"La Lega salva un Romano". Proteste e sfottò dei militanti

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E' polemica dopo il voto di fiducia dei leghisti al ministro Saverio Romano. Tanti "padani" sfogano la delusione in radio e sul Web: "Che schifo. Non vi votiamo più". E anche chi difende Bossi afferma: "Al momento giusto, scarichiamo gli alleati"

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di Serenella Mattera

“Il colmo per un leghista… salvare un  Romano!”. “E il super-colmo? Salvare un siciliano di nome Romano”. C’è chi ci scherza su. Ma dare il voto di fiducia al ministro dell’Agricoltura Saverio Romano, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, si è rivelato ancora una volta un passaggio tutt’altro che indolore per il partito di Umberto Bossi. Anche perché arriva dopo il ‘salvataggio’ dall’arresto del deputato pidiellino Marco Milanese e incide su un malcontento montante rispetto ad alcune scelte del governo e dello stesso Carroccio. Un'insofferenza profonda, come testimonia anche la lettera del sindaco leghista di Macherio (Mb) al Corriere della Sera ("Sono deluso e ferito dai miei").
E allora il tradizionale filo diretto di Radio Padania, ‘Che aria tira’, raccoglie gli sfoghi di chi la decisione di salvare il ministro Romano proprio non l’ha capita: “Ma non vi fanno schifo neanche un po’?”, dice un militante. E un altro: “Con la votazione di oggi la Lega ha toccato il fondo. Abbiamo preso una brutta piega. Io ho sempre votato Lega, ma mi sa che da oggi molti non la voteranno più”. “Io qualche dubbio ce l’ho – afferma qualcun altro, meno categorico – Noi facciamo la lotta alle cosche della mafia e poi Romano non lo si deve toccare perché sennò Berlusconi se la prende a male. Vi sembra giusto?”.
Ma alcuni sostengono le decisioni del Senatur e dei suoi. E invitano gli altri a “lasciar perdere” quelli che nell’attività della Lega sono solo “i puntini e le virgole”, come il caso Romano. Certo, però, anche i ‘realisti’ tra le righe lo dicono chiaro e tondo che la misura è quasi colma: “Mafioso sì o no, non mi interessa – afferma un ascoltatore della radio padana – ma voglio portare a casa qualcosa. Quello lì (Berlusconi, ndr) non lo sopporto più, però stringo i denti per il federalismo”.

E la musica non cambia su Internet. Dove lo sfogatoio degli scontenti è il forum non ufficiale dei Giovani padani. “Basta, non vi voterò mai più – promette Tekkaman100 – Ma cosa è diventata la Lega? Che tristezza. Noi della base vi disprezziamo, distruggerete il lavoro fatto in vent’anni”. Mentre Fireflash, che si definisce “un cittadino del nord, ex-leghista convinto”, prima dichiara la disaffezione verso Radio Padania, “il cui forum, che era il punto di ‘ritrovo’ della base – denuncia - è ‘temporaneamente’ chiuso da mesi”. Poi si rivolge direttamente a Bossi e i suoi: “Io credo ancora nel federalismo, nell’interesse pubblico, nella salvaguardia del territorio e della famiglia. Purtroppo però temo che la dirigenza nazionale ormai non ci creda più. Troppi compromessi ne hanno stravolto il pensiero e gli obiettivi”.
Al contrario, sulla pagina Facebook dei fan di Radio padania, molti scelgono di sostenere il partito. “La Lega è l’unica speranza nel panorama politico italiano, mentre tutto il resto è merda schietta”, proclama Arnaldo Mariotti, ‘fondatore del movimento leghista nelle Marche’. Ma anche lui poi aggiunge: “I nostri alleati quando sarà il momento giusto li scaricheremo”. “Sì – concorda Antonio Zanon – dopo le dimissioni dello sventurato sindaco di Parma (Pdl) qua rischiamo di affondare agganciati al Berlusca”.

Intanto, in Parlamento l’opposizione preme proprio sulla Lega e sui suoi innegabili mal di pancia, per provare a minare la tenuta del governo. Antonio Di Pietro ha perciò sfoggiato in occasione del voto di sfiducia a Romano un volantino, che sarà affisso al Nord dall'Idv, contro “Lega Poltrona”, che “assolve i corrotti i piduisti e i mafiosi che siedono in Parlamento”, mentre “condanna gli artigiani, le piccole imprese, i lavoratori”.
Mentre Generazione Futuro, movimento giovanile di Fli ha lanciato una vera e propria campagna ‘Obama-style’ per invitare la gente del Nord a scrivere ai parlamentari leghisti per protestare contro la decisione di “salvare il Romano imputato per mafia” (“Sono state inviate centinaia di mail”, assicura il coordinatore Gianmario Mariniello). E in Aula i deputati di Fli, al momento della dichiarazione di voto leghista hanno alzato un cartello con la scritta: “Alla faccia della LEGA-lità”. Un gesto che ha creato con i parlamentari del Carroccio non poche tensioni, placate dall’intervento dei commessi. Ma l’ex leghista (espulso dal partito) Maurizio Grassano, beffardo: “Una volta avrebbero fatto scorrere il sangue per una cosa del genere. Mi meraviglio della Lega, non è più la stessa”.

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