentare ricorso alla giustizia amministrativa contro la decisione del Viminale di nominare un commissario. Si arriverà davvero al Tar?

Pensando al dopo Traversa. In città, intanto, è già partito il toto-elezioni. Per il centrodestra si fanno vari nomi: Sergio Abramo, Giancarlo Pittelli, Baldo Esposito e Mimmo Tallini. Per ora solo ipotesi. Un ruolo determinante nell’individuazione del candidato sindaco lo avrà di sicuro l’Udc, in Calabria ancora alleato col Pdl e spesso ago della bilancia.
La situazione non è più chiara nel centrosinistra. Il bis di Salvatore Scalzo, sfidante di Traversa alle ultime elezioni, viene messo in discussione da più parti. Circola, invece, l’idea Enzo Ciconte. Ma il “gruppo dei dieci”, lo stato maggiore del Partito Democratico catanzarese, non esclude il ricorso alle primarie.
Quel che è certo è che il nuovo sindaco, di qualsiasi schieramento sia, dovrà affrontare un momento nero per la città: dal problema dei rifiuti alla sicurezza delle scuole, dalla mancanza di soldi nelle casse comunali ai tagli necessari dopo lo sforamento del patto di stabilità (pare di 12 milioni). E le elezioni di primavera costeranno circa 500mila euro.

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