Polverini: "C'è imbarazzo a trattare con il governo amico"

Politica

La presidente della regione Lazio a SkyTG24 critica la manovra: con il 75% di taglio sul trasporto pubblico locale è impensabile erogare un servizio che abbia la stessa qualità di prima. E sul taglio delle province: "Non pare ci siano risparmi". VIDEO

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C'è del "forte imbarazzo" per la presidente della Regione Lazio Renata Polverini a "trattare con un governo 'amico'. Un po' per la crisi, un po' per i problemi che viviamo quotidianamente si ha difficoltà nell'interlocuzione. La cosa che disturba e che infastidisce è proprio la difficoltà di avere un dialogo".
Lo ha spiegato la governatrice durante la rubrica 'Un caffè con...', di SkyTG24. "Ma soprattutto - ha aggiunto - c'è la difficoltà nel rivolgerci ai cittadini e spiegare loro che siamo veramente nei guai. I ticket sulla sanità nell'ultima finanziaria introdotta li abbiamo assorbiti noi in termini d'immagine e di comunicazione. Questa volta non siamo disponibili a far credere alle persone che siamo noi che imponiamo delle misure così restrittive". E aggiunge: "Noi abbiamo il 75% di taglio sul trasporto pubblico locale. Per quanto si voglia risparmiare non è pensabile che si possa continuare ad erogare questo servizio, con la stessa qualità e stessa quantità con solo il 25% di risorse".

Io all'opposizione? In questi giorni sì - La governatrice della regione Lazio si schiera apertamente contro le scelte del governo tanto da affermare che "in questi giorni molti di noi ci troviamo ad essere all'opposizione perché siamo rappresentanti del territorio e perché dobbiamo erogare servizi essenziali, primari, per conto dello Stato. Noi eroghiamo sanità, trasporto pubblico, politiche sociale, quello che lo Stato garantisce per Costituzione".

Il federalismo è morto - "Alla questione del federalismo ci eravamo un po' tutti aggrappati come speranza - aggiunge Renata Polverini - Oggi, di fatto, il federalismo, è morto. Perché tutti i trasferimenti che venivano effettuati dal governo per lo sviluppo e quindi per darci la forza federale, non ci sono più. Ancora peggio, con questa manovra, alle Regioni non viene data autonomia fiscale. Ed anche laddove viene detto che le Regioni possono aumentare le addizionali, a parte gravarci dell'aumento delle tasse, per Regioni come Lazio, Campania o Puglia ed altre sottoposte a piano di rientro per la sanità questo non è possibile perché noi le abbiamo già al massimo". E non è mancato un commento sul taglio delle province approvato dall'esecutivo nella manovra di pareggio di bilancio: "L'operazione di accorpamento sarà davvero complessa e in ogni caso al momento non appare che ci siano risparmi".

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