Così il premier ha risposto ai cronisti che, dopo il voto di fiducia alla Camera, gli chiedevano se intenda presentarsi alle prossime elezioni politiche. E riguardo alla prossime riforme: "Chiederemo di più a chi ha meno contribuito"
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"Nel mio passato non si nota una particolare frequenza di occasioni in cui mi sia candidato a qualcosa, la frequenza è zero". Così Mario Monti ha risposto, nel corso della conferenza stampa alla Camera, ai cronisti che gli chiedevano se intenda candidarsi alle prossime elezioni politiche.
Riguardo alla fiducia ottenuta dal suo governo (che alla Camera ha avuto 556 voti a favore), Monti ha commentato: "Abbiamo avuto un appoggio in termini di fiducia molto molto ampio, ma questo era atteso. Quello che dal mio punto di vista era inatteso è stata l'intensità del dibattito come ricchezza di contributo sia nei contenuti che nella prospettiva politica". Monti ha parlato anche di un clima nuovo o di inizio di un clima nuovo per quanto riguarda il dialogo tra le forze politiche". "Per avere il consenso delle parti sociali - ha aggiunto - si farà il possibile perché ci sia e si è già partito con il piede giusto nel giorni scorsi".
Monti ha anche chiarito che cercherà di avere sempre un ampio consenso sui provvedimenti ma che non esclude il ricorso alla decretazione d'urgenza.
Riguardo alle riforme che aspettano il Paese, "cercheremo di fare in modo che lo sforzo da fare, che si tratti di uno sforzo di fiscalità, di ammodernamento, di rinuncia a privilegi, sia richiesto soprattutto a quelle categorie che meno hanno dato in forma di contributo" ha spiegato.
Il premier, nel corso della conferenza stampa, ha anche reso noto che giovedì parteciperà a Strasburgo a un pranzo trilaterale con il presidente francese Nicolas Sarkozy e con il cancelliere tedesco Angela Merkel. "Mi hanno chiesto di dare un contributo d'idee", ha precisayo.
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Riguardo alle riforme che aspettano il Paese, "cercheremo di fare in modo che lo sforzo da fare, che si tratti di uno sforzo di fiscalità, di ammodernamento, di rinuncia a privilegi, sia richiesto soprattutto a quelle categorie che meno hanno dato in forma di contributo" ha spiegato.
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