Casini e Di Pietro per il voto

Politica
Il leader dell'Udc Casini

Calderoli propone di fare una costituente e rivela: "Il porcellum ci fu imposto da Fini e dall'Udc". Ma dal leader centrista arriva un no: "Maggioranza confusionale. Meglio le urne". Il leader dell'Idv: "Sono d'accordo"

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"La Lega e il sottoscritto erano a favore della vecchia legge elettorale, il Mattarellum". Lo afferma il ministro Roberto Calderoli, autore del contestato porcellum, ai microfoni del Tg1. "Fummo ricattati da Casini e dall'Udc per introdurre un sistema proporzionale, da Fini che voleva le liste bloccate e da Berlusconi che voleva il premio di maggioranza – aggiunge  - e con la collaborazione della sinistra che non disse nulla"."Infatti - conclude - fui il primo a definire il nuovo sistema una porcata". Sabato Maroni si era detto colpito dell’imponente numero di firme raccolto per il referendum sulla legge elettorale in così poco tempo. Esternazione letta da alcuni nella maggioranza come un invito a anticipare il voto.

Calderoli per una costituente - Circa l’ipotesi di voto anticipato Calderoli, però, frena: "Credo che ci sia davanti un grosso obiettivo  - spiega – trasformare l'attuale legislatura in una legislatura costituente". "C'è uno scenario preoccupante  - prosegue - Il Nord che cresce alla velocità della Germania, il Sud che decresce alla velocità della Grecia. C'è un'unica ricetta che è il federalismo".  "Completiamo il federalismo fiscale e la riforma costituzionale - conclude – che è  al Senato la prossima settimana. Decideremo se ci sarà un sud che vuole trascinare il Nord in basso o viceversa".

Casini per il voto - Ipotesi bocciata da Pier Ferdinando Casini che, dal suo blog, scrive in risposta a un suo elettore che "con una maggioranza come questa, in stato confusionale, fare una legge elettorale seria e condivisa è come scalare l’Everest a piedi nudi. Molto meglio dare la parola ai cittadini, che è sempre un grande fattore di democrazia."

Urne anche per Di Pietro
- Sulla stessa lunghezza d'onda Antonio Di Pietro che sostiene che "una volta tanto sono d'accordo sia con Casini sia con Maroni: i tempi sono maturi per andare ad elezioni. D'altronde, non ci sono alternative se non si riesce a cambiare la legge elettorale in questa legislatura. Quindi le strade sono due: o elezioni subito o referendum. L'Italia dei Valori è disponibile ad entrambe le soluzioni. Da tempo questo Parlamento, screditato e senza dignità, non rappresenta più gli italiani".

Per Bersani invece è meglio mettere prima mano alla riforma elettorale. Il segretario del Pd dice che "siamo disposti ad un governo di passaggio con gente rappresentativa che ci dia il tempo per la riforma elettorale".

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