Il testo prevedrebbe il divieto di pubblicazione - anche parziale, per riassunto o nel contenuto - delle conversazioni non più coperte da segreto fino alla fine delle indagini o al termine dell'udienza preliminare. Resta la norma 'ammazza blog'. LA SCHEDA
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Per regolamentare l’uso e la pubblicazione delle intercettazioni, la maggioranza potrebbe tornare al testo presentato da Clemente Mastella nella scorsa legislatura, quando era Ministro della Giustizia.
Tra le norme del ddl dell'ex Guardasigilli, il divieto di pubblicazione - anche parziale, per riassunto o solo nel contenuto - delle intercettazioni anche se non più segrete, fino alla conclusione delle indagini o al termine dell'udienza preliminare.
Inoltre il testo dovrebbe prevedere il divieto assoluto di pubblicare ordinanze in materia di misure cautelari, salvo nel contenuto, dopo che l'indagato ne ha avuto conoscenza e con l'esclusione delle intercettazioni. Nel ddl Mastella poi nessuna sanzione è prevista per gli editori, mentre sono stabilite multe da 10mila a 100mila euro per i giornalisti che non rispettano i divieti. Nel testo all'esame della Camera anche la cosiddetta norma "ammazza-blog" che obbliga i siti internet a pubblicare rettifiche entro 48 ore dalla richiesta.
Previste inoltre restrizioni anche su i reati per cui saranno consentite le intercettazioni. Tra questi associazione a delinquere, riduzione in schiavitù, sequestro di persona, traffico di droga, contrabbando o pedofilia e per tutti i delitti che prevedono pene superiori ai 5 anni di detenzione quando vi siano "evidenti indizi di colpevolezza".
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