In principio fu Andrea Sarubbi: il deputato Pd ha dato vita a #opencamera, cronache sul web da Montecitorio. Da Nord a Sud, da destra a sinistra, giovani consiglieri seguono l'esempio. "Per raggiungere - dicono a Sky.it - chi è lontano dalla politica"
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di Giulia Floris
Hanno meno di 40 anni, l’appartenenza politica va da destra a sinistra, quella geografica da Nord a Sud. Sono i consiglieri comunali (ma anche regionali, o provinciali) “digitali” che, sull’esempio del deputato del Pd Andrea Sarubbi, fondatore di #opencamera, portano la politica fuori dalle stanze dei municipi. Grazie a Twitter. A guidarli la voglia di trasparenza, di avere un dialogo diretto coi cittadini e di avvicinare i giovani alla politica.
L’ispirazione è arrivata proprio dal parlamentare democratico che ha dato il là ai cinguettii dall’Aula di Montecitorio: indiscrezioni, cronache dalle sedute, retroscena in tempo reale. Un esempio che, in pochi mesi (l'hashtag #opencamera è nata in luglio) è stato seguito anche da colleghi di partiti avversari e che è sbarcato in Senato. Sarubbi, interpellato da Sky.it, vede in questa piccola rivoluzione di cui è il pioniere soprattutto una grande opportunità di trasparenza: "E’ come un ristorante, con la cucina al centro della sala e le pareti di vetro".
Sull'esempio di #opencamera la diretta via Twitter è dunque approdata in consigli comunali, provinciali e regionali: una lista che si allunga ogni giorno (guarda la mappa delle dirette sul sito La macchina del fungo) di consiglieri che partecipano ai lavori smartphone alla mano. Un piccolo passo verso la trasparenza che va nella stessa direzione di inziative come la diretta web in streaming delle assemblee comunali o la pubblicazioni di dati pubblici facilmente accesibili ai cittadini sui siti delle amministrazioni (vedi il caso di Firenze).
Tra i Comuni le cui assemblee si possono seguire live su Twitter si contano Palermo, Cagliari, Torino, Reggio Emilia e anche piccoli centri come Cernusco sul Naviglio e Voghera. E non mancano le province, come Verona, e i consigli regionali con i casi di #openlazio (animato dal radicale Rocco Berardo e da Chiara Colosimo, consigliere 25enne del Pdl) e #openlombardia, con i consiglieri del Pd “capitanati” da Pippo Civati e il consigliere di Sel Giulio Cavalli (che proprio oggi 30 novembre ha raccontato in diretta su Twitter le perquisizioni in consiglio regionale, nell'ambito dell'inchiesta sui rifiuti).
"Ho deciso di dare vita a #opencagliari - racconta Matteo Lecis Cocco Ortu, 29enne consigliere comunale del Pd - per raggiungere quella fetta di cittadini giovani, appassionati di tecnologie, ma lontani dalla politica e da quello che succede in Consiglio". "L’idea – continua – è di raccontare anche i lavori delle Commissioni e le decisioni che si prendono".
E’ convinta che i giovani non si possano avvicinare ormai se non con gli strumenti che offre il web anche Doriana Ribaudo, 30 anni, consigliere di maggioranza dell’Udc che anima #openpalermo con il consigliere di opposizione del Pd Vincenzo Tanania. “Internet – dice Doriana Ribaudo – è l’unico mezzo che ti permette di avere un rapporto diretto con i cittadini, anche col rischio di esporti alle critiche”. Ribaudo porta avanti anche un blog “per approfondire i temi che su twitter possono essere solo accennati”.
A Reggio Emilia è un consigliere leghista, Matteo Iotti, 35 anni, il pionere del live twitting dalle sedute. "Ho visto l’esperienza di #opencamera e #opensenato – racconta – e ho deciso di portarla da noi. Avevamo chiesto lo streaming video delle sedute sul sito, ma non è stato possibile e cerchiamo di sopperire così". "Quello che pubblico su Twitter va anche su facebook – continua – e così sono in molti a leggerci e a commentare, tanto che anche la Gazzetta di Reggio riprende sul suo sito il flusso dei tweet durante le sedute". Il limite, per Iotti, è che spesso le reazioni di chi commenta sono "di pancia e non ragionate": "A volte il livello del confronto rischia di essere superficiale - ammette - ma temo sia un limite del dibattito politico in Italia in generale, che poi si riflette anche su internet".
Non nega il pericolo di superficialità che si insidia nei 140 caratteri nemmeno Sarubbi, che ormai "dà lezioni di twitter" ai colleghi e che sintetizza così lo spirito che anima il politico che "cinguetta": "La mia – dice - è la ‘cronaca del tifoso’: non ho la pretesa di essere imparziale, ma di offrire un punto di vista, per questo più punti di vista ci sono meglio è". "In tanti - continua - mi hanno detto di essersi riavvicinati alla politica grazie a #opencamera, anche se non voteranno Pd". "Se i cittadini si allontanano dalla politica - è la conclusione - cerchiamo di avvicinarci noi ai cittadini".
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Hanno meno di 40 anni, l’appartenenza politica va da destra a sinistra, quella geografica da Nord a Sud. Sono i consiglieri comunali (ma anche regionali, o provinciali) “digitali” che, sull’esempio del deputato del Pd Andrea Sarubbi, fondatore di #opencamera, portano la politica fuori dalle stanze dei municipi. Grazie a Twitter. A guidarli la voglia di trasparenza, di avere un dialogo diretto coi cittadini e di avvicinare i giovani alla politica.
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