Bersani: "Il governo mente. Ecco la nostra contromanovra"

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Il segretario illustra i punti principali della proposta del Partito Democratico: riduzione dei costi della pubblica amministrazione, dismissione ragionata degli immobili, asta per le frequenze tv e misure per stimolare l’economia. VIDEO

IL TESTO DELLA MANOVRA

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"Agli osservatori faccio presente che ancora oggi il governo non dice il vero": è il messaggio lanciato da Pier Luigi Bersani nel corso di una conferenza stampa in cui ha illustrato i punti della contromanovra del Partito Democratico.
Il segretario del Pd cita tra le "omissioni" innanzitutto il mancato chiarimento del fatto che l'effetto sul prossimo triennio delle ultime manovre è "una torta a strati indigeribile". E l'insieme, "che sfugge ancora a un'analisi attenta degli osservatori", "porta a un peso iniquo e recessivo, insostenibile per il Paese". La seconda "bugia" per Bersani è il fatto che l'effetto sul 2014 delle manovre sarà di "55 miliardi di minore impatto sulla spesa pubblica, ben oltre il pareggio di bilancio dichiarato". Dunque il governo deve "dare conto di cosa significa" questa previsione.
"Abbiamo bisogno - dice - di sapere quali sono le vere previsioni del governo sulla finanza pubblica". Per il segretario democrat, infine, i 20 miliardi indicati dalla delega fiscale e assistenziale, "di cui non si ha alcuna notizia in più”, "appaiono irrealistici".

Il segretario spiega poi che entro venerdì tradurrà in emendamenti alla manovra dieci proposte "responsabili, che rispettano i saldi ed anche gli accordi in Europa".
La contromanovra del Pd ruota, spiega il segretario democratico, "intorno a tre punti principali: riduzione drastica ed efficace dei costi della Pubblica Amministrazione, una dismissione ragionata di immobili pubblici ed un'asta competitiva per le frequenze televisive; un calco della manovra in ragione dell'equità e misure per stimolare l'economia perché noi parliamo di spread ma gli italiani stanno pensando al lavoro che manca". Da questa filosofia discendono le proposte che, oltre ad un pacchetto di liberalizzazioni, dalla distribuzione dei farmaci ai servizi bancari, prevede politiche industriali per uno sviluppo sostenibile con la stabilizzazione del contributo per le rinnovabili e misure per il Mezzogiorno.

Cuore della contromanovra è quella che Bersani definisce "una terapia d'urto contro l'evasione fiscale con misure di impatto sostanziale e non retorico": tracciabilità dei pagamenti superiori ai mille euro e di quelli superiori a 300; la comunicazione da parte delle imprese dell'elenco clienti-fornitori e la parziale o totale deducibilità delle spese per la manutenzione della casa. Dalla lotta all'evasione il Pd punta a raccogliere le risorse a sostegno del lavoro, della riduzione dell'Irpef in via prioritaria sulle madri lavoratrici e sulla graduale eliminazione del costo del lavoro a tempo indeterminato dalla base imponibile dell'Irap.
Tra le proposte l'introduzione di un'imposta erariale ordinaria sui grandi valori immobiliari basata su criteri fortemente progressivi e un'imposta una tantum del 15% sui capitali 'scudati'. Bersani chiede la soppressione dell'articolo 8 del decreto che "viola il principio da tutti riconosciuto della non intrusività delle norme di legge nei rapporti tra le parti sociali". Per il leader del Pd o si sopprime l'articolo 8 o si cambia in modo da recepire i punti dell'accordo raggiunto il 28 giugno dalle parti sociali. Novità dell'ultimo minuto la richiesta di reintrodurre il reato di falso in bilancio e misure per l'efficienza della Giustizia, a cominciare dalla revisione delle circoscrizioni giudiziarie.

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