Monti: "Agire subito o si rischia". Bonanni: "Ci convochi"

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Il premier assicura un “iter record” per le misure che arriveranno il 5 dicembre al Consiglio dei ministri. Il presidente del Senato Renato Schifani: via libera in 20 giorni. No dei sindacati all’innalzamento dell’età pensionabile

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(in fondo all'articolo tutti i video sul governo Monti)

Manovra di correzione e riforme strutturali: il "pacchetto" complessivo di misure arriverà lunedì in Consiglio dei ministri e diventerà legge entro Natale. Un iter da "record", come sottolineato dallo stesso premier Mario Monti che è tornato a ribadire i tre cardini sui quali il governo sta lavorando: "Rigore, crescita, equità". Ad assicurare l'ok del Parlamento in 20 giorni è stato invece il presidente del Senato, Renato Schifani. L'obiettivo è quello di garantire il pareggio di bilancio nel 2013 ma anche rilanciare l'economia, come ha sottolineato il premier a Bruxelles durante la conferenza stampa in cui ha avvertito: "Bisogna agire subito o si rischia" (IL VIDEO INTEGRALE). Per la Confindustria la manovra "è necessaria" ed è "importante che ci siano anche misure che aiutino la crescita, perché il Paese è in recessione", ha detto il presidente Emma Marcegaglia. "Non ammazziamo del tutto l'economia", ha aggiunto.

Le misure allo studio - Il governo sta dunque limando i provvedimenti. In primo piano sempre casa e pensioni. Per quanto riguarda la fiscalità immobiliare si ipotizza un ritorno dell'Ici ma che potrebbe essere progressiva, in qualche modo agganciata al reddito o al numero degli immobili. E comunque coordinata con la nuova Imu. Sulle rendite catastali la via più rapida sembrerebbe quella di una rivalutazione secca del 15%. Sempre in materia di tasse, possibile il rincaro di 1-2 punti per le aliquote Iva del 21% (che passerebbe al 23%) e anche del 10% (all'11%). Occorrerà verificare se questo spostamento del peso delle tasse sulle cose potrà vedere da subito anche un principio di alleggerimento dell'imposizione sui redditi da lavoro e sulle imprese.
Per le pensioni si configura una stretta importante, dal blocco della perequazione automatica all'aumento degli anni di contributi (oltre i 40), dal contributivo pro-rata per tutti all'anticipo al 2012 della riforma che aggancia l'età pensionabile alle aspettative di vita. L'obiettivo è garantire la tenuta dei conti pubblici non solo nel medio-lungo periodo ma anche nel breve.

Bonanni: "Monti ci deve convocare" - Sulla questione si è registrata la levata di scudi da parte dei sindacati. Se Susanna Camusso della Cgil parla di "40 come numero magico intoccabile" (IL VIDEO), Raffaele Bonanni della Cisl chiede invece "un confronto trasparente" per sapere che cosa il governo intende fare anche sulla patrimoniale e sulla spesa pubblica.
“E' molto grave che non ci sia alcun confronto" in merito agli interventi che il governo intende adottare sulle pensioni, perché il confronto "serve a trovare soluzioni eque". Ne è convinto il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, che "lancia un appello" a Monti: il premier, dice, "farebbe bene a convocare le parti sociali e non si faccia convincere da chi non ci vuole convocare".
Intervenendo alla “Telefonata di Maurizio Belpietro” Bonanni osserva che "non mi sembra che ci sia un dibattito sulla possibilità di far fuori i privilegi nella previdenza". E a tal proposito Bonanni ha ricordato che ci sono "850mila persone in regime speciale che non sono mai state toccate".
"Faremo di tutto per dimostrare che anche questo governo è sulla scia di chi non vuole trovare soluzioni che distinguano persone e persone", ha sottolineato il leader della Cisl in risposta alla domanda se anche il suo sindacato intenda indire uno sciopero come annunciato dalla Fiom. "A noi interessa trovare delle soluzioni" ha però precisato osservando tuttavia che "è molto strano che si arrivi a una soluzione così delicata senza consultare nessuno".


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