Berlusconi: "Manovra più equa". Camusso: "E' un golpe"
PoliticaPiovono critiche sull'intesa raggiunta nella maggioranza. Bankitalia: "Avrà effetti restrittivi". Magistrati: "Incostituzionale". Sulle pensioni si va verso ritocchi: migliaia di cittadini potrebbero fare causa per gli anni di università riscattati
IL TESTO DELLA MANOVRA
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Il premier Silvio Berlusconi è soddisfatto dell'esito del vertice Lega-Pdl sulla manovra: ora è più equa, afferma, ma dubbi arrivano da Bankitalia e dalla Corte dei Conti. Intanto è rivolta sulle pensioni: la Cgil parla di un vero e proprio "golpe" e rafforza le motivazioni dello sciopero del 6 settembre. Anche Cisl, Uil e medici sono sul piede di guerra mentre le toghe sono pronte allo sciopero: è incostituzionale il superprelievo solo per gli statali, dicono.
Berlusconi: "Manovra più equa, molto soddisfatto" - Il premier si dice "molto soddisfatto" delle modifiche apportate alla manovra dopo il vertice ad Arcore con il leader della Lega Bossi. La manovra "è più equa e più sostenibile" ha detto il presidente del Consiglio in un’intervista a Studio Aperto (guarda il video in alto). "Io avevo detto che introducevo il contributo di solidarietà con il cuore che grondava sangue perché da sempre ho promesso che non volevamo mettere le mani nelle tasche degli italiani. Siamo riusciti a levarlo con altre fonti di risparmio". E ha continuato: "Siamo sempre aperti ai contributi dell'opposizione, tuttavia ho subito visto stamane che le critiche come al solito sono aumentate”. "In Parlamento - ha proseguito il premier - ora tocca all'opposizione, se ci sarà l'accordo con i due terzi in poco tempo potremmo approvare l'abolizione delle Province e la riduzione dei numeri dei parlamentari. Io punto a un numero più che dimezzato: 300 deputati alla Camera e 150 senatori al Senato".
Critiche alla manovra - Parole dure sono arrivate dal Partito Democratico, che per bocca del suo segretario Pier Luigi Bersani e Anna Finocchiaro hanno detto che il governo "non ha voluto rompere il patto con gli evasori" (GUARDA IL VIDEO), e dall'Idv, con Antonio Di Pietro che ha parlato di "stralcio della giustizia". Pesanti critiche anche da Bankitalia, secondo cui la manovra "rischia di frenare la crescita". Duro anche il giudizio delle toghe. "E' del tutto evidente l'incostituzionalità di una disposizione con la quale si opera una decurtazione secca del trattamento economico solo dei dipendenti pubblici, in violazione dei principi di eguaglianza e di progressività del sistema fiscale" è il commento del Comitato intermagistrature, che coordina l'Associazione nazionale magistrati e le principali sigle rappresentative della magistratura contabile e amministrativa, tra cui l'Avvocatura dello Stato. In attesa di conoscere nel dettaglio il testo definitivo delle modifiche alla manovra, il Comitato si riserva "l'adozione di iniziative di protesta, nessuna esclusa", con implicito riferimento a un eventuale sciopero delle toghe.
Il nodo delle pensioni - Il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, ha incontrato i vertici degli entri previdenziali e per mercoledì 31 è previsto un incontro con il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli proprio sull'impatto "sociale" degli interventi in materia previdenziale.
L'esclusione dei periodi di laurea e di servizio militare riscattati dal calcolo dei 40 anni di anzianità contributiva per uscire dal lavoro senza limiti di età annunciata dopo il vertice di Arcore, infatti, potrebbe riguardare circa 100.000 lavoratori l'anno (secondo i calcoli più prudenti, 130.000 secondo stime sindacali) persone che a fronte di aspettative "tradite" potrebbero decidere di avviare un contenzioso con buone possibilità di vincere la causa.
I nodi sul tappeto sono diversi e renderanno difficile mantenere in campo l'intervento aprendo la via a modifiche. In particolare le ipotesi avanzate dalla maggioranza danneggiano chi ha riscattato gli anni di laurea. Chi va in pensione con il metodo retributivo e 40 anni di anzianità, infatti, può ricevere al massimo l'80% della media delle retribuzioni degli ultimi anni. In questo caso l'esclusione degli anni di laurea dal conteggio dei 40 anni varrebbe non solo per i tempi di pensionamento (con un rinvio di 4 anni) ma anche per il calcolo dell'assegno dato che il rendimento massimo non puo' superare l'80%. Chi ha riscattato gli anni di laurea sarebbe quindi doppiamente beffato perché avrebbe pagato per non ottenere nulla in cambio.
Camusso (Cgil): "Sulle pensioni è stato fatto un golpe" - "Dopo il vertice di Villa San Martino le ragioni del nostro sciopero generale sono non solo confermate ma anche rafforzate", dice la leader della Cgil Susanna Camusso. "Sulle pensioni è stato fatto un golpe della cui gravità forse ancora non ci si è resi conto", spiega. E ai giornalisti dice: "Se la stagione che si apre è quella delineata dal vertice di Arcore vi toccherà fare ancora lunghe presenze nelle piazze" (GUARDA IL VIDEO).
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Critiche alla manovra - Parole dure sono arrivate dal Partito Democratico, che per bocca del suo segretario Pier Luigi Bersani e Anna Finocchiaro hanno detto che il governo "non ha voluto rompere il patto con gli evasori" (GUARDA IL VIDEO), e dall'Idv, con Antonio Di Pietro che ha parlato di "stralcio della giustizia". Pesanti critiche anche da Bankitalia, secondo cui la manovra "rischia di frenare la crescita". Duro anche il giudizio delle toghe. "E' del tutto evidente l'incostituzionalità di una disposizione con la quale si opera una decurtazione secca del trattamento economico solo dei dipendenti pubblici, in violazione dei principi di eguaglianza e di progressività del sistema fiscale" è il commento del Comitato intermagistrature, che coordina l'Associazione nazionale magistrati e le principali sigle rappresentative della magistratura contabile e amministrativa, tra cui l'Avvocatura dello Stato. In attesa di conoscere nel dettaglio il testo definitivo delle modifiche alla manovra, il Comitato si riserva "l'adozione di iniziative di protesta, nessuna esclusa", con implicito riferimento a un eventuale sciopero delle toghe.
Il nodo delle pensioni - Il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, ha incontrato i vertici degli entri previdenziali e per mercoledì 31 è previsto un incontro con il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli proprio sull'impatto "sociale" degli interventi in materia previdenziale.
L'esclusione dei periodi di laurea e di servizio militare riscattati dal calcolo dei 40 anni di anzianità contributiva per uscire dal lavoro senza limiti di età annunciata dopo il vertice di Arcore, infatti, potrebbe riguardare circa 100.000 lavoratori l'anno (secondo i calcoli più prudenti, 130.000 secondo stime sindacali) persone che a fronte di aspettative "tradite" potrebbero decidere di avviare un contenzioso con buone possibilità di vincere la causa.
I nodi sul tappeto sono diversi e renderanno difficile mantenere in campo l'intervento aprendo la via a modifiche. In particolare le ipotesi avanzate dalla maggioranza danneggiano chi ha riscattato gli anni di laurea. Chi va in pensione con il metodo retributivo e 40 anni di anzianità, infatti, può ricevere al massimo l'80% della media delle retribuzioni degli ultimi anni. In questo caso l'esclusione degli anni di laurea dal conteggio dei 40 anni varrebbe non solo per i tempi di pensionamento (con un rinvio di 4 anni) ma anche per il calcolo dell'assegno dato che il rendimento massimo non puo' superare l'80%. Chi ha riscattato gli anni di laurea sarebbe quindi doppiamente beffato perché avrebbe pagato per non ottenere nulla in cambio.
Camusso (Cgil): "Sulle pensioni è stato fatto un golpe" - "Dopo il vertice di Villa San Martino le ragioni del nostro sciopero generale sono non solo confermate ma anche rafforzate", dice la leader della Cgil Susanna Camusso. "Sulle pensioni è stato fatto un golpe della cui gravità forse ancora non ci si è resi conto", spiega. E ai giornalisti dice: "Se la stagione che si apre è quella delineata dal vertice di Arcore vi toccherà fare ancora lunghe presenze nelle piazze" (GUARDA IL VIDEO).