Secondo il ministro il mercato del lavoro in Italia deve essere più inclusivo: "Non è possibile che i pensionati mantengano figli e nipoti disoccupati". E sulla Fiat sostiene che "deve restare italiana"
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Le lacrime di Elsa Fornero. VIDEO
(in fondo tutti i video sulla manovra)
Il ministro del Lavoro Elsa Fornero conferma nel corso della trasmissione di Luca Annunziata In 1/2 ora di essere "personalmente" favorevole all'introduzione di un salario minimo. "Penso che questo sia un tema di cittadinanza - spiega - e, se mettiamo sulla giusta carreggiata l'economia, magari se ne potrà parlare in modo concreto". La Fornero precisa di aver già affrontato il tema del salario minimo a Bruxelles e di "non averlo fatto parlando di programma di governo". In quel caso, spiega, "stavo parlando di mie preferenze personali. Queste mie preferenze non sono cambiate e, fino a quando sarò ministro, per quanto io possa influenzare l'agenda del governo, io penso che questo sia un tema di cittadinanza".
Il mercato del lavoro deve essere più inclusivo - Sul mercato del lavoro, ha poi continuato, "ci si può mettere a lavorare dalla prossima settimana". "I nostri tempi sono molto brevi" ha aggiunto il ministro. "Abbiamo cominciato con le pensioni, ma poi bisognerà fare in modo che il mercato del lavoro sia inclusivo". "Questo cambiamento nel sistema delle pensioni - spiega la Fornero - richiede, a sua volta, come necessità e non come elemento opzionale, un diverso funzionamento del mercato del lavoro e anche una diversa concezione del lavoro. Sento tanti pensionati che, in questi giorni, dicono: io con la mia pensione bassa devo mantenere i miei figli e nipoti disoccupati. Questa è una patologia: abbiamo fatto del sistema pensionistico un grande ammortizzatore sociale. Non è la riforma delle pensioni che cura il mercato del lavoro, ma è per dire che dobbiamo fare in modo - e non sarà una cosa facile, che faremo con i sindacati e con le parti sociali - dobbiamo fare in modo che il mercato del lavoro, funzionando meglio, possa dare pensioni migliori di quelle che oggi sono promesse ai giovani, alle donne. Questi sono i cambiamenti epocali che in qualche modo stiamo disegnando". "La riforma del mercato del lavoro - spiega il ministro - sarà oggetto di confronto con le parti sociali, ma quella non fa cassa, quella dovrà cambiare i meccanismi".
La Fiat deve restare italiana - Per quanto riguarda il futuro della Fiat, la Fornero ha auspicato "resti italiana non in virtù di qualche aiuto che può avere e che comunque con l'Europa non potrà più avere dallo Stato, resti italiana perché è in grado di vincere la competizione sui mercati internazionali e perché è produttiva". "Questa è la cosa importante - ha continuato - e su questo noi sicuramente confronti con la Fiat li avremo, stando almeno alle dichiarazioni che vengono dalla Fiat questo sembra essere anche il loro obiettivo, su questo ci confrontereno sicuramente". Quanto a possibili scontri con l'ad Sergio Marchionne il ministro ha risposto "io conosco molto poco il dottor Marchionne pur essendo di Torino, questo non è di ostacolo però è anche vero che sono parte di un governo che deve guardare all'Italia e soprattutto all'Europa e alla capacità dell'Italia di stare bene nell'Europa e nel mondo. Visto da questa prospettiva essere di Torino non credo che influirà in alcun modo sui miei rapporti con il dottor Marchionne e con Fiat". Inoltre il ministro ha riferito che "fin dai nei miei primi giorni da ministro ho incontrato il commissario Oli Rehn, ha fatto molte domande non era un incontro di circostanza...io penso che si possano fare molte domande anche alla Fiat chiedendo risposte senza che questo voglia dire scontro. Tra persone di buona volontà, intellettualmente oneste, ci possono essere divergenze di opinioni ma non necessariamente scontri".
Modifiche alla manovra - Infine, sulla possibilità di modifiche all'interno della manovra, la Fornero ha spiegato che "i saldi devono restare. Se all'interno di questo ci sono spazi per ampliare la platea di coloro che potranno avere una sorta di indennizzo per l'inflazione che ci sarà, oppure per rimodulare questa nuova imposta per la casa, saremmo felici, però bisogna trovare altri soldi".
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Il mercato del lavoro deve essere più inclusivo - Sul mercato del lavoro, ha poi continuato, "ci si può mettere a lavorare dalla prossima settimana". "I nostri tempi sono molto brevi" ha aggiunto il ministro. "Abbiamo cominciato con le pensioni, ma poi bisognerà fare in modo che il mercato del lavoro sia inclusivo". "Questo cambiamento nel sistema delle pensioni - spiega la Fornero - richiede, a sua volta, come necessità e non come elemento opzionale, un diverso funzionamento del mercato del lavoro e anche una diversa concezione del lavoro. Sento tanti pensionati che, in questi giorni, dicono: io con la mia pensione bassa devo mantenere i miei figli e nipoti disoccupati. Questa è una patologia: abbiamo fatto del sistema pensionistico un grande ammortizzatore sociale. Non è la riforma delle pensioni che cura il mercato del lavoro, ma è per dire che dobbiamo fare in modo - e non sarà una cosa facile, che faremo con i sindacati e con le parti sociali - dobbiamo fare in modo che il mercato del lavoro, funzionando meglio, possa dare pensioni migliori di quelle che oggi sono promesse ai giovani, alle donne. Questi sono i cambiamenti epocali che in qualche modo stiamo disegnando". "La riforma del mercato del lavoro - spiega il ministro - sarà oggetto di confronto con le parti sociali, ma quella non fa cassa, quella dovrà cambiare i meccanismi".
La Fiat deve restare italiana - Per quanto riguarda il futuro della Fiat, la Fornero ha auspicato "resti italiana non in virtù di qualche aiuto che può avere e che comunque con l'Europa non potrà più avere dallo Stato, resti italiana perché è in grado di vincere la competizione sui mercati internazionali e perché è produttiva". "Questa è la cosa importante - ha continuato - e su questo noi sicuramente confronti con la Fiat li avremo, stando almeno alle dichiarazioni che vengono dalla Fiat questo sembra essere anche il loro obiettivo, su questo ci confrontereno sicuramente". Quanto a possibili scontri con l'ad Sergio Marchionne il ministro ha risposto "io conosco molto poco il dottor Marchionne pur essendo di Torino, questo non è di ostacolo però è anche vero che sono parte di un governo che deve guardare all'Italia e soprattutto all'Europa e alla capacità dell'Italia di stare bene nell'Europa e nel mondo. Visto da questa prospettiva essere di Torino non credo che influirà in alcun modo sui miei rapporti con il dottor Marchionne e con Fiat". Inoltre il ministro ha riferito che "fin dai nei miei primi giorni da ministro ho incontrato il commissario Oli Rehn, ha fatto molte domande non era un incontro di circostanza...io penso che si possano fare molte domande anche alla Fiat chiedendo risposte senza che questo voglia dire scontro. Tra persone di buona volontà, intellettualmente oneste, ci possono essere divergenze di opinioni ma non necessariamente scontri".
Modifiche alla manovra - Infine, sulla possibilità di modifiche all'interno della manovra, la Fornero ha spiegato che "i saldi devono restare. Se all'interno di questo ci sono spazi per ampliare la platea di coloro che potranno avere una sorta di indennizzo per l'inflazione che ci sarà, oppure per rimodulare questa nuova imposta per la casa, saremmo felici, però bisogna trovare altri soldi".