Gli esponenti locali dei due principali partiti italiani, annunciano un'inedita alleanza in vista delle amministrative nei Comuni di Ischia. Ma la sinistra insorge: "Inquietante". E dal Partito democratico napoletano arriva lo stop: "mai insieme"
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Popolo della libertà e Partito democratico alleati? Succede anche questo, in tempi di larghe intese. Accade che la destra e la sinistra camminino a braccetto, dimentichi di vecchie inimicizie e distanze programmatiche. Accade che stringano patti per correre insieme al prossimo appuntamento elettorale, con candidati unici. Non a livello nazionale, sia chiaro. Ma in una piccola realtà come Ischia, nel golfo di Napoli. Dove i politici locali hanno preso tanto sul serio il clima bipartisan che si respira all’ombra del governo Monti, da decidere di lanciare un’alleanza politico-programmatica tra Pdl e Pd per avviare, con “maturità e senso di responsabilità”, una “fase costituente” tra le forze “riformiste” dell’isola.
“Inciucio” all’ischitana, lo chiama già qualcuno. “La nostra è un’alleanza che serve a portare a compimento punti politici e programmatici altrimenti irrealizzabili”, ribattono gli artefici dell’iniziativa: il sindaco di Ischia Giosi Ferrandino (Pd) e il consigliere regionale Domenico De Siano (Pdl), entrambi anche consiglieri alla provincia di Napoli, l’uno tra le fila pidielline, l’altro tra quelle democrat.
Negli ultimi tempi, come per primo ha rivelato il quotidiano locale Il Golfo, nella politica isolana si segnalavano strani movimenti, un dialogo sempre più intenso tra i principali partiti e tra i loro esponenti di punta. Poi, sabato scorso, l’annuncio ufficiale: “Il Pdl a ogni livello dà il via libera all’intesa con il Pd per un laboratorio politico-programmatico che parte da Ischia e si potrà realizzare anche in altre parti del Paese”, ha spiegato De Siano. “Stiamo cercando di fare una cosa ambiziosa, straordinaria!”, ha esultato il democrat Ferrandino, che a dire il vero al centrodestra non è estraneo, essendo stato in passato sindaco eletto con Forza Italia a Casamicciola, altro comune dell’isola.
Un patto “costituente”, lo definiscono. Il Pdl entra nella giunta democrat di Ferrandino e insieme lavoreranno a definire le candidature isolane per le amministrative 2012, nonché a rilanciare l’iniziativa per fare dei sei Comuni dell'isola, un’amministrazione unica.
Ma quando la notizia “dell’inciucio” ischitano è giunta a Napoli, i partiti, già afflitti dai loro travagli, sono andati in subbuglio. Sel, Idv, Verdi, Socialisti e Fed hanno protestato: “E' inquietante. Non esistono giustificazioni o ragionamenti politici per una scelta simile. Questa alleanza o viene disconosciuta a tutti i livelli dal partito di Bersani, o mette in discussione l’alleanza a livello provinciale e regionale”. E per il Pd ha risposto il commissario di Napoli Andrea Orlando: “Con il Pdl non potrà mai esserci alcuna alleanza di governo. Il fatto che il Pd a livello nazionale, come il Pdl, sostenga il governo tecnico di Monti, non può né giustificare, né nascondere pericolosi trasformismi”. Ma i politici ischitani non si arrendono: “Il partito deve capire cosa sta accadendo – ha detto Ferrandino – La nostra è al momento un’intesa di natura civica e un modello esportabile altrove, che potrebbe mettere in seria difficoltà i partiti minori”.
La grana, insomma, è deflagrata. E si va ad aggiungere ai numerosi altri problemi che segnano una stagione non facile per Pdl e Pd in Campania. Andrea Orlando, che gestisce il commissariamento dei democrat a Napoli dopo il caos primarie della scorsa primavera, ha reso nota in questi giorni la decisione di azzerare i quaranta circoli Pd del capoluogo campano e dare una diversa struttura al partito in vista del congresso annunciato tra marzo e aprile 2012. Mentre il Pdl, con un segretario regionale, Nicola Cosentino, di nuovo sotto inchiesta, si prepara alla propria stagione congressuale con non poco travaglio e con il rischio di qualche strappo, come quello, poi rientrato, del presidente del consiglio regionale della Campania, Paolo Romano. E come se tutto questo non bastasse, ecco adesso "l'inciucio" ischitano. E chissà se la voce della inedita alleanza è giunta all'orecchio di Pier Luigi Bersani e Angelino Alfano. Proprio loro che in Parlamento, mentre sostengono insieme il governo Monti, quotidianamente si affannano ad allontanare da sè l'ombra di intese reciproche.
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