Nonostante le smentite, l’ipotesi di una sanatoria fiscale ed edilizia sembra sempre più probabile. Il premier ha incontrato il ministro dello Sviluppo, Paolo Romani. Ma bisogna convincere Tremonti e la Lega che restano contrari
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Cicchitto: "Sì al condono se serve contro il debito"
Il condono non lascia, anzi raddoppia. Perché nonostante le smentite, la maggioranza vuole la sanatoria sia fiscale che edilizia. E sembra che anche Berlusconi si stia convincendo.
Lunedì 10 ottobre si è svolto un vertice ad Arcore tra il presidente del Consiglio e il ministro dello Sviluppo, Paolo Romani.
Quasi in contemporanea, Tremonti si vedeva invece in via Bellerio con Umberto Bossi. Luoghi e idee sempre più lontane. Perché il ministro dell'Economia, spalleggiato dalla Lega, continua a dire no ai condoni e ribadisce la necessità un decreto sviluppo a costo zero.
Il "no" al condono non è legato a "problematiche etico-politiche, ma meramente tecniche e legate al fatto che l'Unione Europea non permette un condono Iva", ha rilevato a SkyTG24 il sottosegretario all'Economia Casero facendo presente che "un provvedimento di condono non salvaguarderebbe gli importi di parte corrente e di lotta all'evasione fiscale inseriti nei provvedimenti di luglio ed agosto".
Tuttavia il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, ha preannunciato che non intende ritirare la questione del condono dalla sua agenda. "Ci ripromettiamo (martedì 11 ottobre, ndr) di ritornare sui temi economici in forma più meditata.
Ascolta le dichiarazioni di Fioroni (Pd) e Crosetto (Pdl):
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