Napolitano: "La crescita è un tema drammatico"

Politica
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

Il capo dello Stato: dopo l'intervento sul debito l'Italia deve tornare a salire. "Bisogna mettere a frutto le risorse del Mezzogiorno". Poi aggiunge: "Necessarie profonde correzioni nella gestione della cosa pubblica al Sud". VIDEO

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(in fondo all'articolo tutti i video sulla manovra economica)

Giorgio Napolitano, da Palermo dove si trova in visita ufficiale, ha fatto un forte richiamo ai temi della crescita economica, come unico modo per uscire dalla crisi. Una crescita, ha sostenuto il capo dello Stato, che deve unire tutta l'Italia da Nord fino al Sud. "Oggi la manovra finanziaria pubblica, indispensabile ed urgente - ha detto il Presidente della Repubblica - sta per concludere l'iter in Parlamento. Adesso sono i temi della crescita che si pongono all'ordine del giorno in modo stringente per non dire drammatico, in continuità con l'impegno ad allentare il peso e il vincolo di un massiccio debito pubblico e del suo costo".

"Il Nord e il Sud crescano insieme" - "Non posso che ribadire il fatto che l'Italia può tornare alla crescita, può giungere a crescere intensamente e stabilmente - ha insistito Giorgio Napolitano - solo se tutta l'Italia, il Nord e il Sud, crescono insieme, se si mettono a frutto le risorse del Mezzogiorno, le riserve potenziali della Sicilia e di tutto il Sud, che sono la miglior carta di cui disponiamo per guardare con fiducia al futuro". "Questa - ha concluso il capo dello Stato - è la sfida da raccogliere per dare un senso nuovo e compiuto a quel patto nazionale di cui abbiamo celebrato il 150/o anniversario in tutta Italia con grande partecipazione".

"Occorre un'analisi critica" - A Palermo, però, Giorgio Napolitano ha ripetuto la critica che più volte ha rivolto alle amministrazioni pubbliche del Mezzogiorno, che devono fare la loro parte anche apportando "profonde correzioni" nella gestione. "Come dissi lo scorso maggio a Marsala, occorre un'analisi critica, che tenga conto sia della scarsa sensibilità o aderenza ai bisogni della Sicilia e del Mezzogiorno da parte dello Stato centrale, sia delle responsabilità proprie. Questa analisi non può essere accompagnata da reticenze e silenzi su ciò che deve essere corretto, anche profondamente, qui nel Mezzogiorno, sia nella gestione dei poteri regionali e locali, sia nel funzionamento delle amministrazioni pubbliche e del settore privato, sia nei comportamenti collettivi".

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