Bagarre in aula. Due deputati leghisti vengono espulsi per aver esposto dei cartelli. L'esponente del Carroccio Pini insulta il presidente della Camera: "Cialtrone". Ma il premier difende il decreto. Venerdì Montecitorio vota la fiducia
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Dopo le contestazioni al premier Monti da parte del Carroccio in Senato, tensioni anche alla Camera dove il presidente Gianfranco Fini ha espulso due deputati della Lega Nord.
Sin dall'avvio di seduta che esamina il testo della manovra, il Carroccio ha fatto ostruzionismo con una valanga di interventi per ritardare l'esame del testo, su cui il governo ha poi posto la questione di fiducia. Non sono mancati neppure gli insulti. Il leghista Massimo Pini si è rivolto a Fini dicendo: "La sua arroganza non ha limiti, lei è proprio un cialtrone". Il presidente della Camera ha quindi replicato: "Non le consento di insultare, è proprio vero che ogni botte dà il vino che ha".
I due leghisti espulsi - Subito dopo alcuni deputati hanno cominciato a fischiare in segno di contestazione e Fini ha invitato i leghisti ad avere un atteggiamento consono: "Sono i pecorai che fischiano, non i deputati". Le tensioni sono però continuate e Fini ha espulso due deputati leghisti, Gianluca Buonanno e Fabio Raineri, che avevano esposto un cartello in Aula con scritto "No Ici". Dei due, Buonanno, nel corso del dibattito, secondo quanto riporta su Twitter il deputato dell'Udc Roberto Rao avrebbe detto: "La scuola è piena di comunisti. Se vogliamo fare veramente pulizia, in maniera virtuale, ci vuole il lanciafiamme".
Guarda i video con le contestazioni
Il governo pone la fiducia - La seduta è poi stata sospesa e quando è ripresa il ministro per i Rapporti con il Parlamento Giarda ha annunciato il ricorso alla fiducia sul testo della manovra uscito dalle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera. Commentando l'episodio alla Camera, il ministro dei Rapporti con il Parlamento Piero Giarda si è limitato a dire che "non è una cosa divertente".
Monti: "L'alternativa sacrifici più grandi" - Intanto Mario Monti torna a difendere la struttura della manovra che riduce il tasso di crescita dell'economia ma scongiura scenari ben peggiori e si dice convinto che anche gli italiani siano coscienti che l'alternativa sarebbero sacrifici "molto più gravi". "Non voglio spaventare troppo gli italiani, ma senza questa manovra ci sarebbero state discontinuità anella capacità dello Stato di fare fronte ai propri impegni". "L'alternativa non è la vita senza quei sacrifici ma la vita con sacrifici molto più gravi".
"Vinceremo le resistenze alle liberalizzazioni" - Monti ha parlato anche di liberalizzazioni. "Le resistenze che si incontrano, e per me non sono una novità - ha detto - quando si vogliono dispiegare le forze delle liberalizzazioni e della concorrenza. Spesso vengono superate non al primo colpo ma con una determinazione tenace. Questo è importante per l'Italia".
Con la manovra rilanciata l'immagine dell'Italia nel mondo - Il premier è poi intervenuto all'assemble degli ambasciatori e qui ha spiegato che anche con la manovra e le misure per il consolidamento di bilancio, l'Italia ha rilanciato "il suo standing internazionale e la simpatia di cui gode all'estero" sottolineando la "presa di coscienza" che "con modestia e orgoglio siamo tutti impegnati a dare al Paese, in tempi brevi, un rinnovato senso di dignità e modesta fierezza di essere italiani". E rivolgendosi alla platea degli ambasciatori Monti ha ricordato anche "il ruolo essenziale della diplomazia" in questa direzione.
Monti: "Serve un sobrio orgoglio nazionale" - "L'interesse e l'orgoglio nazionale sono virtù attuali" anche se non devono tradursi nella "difesa del proprio cortile di casa" ma "tenere presente" con "consapevolezza" di non poter "prescindere dall'agenda globale". Per l'Italia la "molla di rilancio" è anche un "sano e sobrio orgoglio nazionale" ha ribadito il premier, invitando a "rivendicarlo quando non viene riconosciuto". Perché l'aggettivo "italiano" è "più importante dello spread", ha tenuto a sottolineare.
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Sin dall'avvio di seduta che esamina il testo della manovra, il Carroccio ha fatto ostruzionismo con una valanga di interventi per ritardare l'esame del testo, su cui il governo ha poi posto la questione di fiducia. Non sono mancati neppure gli insulti. Il leghista Massimo Pini si è rivolto a Fini dicendo: "La sua arroganza non ha limiti, lei è proprio un cialtrone". Il presidente della Camera ha quindi replicato: "Non le consento di insultare, è proprio vero che ogni botte dà il vino che ha".
I due leghisti espulsi - Subito dopo alcuni deputati hanno cominciato a fischiare in segno di contestazione e Fini ha invitato i leghisti ad avere un atteggiamento consono: "Sono i pecorai che fischiano, non i deputati". Le tensioni sono però continuate e Fini ha espulso due deputati leghisti, Gianluca Buonanno e Fabio Raineri, che avevano esposto un cartello in Aula con scritto "No Ici". Dei due, Buonanno, nel corso del dibattito, secondo quanto riporta su Twitter il deputato dell'Udc Roberto Rao avrebbe detto: "La scuola è piena di comunisti. Se vogliamo fare veramente pulizia, in maniera virtuale, ci vuole il lanciafiamme".
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"Vinceremo le resistenze alle liberalizzazioni" - Monti ha parlato anche di liberalizzazioni. "Le resistenze che si incontrano, e per me non sono una novità - ha detto - quando si vogliono dispiegare le forze delle liberalizzazioni e della concorrenza. Spesso vengono superate non al primo colpo ma con una determinazione tenace. Questo è importante per l'Italia".
Con la manovra rilanciata l'immagine dell'Italia nel mondo - Il premier è poi intervenuto all'assemble degli ambasciatori e qui ha spiegato che anche con la manovra e le misure per il consolidamento di bilancio, l'Italia ha rilanciato "il suo standing internazionale e la simpatia di cui gode all'estero" sottolineando la "presa di coscienza" che "con modestia e orgoglio siamo tutti impegnati a dare al Paese, in tempi brevi, un rinnovato senso di dignità e modesta fierezza di essere italiani". E rivolgendosi alla platea degli ambasciatori Monti ha ricordato anche "il ruolo essenziale della diplomazia" in questa direzione.
Monti: "Serve un sobrio orgoglio nazionale" - "L'interesse e l'orgoglio nazionale sono virtù attuali" anche se non devono tradursi nella "difesa del proprio cortile di casa" ma "tenere presente" con "consapevolezza" di non poter "prescindere dall'agenda globale". Per l'Italia la "molla di rilancio" è anche un "sano e sobrio orgoglio nazionale" ha ribadito il premier, invitando a "rivendicarlo quando non viene riconosciuto". Perché l'aggettivo "italiano" è "più importante dello spread", ha tenuto a sottolineare.
Deputati espulsi: guarda il video