Monti a Calderoli: "Il mio cenone? Cotechino e lenticchie"
PoliticaIl premier risponde con una nota ironica all’ex ministro leghista che ne aveva chiesto le dimissioni per "il party di San Silvestro a Palazzo Chigi": "Nessuna festa, solo una cena privata". E su Twitter la sua risposta "piccata" diventa un tormentone
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Monti: "L'Europa non deve più avere paura dell'Italia"
"Il mio cenone? Nessun festeggiamento presso Palazzo Chigi, ma si è tenuta presso l'appartamento, residenza di servizio del Presidente del Consiglio, una semplice cena di natura privata".
Mario Monti risponde così, con una nota ufficiale della Presidenza del Consiglio (nello stesso giorno in cui ha rilasciato anche un'intervista al quotidiano Le Figaro), alla richiesta di chiarimenti presentata da Roberto Calderoli. L'esponente leghista, già ministro del governo Berlusconi, aveva chiesto in giornata un passo indietro del premier presentando un'interrogazione a risposta scritta per sapere se fossero vere le voci di una festa a Palazzo Chigi la notte di San Silvestro. Se così fosse, ha spiegato l'ex ministro in una nota, il premier "dovrebbe rassegnare immediatamente le dimissioni e chiedere scusa al Paese e ai cittadini".
La risposta di Monti - Nella serata di mercoledì 4 gennaio la risposta è arrivata. In stile Monti, con una buona dose di humour. "Gli oneri della serata - ha scritto Monti nella nota - sono stati sostenuti personalmente da Mario Monti, che, come l’interrogante ricorderà, ha rinunciato alle remunerazioni previste per le posizioni di Presidente del Consiglio e di Ministro dell’economia e delle finanze. Gli acquisti sono stati effettuati dalla signora Monti a proprie spese presso alcuni negozi siti in Piazza Santa Emerenziana (tortellini e dolce) e in via Cola di Rienzo (cotechino e lenticchie). La cena è stata preparata e servita in tavola dalla signora Monti. Non vi è perciò stato alcun onere diretto o indiretto per spese di personale".
L'ironia di Monti non si ferma: "Il Presidente non si sente tuttavia di escludere che, in relazione al numero relativamente elevato degli invitati (10 ospiti), possano esservi stati per l’Amministrazione di Palazzo Chigi oneri lievemente superiori a quelli abituali per quanto riguarda il consumo di energia elettrica, gas e acqua corrente".
La controreplica di Calderoli - “Come si dice in questi casi, la toppa è peggio del buco". Questo il commento di Roberto Calderoli, della Lega, al comunicato di Palazzo Chigi. "La nota scritta diramata da Mario Monti rispetto alla mia interrogazione scritta su quanto avvenuto a Palazzo Chigi a fine anno conferma pienamente che c'è stata una festa privata, testimoniata dall'ampia partecipazione dei suoi parenti e congiunti e, indipendentemente dal lavoro che sarebbe stato svolto dalla signora Monti in cucina e nel servizio ai tavoli, ma verificheremo che non ci fossero davvero dei cuochi o dei camerieri, chiediamo al presidente Monti se sia al corrente di quanto costa tenere aperto Palazzo Chigi, con tutto il personale conseguente, incluso quello relativo alla sicurezza", dice Calderoli, "Mi spiace, ma la toppa è peggio del buco. E confermo un comportamento rispetto al quale un Paese in difficoltà non può che aspettarsi le sue dimissioni e le sue scuse ai cittadini. In quanto alle accuse di alcuni esponenti del Pd che mi accusano di essere moralista, chiedendomi cosa penavo delle feste di Berlusconi rispondo che io non sono un moralista e che Berlusconi le sue feste le faceva a Palazzo Grazioli o ad Arcore, ovvero nelle sue residenze private, e che le sue feste le ha sempre pagate di persona e quindi devo ritenere che Berlusconi dia 'lezioni di morale' anche al presidente Monti ...".
Tormentone in Rete - Intanto, se la richiesta di chiarimenti di Calderoli non aveva fatto tanto rumore, è stata invece la replica ironica di Monti a scatenare una vero tormentone in Rete. Su Twitter l'hashtag (cioè la parola chiave più usata dagli utenti) #cotechinoelenticchie è diventato subito gettonatissimo.
Monti: "L'Europa non deve più avere paura dell'Italia"
"Il mio cenone? Nessun festeggiamento presso Palazzo Chigi, ma si è tenuta presso l'appartamento, residenza di servizio del Presidente del Consiglio, una semplice cena di natura privata".
Mario Monti risponde così, con una nota ufficiale della Presidenza del Consiglio (nello stesso giorno in cui ha rilasciato anche un'intervista al quotidiano Le Figaro), alla richiesta di chiarimenti presentata da Roberto Calderoli. L'esponente leghista, già ministro del governo Berlusconi, aveva chiesto in giornata un passo indietro del premier presentando un'interrogazione a risposta scritta per sapere se fossero vere le voci di una festa a Palazzo Chigi la notte di San Silvestro. Se così fosse, ha spiegato l'ex ministro in una nota, il premier "dovrebbe rassegnare immediatamente le dimissioni e chiedere scusa al Paese e ai cittadini".
La risposta di Monti - Nella serata di mercoledì 4 gennaio la risposta è arrivata. In stile Monti, con una buona dose di humour. "Gli oneri della serata - ha scritto Monti nella nota - sono stati sostenuti personalmente da Mario Monti, che, come l’interrogante ricorderà, ha rinunciato alle remunerazioni previste per le posizioni di Presidente del Consiglio e di Ministro dell’economia e delle finanze. Gli acquisti sono stati effettuati dalla signora Monti a proprie spese presso alcuni negozi siti in Piazza Santa Emerenziana (tortellini e dolce) e in via Cola di Rienzo (cotechino e lenticchie). La cena è stata preparata e servita in tavola dalla signora Monti. Non vi è perciò stato alcun onere diretto o indiretto per spese di personale".
L'ironia di Monti non si ferma: "Il Presidente non si sente tuttavia di escludere che, in relazione al numero relativamente elevato degli invitati (10 ospiti), possano esservi stati per l’Amministrazione di Palazzo Chigi oneri lievemente superiori a quelli abituali per quanto riguarda il consumo di energia elettrica, gas e acqua corrente".
La controreplica di Calderoli - “Come si dice in questi casi, la toppa è peggio del buco". Questo il commento di Roberto Calderoli, della Lega, al comunicato di Palazzo Chigi. "La nota scritta diramata da Mario Monti rispetto alla mia interrogazione scritta su quanto avvenuto a Palazzo Chigi a fine anno conferma pienamente che c'è stata una festa privata, testimoniata dall'ampia partecipazione dei suoi parenti e congiunti e, indipendentemente dal lavoro che sarebbe stato svolto dalla signora Monti in cucina e nel servizio ai tavoli, ma verificheremo che non ci fossero davvero dei cuochi o dei camerieri, chiediamo al presidente Monti se sia al corrente di quanto costa tenere aperto Palazzo Chigi, con tutto il personale conseguente, incluso quello relativo alla sicurezza", dice Calderoli, "Mi spiace, ma la toppa è peggio del buco. E confermo un comportamento rispetto al quale un Paese in difficoltà non può che aspettarsi le sue dimissioni e le sue scuse ai cittadini. In quanto alle accuse di alcuni esponenti del Pd che mi accusano di essere moralista, chiedendomi cosa penavo delle feste di Berlusconi rispondo che io non sono un moralista e che Berlusconi le sue feste le faceva a Palazzo Grazioli o ad Arcore, ovvero nelle sue residenze private, e che le sue feste le ha sempre pagate di persona e quindi devo ritenere che Berlusconi dia 'lezioni di morale' anche al presidente Monti ...".
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