L'esecutivo ha giurato, giovedì sera la fiducia in Senato. Nella squadra solo tecnici: il neo premier tiene l'interim all'Economia. A Passera un superministero con tre deleghe. Donne all’Interno, Giustizia e Welfare. VIDEO, FOTO E APPROFONDIMENTI
LA CRONACA DELLA GIORNATA
Schede: Tutti i ministri del governo Monti - Le foto
Video: Dal giuramento al saluto con Berlusconi - Monti: "No a un governo a tempo"
Le foto: Monti premier, la notizia sui giornali stranieri - Da Berlusconi a Monti: le tappe della crisi - Berlusconi: il giorno più lungo - Ornaghi, il ministro nominato su Twitter
Le reazioni: Napolitano - Casini (Udc) - Franceschini (Pd) - Romani (Pdl) - Ferrero (Prc) - Cota (Lega) - La Russa (Pdl) - Di Pietro (Idv) - Bernini (Pdl)
Approfondimenti: I ministri da sostituire nei Cda - La reazione delle Borse - Snello e più vecchio: l'identikit del governo - Governo poco "social": nessun ministro su Twitter e Facebook - Il nuovo governo protagonista anche su Twitter
Nel giorno della nascita del suo governo, Mario Monti non ha tempo per festeggiare. Quello che gli preme fare è mandare due messaggi ben precisi: il primo ai mercati, che anche mercoledì 16 novembre gli hanno riservato brutte sorprese con lo spread che resta molto alto, ed è teso a rassicurare gli investitori che il suo governo agirà in fretta e con efficacia sul fronte delle misure anti-crisi. Il secondo, più che un messaggio appare un monito alla politica: la solidità dell'Esecutivo non è messa in discussione dall'assenza di politici, ma anzi è rafforzata proprio perché non ci sarà "l'imbarazzo" della loro presenza.
Quando sale al Quirinale per sciogliere la riserva, l'ex commissario Ue impiega quasi tre ore per illustrare la squadra al capo dello Stato Giorgio Napolitano. Un tempo lungo che ha fatto sorgere il sospetto che i due abbiamo limato la lista fino all'ultimo, forse nel tentativo di convincere i partiti ad entrare con qualche esponente. Circostanza negata dallo stesso Monti secondo il quale il lungo incontro è stato necessario per motivare al presidente della Repubblica le ragioni dell'interim all'Economia per se stesso e quello di Corrado Passera che gestirà il ministero dello Sviluppo e quello dei Trasporti e Infrastrutture (IL VIDEO). Proprio quest'ultimo aspetto, si racconta in ambienti parlamentari, è stato oggetto di una attenta valutazione da parte del Colle che alla fine ha dato il proprio via libera.
La squadra "snella" dell'ex presidente della Bocconi può quindi essere annunciata. E Monti, nel farlo, ci tiene a ribadire che la stella polare sarà "la crescita" oltre che il rigore. Sottolinea poi la presenza femminile, ma soprattutto la rilevanza dei dicasteri affidati: Interno, Giustizia, Lavoro e Politiche sociali.
Ma è sul fronte politico che si concentra la sua attenzione, ben sapendo che gli ostacoli maggiori li incontrerà in Parlamento. Ed è con i partiti che sfodera le sue migliori doti diplomatiche. Prima ringrazia le forze politiche e sociali "per la collaborazione", poi - con garbo non scontato - offre un "cordiale saluto" al suo predecessore Silvio Berlusconi, sottolineando il "rispetto e l'attenzione per l'opera da lui compiuta".
Inevitabile, infine, un "sentito ringraziamento" al capo dello Stato, Giorgio Napolitano, per il "sostegno" costante che gli ha offerto. Che lo ricambia dicendosi "soddisfatto" dalla nascita della nuova squadra, sottolineando che dall'Unione europea, giudice ultimo degli sforzi italiani, sono "già arrivati segnali positivi e di fiducia". E altri ne arriveranno presto.
Per Monti, però, è sempre il fianco parlamentare quello più scoperto: "Spero che governando bene potremo contribuire alla coesione delle forze politiche", dice il Professore. Nella sua squadra, nonostante l'avesse chiesto lui stesso, non ci saranno politici dopo che i veti incrociati hanno impedito l'ingresso di Letta e Amato. Ma fa buon viso a cattivo gioco: "La non presenza di politici agevolerà" il governo togliendo un "motivo di imbarazzo". Perché la vera "blindatura" sarà spiegare bene le misure a Parlamento e cittadini. Né è pensabile un successivo innesto di politici: non ci saranno "passaggi in corsa, perché di corsa si tratterà", chiarisce il premier, confermando che anche i sottosegretari saranno tecnici.
Il professore, nonostante l'insistenza dei giornalisti, mantiene un riserbo assoluto sulle prossime mosse del governo, rimandando al discorso che terrà in Parlamento: quella è la sede opportuna, taglia corto (il voto di fiducia al Senato alle 20 e 30 di giovedì 17 novembre. Il giorno dopo, toccherà alla Camera. L'appuntamento a Montecitorio è alle ore 14).
L'altro grande timore del Professore è lo spread. "Abbiamo operato in tempi brevi, con serietà e molta attenzione alla qualità e tutto questo confido si tradurrà anche in un rasserenamento" sui mercati, è il suo auspicio. Il resto della giornata segue la prassi: prima il passaggio di consegne con Silvio Berlusconi a palazzo Chigi. Poi il primo Cdm con il conferimento delle deleghe e il giuramento di Antonio Catricalà nel ruolo che fu di Letta. Infine l'incontro di circa mezz'ora con Giulio Tremonti al Tesoro. La serata, dopo un pasto leggero, a scrivere il discorso che pronuncerà in Aula.
Schede: Tutti i ministri del governo Monti - Le foto
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Le reazioni: Napolitano - Casini (Udc) - Franceschini (Pd) - Romani (Pdl) - Ferrero (Prc) - Cota (Lega) - La Russa (Pdl) - Di Pietro (Idv) - Bernini (Pdl)
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Nel giorno della nascita del suo governo, Mario Monti non ha tempo per festeggiare. Quello che gli preme fare è mandare due messaggi ben precisi: il primo ai mercati, che anche mercoledì 16 novembre gli hanno riservato brutte sorprese con lo spread che resta molto alto, ed è teso a rassicurare gli investitori che il suo governo agirà in fretta e con efficacia sul fronte delle misure anti-crisi. Il secondo, più che un messaggio appare un monito alla politica: la solidità dell'Esecutivo non è messa in discussione dall'assenza di politici, ma anzi è rafforzata proprio perché non ci sarà "l'imbarazzo" della loro presenza.
Quando sale al Quirinale per sciogliere la riserva, l'ex commissario Ue impiega quasi tre ore per illustrare la squadra al capo dello Stato Giorgio Napolitano. Un tempo lungo che ha fatto sorgere il sospetto che i due abbiamo limato la lista fino all'ultimo, forse nel tentativo di convincere i partiti ad entrare con qualche esponente. Circostanza negata dallo stesso Monti secondo il quale il lungo incontro è stato necessario per motivare al presidente della Repubblica le ragioni dell'interim all'Economia per se stesso e quello di Corrado Passera che gestirà il ministero dello Sviluppo e quello dei Trasporti e Infrastrutture (IL VIDEO). Proprio quest'ultimo aspetto, si racconta in ambienti parlamentari, è stato oggetto di una attenta valutazione da parte del Colle che alla fine ha dato il proprio via libera.
La squadra "snella" dell'ex presidente della Bocconi può quindi essere annunciata. E Monti, nel farlo, ci tiene a ribadire che la stella polare sarà "la crescita" oltre che il rigore. Sottolinea poi la presenza femminile, ma soprattutto la rilevanza dei dicasteri affidati: Interno, Giustizia, Lavoro e Politiche sociali.
Ma è sul fronte politico che si concentra la sua attenzione, ben sapendo che gli ostacoli maggiori li incontrerà in Parlamento. Ed è con i partiti che sfodera le sue migliori doti diplomatiche. Prima ringrazia le forze politiche e sociali "per la collaborazione", poi - con garbo non scontato - offre un "cordiale saluto" al suo predecessore Silvio Berlusconi, sottolineando il "rispetto e l'attenzione per l'opera da lui compiuta".
Inevitabile, infine, un "sentito ringraziamento" al capo dello Stato, Giorgio Napolitano, per il "sostegno" costante che gli ha offerto. Che lo ricambia dicendosi "soddisfatto" dalla nascita della nuova squadra, sottolineando che dall'Unione europea, giudice ultimo degli sforzi italiani, sono "già arrivati segnali positivi e di fiducia". E altri ne arriveranno presto.
Per Monti, però, è sempre il fianco parlamentare quello più scoperto: "Spero che governando bene potremo contribuire alla coesione delle forze politiche", dice il Professore. Nella sua squadra, nonostante l'avesse chiesto lui stesso, non ci saranno politici dopo che i veti incrociati hanno impedito l'ingresso di Letta e Amato. Ma fa buon viso a cattivo gioco: "La non presenza di politici agevolerà" il governo togliendo un "motivo di imbarazzo". Perché la vera "blindatura" sarà spiegare bene le misure a Parlamento e cittadini. Né è pensabile un successivo innesto di politici: non ci saranno "passaggi in corsa, perché di corsa si tratterà", chiarisce il premier, confermando che anche i sottosegretari saranno tecnici.
Il professore, nonostante l'insistenza dei giornalisti, mantiene un riserbo assoluto sulle prossime mosse del governo, rimandando al discorso che terrà in Parlamento: quella è la sede opportuna, taglia corto (il voto di fiducia al Senato alle 20 e 30 di giovedì 17 novembre. Il giorno dopo, toccherà alla Camera. L'appuntamento a Montecitorio è alle ore 14).
L'altro grande timore del Professore è lo spread. "Abbiamo operato in tempi brevi, con serietà e molta attenzione alla qualità e tutto questo confido si tradurrà anche in un rasserenamento" sui mercati, è il suo auspicio. Il resto della giornata segue la prassi: prima il passaggio di consegne con Silvio Berlusconi a palazzo Chigi. Poi il primo Cdm con il conferimento delle deleghe e il giuramento di Antonio Catricalà nel ruolo che fu di Letta. Infine l'incontro di circa mezz'ora con Giulio Tremonti al Tesoro. La serata, dopo un pasto leggero, a scrivere il discorso che pronuncerà in Aula.