Il leader centrista parla a SkyTG24 e attacca la tassa di solidarietà: "Colpisce i soliti noti, quelli che non evadono il fisco e che non possiedono case o yacht segreti". E rilancia l'ipotesi di un aumento dell'Iva. VIDEO
IL TESTO DELLA MANOVRA
Guarda anche:
La manovra da 45,5 miliardi: tutte le misure
Province e Comuni, ecco quelli che rischiano di sparire
Crisi, enti locali sul piede di guerra: "Manovra iniqua"
Berlusconi, le tasse e la crisi... d'identità. VIDEO
(In fondo all'articolo tutti i video sulla crisi)
Pier Ferdinando Casini, da Lecce dove è in visita al carcere, parla a SkyTG24 e interviene sulla manovra da 45,5 miliardi di euro varata venerdì dal governo. Il leader centrista annuncia l'intenzione di chiedere di togliere "questa tassa iniqua che colpisce ingiustamente i soliti noti: coloro che non evadono una lira al fisco, che non hanno case o yacht segreti, che sono a reddito fisso da lavoro dipendente". Per trovare i fondi necessari, Casini rilancia l'ipotesi di "aumentare di mezzo punto l'Iva"
"Il ceto medio e le famiglie - sostiene il leader centrista - sono tartassati in modo barbaro da questa manovra". Sull'eliminazione di alcune province, Casini aggiunge, "vogliamo sorvegliare se sia vera o finta. Prima il parametro della popolazione e poi quello dell'estensione geografica sono un combinato di cose ridicole. Se le province sono inutili vanno progressivamente abolite, a partire dai rinnovi delle prime province che sono in scadenza."
In precedenza il leader dell'Udc parlando con i giornalisti, ha spiegato che l'Udc non porterà soccorso al governo Berlusconi entrando nella maggioranza. "Non abbiamo alcuna intenzione - ha spiegato prima di visitare il carcere di Lecce - di imbarcarci in una maggioranza che certamente ha portato l'Italia nel disastro in cui siamo". Casini ha poi aggiunto che "la manovra impatta pesantissimamente sul meridione, ma soprattutto sulle famiglie perché quando le Regioni, i Comuni vengono depotenziati degli introiti che hanno, finiranno inevitabilmente per agire sulle aliquote Irpef o tagliando i servizi sociali che sono asili e mense scolastiche". "Questo dimostra - ha aggiunto - che non ci sono solo le tasse che voi vedete, ce ne sono anche altre indirette".
"Abbiamo il dovere della responsabilità, cioè di migliorare questa manovra. Una grande opposizione non può andare sulle barricate, salvarsi la coscienza e lasciare le cose come stanno" ha spiegato il leader dell'Udc. "Una grande opposizione - ha aggiunto - migliora la manovra ed è quello che facciamo in Parlamento chiedendo anche un contatto al Pdl, un accordo per levare delle misure inique. Tutti coloro che hanno il senso dello Stato e delle responsabilità nazionali devono migliorare questa manovra. Poi - ha concluso Casini - ognuno voterà come vuole: voterà contro, voterà a favore chi sta in maggioranza, intanto leviamo cose inique".
Guarda anche:
La manovra da 45,5 miliardi: tutte le misure
Province e Comuni, ecco quelli che rischiano di sparire
Crisi, enti locali sul piede di guerra: "Manovra iniqua"
Berlusconi, le tasse e la crisi... d'identità. VIDEO
(In fondo all'articolo tutti i video sulla crisi)
Pier Ferdinando Casini, da Lecce dove è in visita al carcere, parla a SkyTG24 e interviene sulla manovra da 45,5 miliardi di euro varata venerdì dal governo. Il leader centrista annuncia l'intenzione di chiedere di togliere "questa tassa iniqua che colpisce ingiustamente i soliti noti: coloro che non evadono una lira al fisco, che non hanno case o yacht segreti, che sono a reddito fisso da lavoro dipendente". Per trovare i fondi necessari, Casini rilancia l'ipotesi di "aumentare di mezzo punto l'Iva"
"Il ceto medio e le famiglie - sostiene il leader centrista - sono tartassati in modo barbaro da questa manovra". Sull'eliminazione di alcune province, Casini aggiunge, "vogliamo sorvegliare se sia vera o finta. Prima il parametro della popolazione e poi quello dell'estensione geografica sono un combinato di cose ridicole. Se le province sono inutili vanno progressivamente abolite, a partire dai rinnovi delle prime province che sono in scadenza."
In precedenza il leader dell'Udc parlando con i giornalisti, ha spiegato che l'Udc non porterà soccorso al governo Berlusconi entrando nella maggioranza. "Non abbiamo alcuna intenzione - ha spiegato prima di visitare il carcere di Lecce - di imbarcarci in una maggioranza che certamente ha portato l'Italia nel disastro in cui siamo". Casini ha poi aggiunto che "la manovra impatta pesantissimamente sul meridione, ma soprattutto sulle famiglie perché quando le Regioni, i Comuni vengono depotenziati degli introiti che hanno, finiranno inevitabilmente per agire sulle aliquote Irpef o tagliando i servizi sociali che sono asili e mense scolastiche". "Questo dimostra - ha aggiunto - che non ci sono solo le tasse che voi vedete, ce ne sono anche altre indirette".
"Abbiamo il dovere della responsabilità, cioè di migliorare questa manovra. Una grande opposizione non può andare sulle barricate, salvarsi la coscienza e lasciare le cose come stanno" ha spiegato il leader dell'Udc. "Una grande opposizione - ha aggiunto - migliora la manovra ed è quello che facciamo in Parlamento chiedendo anche un contatto al Pdl, un accordo per levare delle misure inique. Tutti coloro che hanno il senso dello Stato e delle responsabilità nazionali devono migliorare questa manovra. Poi - ha concluso Casini - ognuno voterà come vuole: voterà contro, voterà a favore chi sta in maggioranza, intanto leviamo cose inique".