Tra le misure ipotizzate dal ministro anche la modifica della Costituzione, interventi sulle pensioni e stretta sugli stipendi. Ma precisa: "Non quelli dei dipendenti pubblici". Poi sale al Quirinale con Berlusconi e Letta. Ricevuti anche Bersani e Casini
Guarda anche:
Crisi, il nodo della patrimoniale
Bossi: "Le pensioni non si toccano"
Le opposizioni: "Italia sotto tutela dell'Ue"
(in fondo all'articolo tutti gli interventi dalla alle Commissioni del Parlamento)
Tassazione delle rendite finanziarie al 20%; interventi sulle pensioni di anzianità e sull'età per le donne nel privato, (nonostante il parere contrario della Lega); la modifica dell'articolo 81 della Costituzione. E ancora: flessibilità nel mercato del lavoro ma senza abusare di contratti a tempo determinato, "diritto di licenziare".
Questi in sintesi i punti allo studio del governo illustrati dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti alla Commissioni della Camera. Misure che ha spiegato più tardi il ministro, saranno, inserite "in un decreto discutibile in Parlamento".
Un discorso, quello del titolare del Tesoro, che però non è piaciuto al ministro Bossi che lo ha definito "fumoso".
Il governo, intanto, accelera e affronta l'emergenza dei mercati lavorando alle misure da presentare al Consiglio ministri dopo Ferragosto sotto la spinta della Bce.
Cambiare la Carta - "L'articolo 81 della nostra Costituzione non costituisce un caso di successo" ha detto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, durante l'audizione davanti alle Commissioni congiunte di Affari costituzionali e Bilancio della Camera e del Senato. "Lo dobbiamo cambiare", ha aggiunto il titolare del Tesoro, perché "trova difficoltà a funzionare". La situazione attuale "costringe a scelte di maggior rigore" ha detto ancora il ministro che ha spiegato che la scelta di inserire nella Costituzione il pareggio di bilancio, "segna la fine di un'epoca nella quale l'Occidente poteva piazzare titoli ai valori che voleva".
Dal periodo in cui l'Italia ha deciso di seguire le indicazioni dell'Europa sul pareggio di bilancio nel 2014, "la crisi ha preso un corso diverso, non ancora finito e non ancora prevedibile nella sua dinamica. Io non sono accreditabile per formule ottimistiche, casomai per prudenza". Oltre all'"intensificarsi della crisi", ha aggiunto Tremonti, c'è stata anche l'indicazione da parte delle istituzioni europee per un anticipo della manovra al 2013.
Diritto di licenziare no a taglio stipendi pubblici - Tremonti, nel corso della replica dell'audizione in Parlamento, ha precisato inoltre che "l'ipotesi di riduzione degli stipendi pubblici è stata fatta in sede europea ma noi non abbiamo intenzione di ridurre gli stipendi" nella pubblica amministrazione.
Sul lato della crescita, ha aggiunto, serve "la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali, dei servizi professionali e la privatizzazione su larga scala dei servizi locali". Per il mercato del lavoro l'ipotesi da mettere in campo è "una spinta alla contrattazione a livello aziendale, con il superamento del sistema centrale rigido" ma anche "il licenziamento del personale compensato con meccanismi di assicurazione più felici", una sorta di "diritto di licenziare".
Inoltre, si deve intervenire per rendere "più flessibile il mercato del lavoro", ma si deve anche evitare "l'abuso di contratti a tempo determinato, perché si creano effetti di instabilità della persona che possono essere negativi per l'economia". Il governo, inoltra ipotizza di "accorpare sulle domeniche le festività".
Tagliare le rendite al 20% - C'è "una grande disponibilità del governo" per intervenire sulla tassazione delle rendite finanziarie. Tremonti ha specificato che le ipotesi sono quelle di non toccare i titoli di stato, di ridurre dal 27 al 20% i depositi bancari e postali e di aumentare al 20% dal 12,5% attuale la tassazione sui titoli, esclusi quelli di stato. Su questo, ha detto, "c'è una grande disponibilità del governo".
Contributo di solidarietà sui redditi sopra i 90mila euro - Nelle misure che il governo sta mettendo a punto per fronteggiare la crisi ci sarebbe anche un prelievo (forse compreso fra il 5 e il 10%) sui redditi dei privati superiori ai 90mila euro annui. Si tratta del cosiddetto "contributo di solidarieta"' cui ha accennato il ministro dell'Economia Giulio Tremonti nella sua audizione alla Camera. L'indiscrezione trapela in ambienti della maggioranza.
Si tratterebbe di una estensione anche al settore privato della tassa già prevista dalla manovra proprio sui redditi dei pubblici dipendenti superiori ai 90 mila euro. Non è ancora chiaro se si tratti di una misura 'una tantum' o se il "contributo" possa essere esteso a più anni, da qui al 2013, data del previsto pareggio di bilancio.
Al termine dell'intervento del titolare dell'Economia hanno poi fatto seguito le repliche di esponenti di maggioranza e opposizione.
Bersani: "La politica agisca" - Il primo a prendere la parola è stato il leader del Pd Pier Luigi Bersani che ha chiesto che la "politica agisca. Siamo in ritardo". E ha poi presentato i quattro pilastri su cui si regge il piano di fuga dalla crisi proposto dal partito. Riduzione della spesa pubblica, a partire dal numero dei parlamentari; liberalizzazioni e lotta all'evasione fiscale, chi ha di più deve dare di più.
Alfano: l'opposizione dia una mano - Dopo Bersani è toccato al segretario del Pdl Angelino Alfano. "Al governo - ha affermato - spetta il dovere della proposta e quello dell'ascolto, all'opposizione il dovere del contributo concreto di fare proposte concrete al governo che
c'è. Ed entrambi devono fare il possibile". E ha aggiunto: "Dobbiamo passare per la porta stretta, mi auguro che possiamo passarci insieme, perché in tal caso sarà l'Italia ad averla passata". (GUARDA IL VIDEO)
Casini: il commissariamento dell'Italia è un dato di fatto - La lettera della Bce, il commissariamento dell'Italia da parte dell'Europa "è un dato di fatto" e no riguarda "solo il governo" ma tutto il sistema politico del paese, anche l'opposizione. Queste le parole del leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini intervenendo nel dibattito che ha fatto seguito all'intervento di Giulio Tremonti alla Camera. (GUARDA IL VIDEO)
Di Pietro show: andate a letto con la Bce? - "Lo so anch'io cosa vuole dire 'confidenziale', cosa crede - dichiara invece Antonio di Pietro - Ma lei mica ci è andato a letto con la Bce, che c'ha la confidenza... La lettera l'hanno mandata a lei non come amico ma come esponente del governo e lei quella lettera la deve dare al Parlamento". Queste le parole del leader dell'Idv a proposito del contenuto del messaggio che la Banca Centrale ha spedito all'Italia e il cui contenuto non è stato reso pubblico. (GUARDA IL VIDEO)
Berlusconi e Tremonti da Napolitano - In serata sempre Tremonti, stavolta con Silvio Berlusconi e Gianni Letta, è salito al Colle, per un incontro con Giorgio Napolitano, che ha anticipato il suo ritorno dalle vacanze nella Capitale. Il Capo dello Stato ha ricevuto anche Pier Luigi Bersani e Pier Ferdinando Casini.
Secondo l'agenzia Reuters, che cita una fonte del Quirinale, Napolitano vorrebbe imprimere una accelerazione al varo del decreto di misure anti-crisi che consenta di anticipare il pareggio di bilancio nel 2013. Il capo dello Stato ha deciso di sondare la posizione delle opposizioni per verificare se vi sia quella disponibilità al dialogo che ha consentito in luglio un rapido iter parlamentare della manovra.
Guarda tutti gli interventi alla Commissione del parlamento
Crisi, il nodo della patrimoniale
Bossi: "Le pensioni non si toccano"
Le opposizioni: "Italia sotto tutela dell'Ue"
(in fondo all'articolo tutti gli interventi dalla alle Commissioni del Parlamento)
Tassazione delle rendite finanziarie al 20%; interventi sulle pensioni di anzianità e sull'età per le donne nel privato, (nonostante il parere contrario della Lega); la modifica dell'articolo 81 della Costituzione. E ancora: flessibilità nel mercato del lavoro ma senza abusare di contratti a tempo determinato, "diritto di licenziare".
Questi in sintesi i punti allo studio del governo illustrati dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti alla Commissioni della Camera. Misure che ha spiegato più tardi il ministro, saranno, inserite "in un decreto discutibile in Parlamento".
Un discorso, quello del titolare del Tesoro, che però non è piaciuto al ministro Bossi che lo ha definito "fumoso".
Il governo, intanto, accelera e affronta l'emergenza dei mercati lavorando alle misure da presentare al Consiglio ministri dopo Ferragosto sotto la spinta della Bce.
Cambiare la Carta - "L'articolo 81 della nostra Costituzione non costituisce un caso di successo" ha detto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, durante l'audizione davanti alle Commissioni congiunte di Affari costituzionali e Bilancio della Camera e del Senato. "Lo dobbiamo cambiare", ha aggiunto il titolare del Tesoro, perché "trova difficoltà a funzionare". La situazione attuale "costringe a scelte di maggior rigore" ha detto ancora il ministro che ha spiegato che la scelta di inserire nella Costituzione il pareggio di bilancio, "segna la fine di un'epoca nella quale l'Occidente poteva piazzare titoli ai valori che voleva".
Dal periodo in cui l'Italia ha deciso di seguire le indicazioni dell'Europa sul pareggio di bilancio nel 2014, "la crisi ha preso un corso diverso, non ancora finito e non ancora prevedibile nella sua dinamica. Io non sono accreditabile per formule ottimistiche, casomai per prudenza". Oltre all'"intensificarsi della crisi", ha aggiunto Tremonti, c'è stata anche l'indicazione da parte delle istituzioni europee per un anticipo della manovra al 2013.
Diritto di licenziare no a taglio stipendi pubblici - Tremonti, nel corso della replica dell'audizione in Parlamento, ha precisato inoltre che "l'ipotesi di riduzione degli stipendi pubblici è stata fatta in sede europea ma noi non abbiamo intenzione di ridurre gli stipendi" nella pubblica amministrazione.
Sul lato della crescita, ha aggiunto, serve "la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali, dei servizi professionali e la privatizzazione su larga scala dei servizi locali". Per il mercato del lavoro l'ipotesi da mettere in campo è "una spinta alla contrattazione a livello aziendale, con il superamento del sistema centrale rigido" ma anche "il licenziamento del personale compensato con meccanismi di assicurazione più felici", una sorta di "diritto di licenziare".
Inoltre, si deve intervenire per rendere "più flessibile il mercato del lavoro", ma si deve anche evitare "l'abuso di contratti a tempo determinato, perché si creano effetti di instabilità della persona che possono essere negativi per l'economia". Il governo, inoltra ipotizza di "accorpare sulle domeniche le festività".
Tagliare le rendite al 20% - C'è "una grande disponibilità del governo" per intervenire sulla tassazione delle rendite finanziarie. Tremonti ha specificato che le ipotesi sono quelle di non toccare i titoli di stato, di ridurre dal 27 al 20% i depositi bancari e postali e di aumentare al 20% dal 12,5% attuale la tassazione sui titoli, esclusi quelli di stato. Su questo, ha detto, "c'è una grande disponibilità del governo".
Contributo di solidarietà sui redditi sopra i 90mila euro - Nelle misure che il governo sta mettendo a punto per fronteggiare la crisi ci sarebbe anche un prelievo (forse compreso fra il 5 e il 10%) sui redditi dei privati superiori ai 90mila euro annui. Si tratta del cosiddetto "contributo di solidarieta"' cui ha accennato il ministro dell'Economia Giulio Tremonti nella sua audizione alla Camera. L'indiscrezione trapela in ambienti della maggioranza.
Si tratterebbe di una estensione anche al settore privato della tassa già prevista dalla manovra proprio sui redditi dei pubblici dipendenti superiori ai 90 mila euro. Non è ancora chiaro se si tratti di una misura 'una tantum' o se il "contributo" possa essere esteso a più anni, da qui al 2013, data del previsto pareggio di bilancio.
Al termine dell'intervento del titolare dell'Economia hanno poi fatto seguito le repliche di esponenti di maggioranza e opposizione.
Bersani: "La politica agisca" - Il primo a prendere la parola è stato il leader del Pd Pier Luigi Bersani che ha chiesto che la "politica agisca. Siamo in ritardo". E ha poi presentato i quattro pilastri su cui si regge il piano di fuga dalla crisi proposto dal partito. Riduzione della spesa pubblica, a partire dal numero dei parlamentari; liberalizzazioni e lotta all'evasione fiscale, chi ha di più deve dare di più.
Alfano: l'opposizione dia una mano - Dopo Bersani è toccato al segretario del Pdl Angelino Alfano. "Al governo - ha affermato - spetta il dovere della proposta e quello dell'ascolto, all'opposizione il dovere del contributo concreto di fare proposte concrete al governo che
c'è. Ed entrambi devono fare il possibile". E ha aggiunto: "Dobbiamo passare per la porta stretta, mi auguro che possiamo passarci insieme, perché in tal caso sarà l'Italia ad averla passata". (GUARDA IL VIDEO)
Casini: il commissariamento dell'Italia è un dato di fatto - La lettera della Bce, il commissariamento dell'Italia da parte dell'Europa "è un dato di fatto" e no riguarda "solo il governo" ma tutto il sistema politico del paese, anche l'opposizione. Queste le parole del leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini intervenendo nel dibattito che ha fatto seguito all'intervento di Giulio Tremonti alla Camera. (GUARDA IL VIDEO)
Di Pietro show: andate a letto con la Bce? - "Lo so anch'io cosa vuole dire 'confidenziale', cosa crede - dichiara invece Antonio di Pietro - Ma lei mica ci è andato a letto con la Bce, che c'ha la confidenza... La lettera l'hanno mandata a lei non come amico ma come esponente del governo e lei quella lettera la deve dare al Parlamento". Queste le parole del leader dell'Idv a proposito del contenuto del messaggio che la Banca Centrale ha spedito all'Italia e il cui contenuto non è stato reso pubblico. (GUARDA IL VIDEO)
Berlusconi e Tremonti da Napolitano - In serata sempre Tremonti, stavolta con Silvio Berlusconi e Gianni Letta, è salito al Colle, per un incontro con Giorgio Napolitano, che ha anticipato il suo ritorno dalle vacanze nella Capitale. Il Capo dello Stato ha ricevuto anche Pier Luigi Bersani e Pier Ferdinando Casini.
Secondo l'agenzia Reuters, che cita una fonte del Quirinale, Napolitano vorrebbe imprimere una accelerazione al varo del decreto di misure anti-crisi che consenta di anticipare il pareggio di bilancio nel 2013. Il capo dello Stato ha deciso di sondare la posizione delle opposizioni per verificare se vi sia quella disponibilità al dialogo che ha consentito in luglio un rapido iter parlamentare della manovra.
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