Napolitano: chi parla di secessione è fuori dalla storia

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Duro richiamo del presidente della Repubblica dopo le parole di Bossi, che aveva evocato una "Padania libera". Poi il monito sulla crisi, nel giorno del declassamento da parte di S&P: "Occorre rilanciare la crescita". VIDEO

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Di fronte all'emergenza della crisi, "agitare la bandiera della secessione significa porsi fuori della storia, della realtà e dell'indispensabile impegno comune per fare fronte alla situazione".
E' quanto ha detto Giorgio Napolitano, durante la visita della mostra 'La macchina dello Stato' all'Archivio centrale di Roma.
Il capo dello Stato ha così risposto direttamente alle parole che Umberto Bossi ha pronunciato sulla "alternativa ad una Italia che affonda", quella Padania che a giudizio del leader del Carroccio può realizzarsi concretamente soltanto con la secessione.
Napolitano ha poi ribadito la necessità di quel "cemento nazionale unitario" che può mobilitare le energie di cui dispone il Paese e che diventa indispensabile "per superare una fase molto critica per l'Europa e per l'Italia", quel cemento unitario che conferma quanto siano "profonde le radici del nostro stare insieme".

"Rilanciare la crescita" - Spazio poi alla crisi economica, nel giorno del declassamento del nostro Paese di Standard and Poor's: "I dati - secondo il Quirinale - non rimpiccioliscono il Paese. Siamo una grande economia, una società vitale. Ma tutto ciò va messo a frutto con scelte politiche appropriate".
Al riguardo, "è indispensabile l'impegno comune per fare fronte alla difficile situazione economica e finanziaria". "Occorre un pacchetto, un insieme di misure. Sento parlare di un piano pluriennale, di una piattaforma meditata che nasca da consultazioni ampie per rilanciare la crescita anche perchè se il pil decresce l'impresa diventa ardua se non impossibile".

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