Carlucci: l'addio di uno dei volti storici del berlusconismo

Politica
gabriella_carlucci

Prima come showgirl di punta nelle tv del Cavaliere, poi direttamente in Forza Italia e in Parlamento, ha sempre difeso il premier dai "comunisti", da Madonna e persino da Facebook. "Per i miei figli lui è un mito", ha detto. Adesso però passa con Casini

Guarda anche:
Governo in bilico. Lascia anche Gabriella Carlucci
: le foto
Via dal Pdl? Su Twitter impazza #vivalafuga
Madonna critica Berlusconi, e scoppia la polemica
Scuola, Pdl: "I libri di testo gettano fango su Berlusconi"

di Serenella Mattera

L’ultima volta che gli ha fatto scudo era neanche due mesi fa. Per difenderlo, si mise contro Madonna, la star. Ma ieri, nella nota in cui annunciava il commiato al suo partito, Gabriella Carlucci a Silvio Berlusconi non ha fatto cenno. Non una parola di saluto, non un ringraziamento. Non l’ha neanche chiamato, per avvisarlo che lo lasciava. Ha deciso e basta: se ne va con Pier Ferdinando Casini, all’Udc. E si unisce al coro di chi al Cavaliere chiede un passo indietro, per il bene del Paese. Ma, nelle ore in cui le pressioni per le dimissioni del premier si fanno più insistenti, questo addio sembra particolarmente significativo.

Non è un qualsiasi peone, il deputato Gabriella Carlucci. Lei Berlusconi lo conosce fin dai tempi del Biscione. Quando era presentatrice e showgirl televisiva e il Cavaliere era sì presidente, ma soltanto di Fininvest. Nel ’94, mentre lui fondava Forza Italia, lei conduceva su Canale 5 Buona Domenica. Ma decise subito di sostenerlo: prese la tessera azzurra di Fi e nel ’96 divenne responsabile del dipartimento Spettacolo del partito. Poi, nel 2001, l’esordio in Parlamento, con l’elezione in Puglia: il nome di Carlucci in lista sotto quello di Berlusconi.

Molto attiva in Parlamento (il sito Open Polis le attribuisce il record di ben 241 disegni di legge firmati in un sol giorno), Carlucci non ha fatto mai mancare il suo sostegno a Berlusconi. E solo nel’ultima legislatura per difenderlo si è schierata contro Facebook, gli autori dei libri scolastici e pure Madonna.

“L’assurda vicenda delle minacce al presidente Berlusconi, dimostra ancora una volta quanto pericoloso sia diventato l’uso e abuso di Facebook”, denunciava la deputata pidiellina nell’ottobre 2009, annunciando una proposta di legge “per eliminare l’anonimato in Rete”. E nell’aprile di quest’anno si è messa alla testa di una pattuglia di deputati del suo partito, per chiedere una commissione d’inchiesta sui testi scolastici, in particolare quelli di storia, colpevoli di “gettare fango su Berlusconi” e, con spirito ‘comunista’, procedere a un “indottrinamento” per “plagiare” le giovani generazioni a “fini elettorali”. A settembre, infine, l’attacco alla popstar Madonna, rea di essersi definita concorde con l’Economist quando ha definito il Cavaliere ‘inadatto a guidare l’Italia’. “Quello di Madonna è un comportamento molto scorretto – ha tuonato l’ex showgirl nostrana - da lei non me lo aspettavo. E’ stata certamente imbeccata. Evidentemente ha un ufficio stampa comunista”.

Ancora la scorsa primavera, del resto, Carlucci parlava così del suo presidente: “Per i miei figli adolescenti Berlusconi è un mito perché dicono: è simpaticissimo, è un politico che loro capiscono, parla una lingua che loro capiscono, racconta le barzellette ed è anche super potente da un punto di vista sessuale. I ragazzini lo ammirano, come la maggior parte degli italiani che vorrebbero essere come lui”.

Solo la fede calcistica, insomma, sembrava vederli divisi, lui patron del Milan, lei juventina. E invece, in una domenica d’autunno, all’amico Berlusconi chiuso dentro palazzo Grazioli e assediato dalle richieste di dimissioni, arriva la notizia: Carlucci lascia il Pdl per l’Udc. Va con quel Casini cui la deputata solo qualche anno fa intimava di “abbandonare le tentazioni neocentriste", per non far fare "un passo indietro per il Paese”.

Ora Carlucci il passo indietro lo chiede a Berlusconi. “Gli voglio bene – dice in un’intervista al Corriere della Sera – lo stimo moltissimo e continuerò a volergli bene e a stimarlo. Purtroppo le cose sono andate così”. Con un addio pronunciato a mezzo stampa.

Politica: I più letti

[an error occurred while processing this directive]