Dura reazione del Partito democratico all'annuncio del pareggio di bilancio anticipato al 2013 da parte di Berlusconi. I finiani: "E' un segnale di discontinuità". Di Pietro: "Conferenza stampa dei fichi secchi”
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L'ennesimo siparietto tra Berlusconi e Tremonti
(in fondo all'articolo tutti i video sulla conferenza stampa del premier e di Tremonti)
L'anticipo della manovra al 2013 "senza correzioni è da irresponsabili". E' questo il primo commento del Pd all'anuncio del governo di voler raggiungere il pareggio di bilancio entro due anni.
Bindi: "Solo anticipo di scelte inique" - "E' molto grave l'annuncio che si vuole anticipare il pareggio di bilancio al 2013 senza modificare una manovra depressiva e iniqua. Puntare tutto sulla delega sociale e il lavoro senza intervenire sulla crescita e lo sviluppo significa accentuare le diseguaglianze. Si conferma che per il governo la crescita passa per un sistema con meno tutele e meno diritti per i cittadini. Non una parola sulla lotta alle disuguaglianze, sugli investimenti in ricerca e innovazione".
Di Pietro: "La conferenza stampa dei fichi secchi" - Dello stesso avviso è il leader dell'Idv Antonio Di Pietro: "E' la conferenza stampa dei fichi secchi. Continuano a prendere in giro non solo gli italiani ma anche le istituzioni europee. A cosa serve cambiare la Costituzione? Il pareggio di bilancio è un'esigenza immediata che non si ottiene inserendo due termini nella Carta, tra l'altro con un iter legislativo piuttosto lungo. L'unica proposta sensata è quella dell'anticipo della manovra, ma hanno omesso la parte più importante, ossia la modifica delle ultime norme varate, che oltre ad essere fortemente inique sono risultate inefficaci".
I finiani: "Un segnale di discontinuità" - Di tutt'altro tenore la reazione di Futuro e libertà. Con Italo Bocchino, i finiani dicono che "la conferenza stampa di Berlusconi e Tremonti rappresenta oggettivamente un segnale di discontinuità da cui emerge maggior senso di responsabilità da parte del governo".
Poi Bocchino aggiunge: "Futuro e Libertà ritiene di avere il dovere verso gli italiani e verso la nazione di cogliere questo segnale nella speranza che non si tratti dell'ennesimo proclama. La costituzionalizzazione del pareggio di bilancio e l'anticipo dell'equilibrio economico sono due proposte da noi precedentemente avanzate e quindi ci vedono positivamente interessati. Restano però - avverte il numero due di Fli - forti dubbi sulle misure previste dalla manovra per raggiungere il pareggio, troppo sbilanciare verso le tasse e troppo timide nel taglio della spesa pubblica. Temiamo che senza cambiare radicalmente le misure previste si rischi una fase recessiva che avrebbe serie ripercussioni sociali.
Napolitano: aggiornato su ogni passaggio - E in serata il Quirinale fa sapere che Napolitano ha seguito durante tutta la giornata l'evoluzione della situazione, dall'andamento dei mercati alle ultime decisioni politiche e parlamentari sulla crisi economica.
Napolitano è stato preventivamente informato di ogni passaggio dal ministro dell'Economia e dai presidenti del Senato e della Camera, Renato Schifani e Gianfranco Fini.
La proposta di inserire il pareggio di bilancio è bipartisan - La proposta di inserire in Costituzione l'obbligo del pareggio di bilancio è stata lanciata il 2 agosto dai senatori del Terzo Polo insieme a Nicola Rossi, economista ex Pd ora nel gruppo Misto di Palazzo Madama, primo firmatario di quella proposta costituzionale di riforma dell'articolo 81.
Un disegno di legge che aveva già raccolto diverse firme bipartisan: oltre a Rossi, c'erano quelle di Mario Baldassarri (Fli), Franco Bruno e Francesco Rutelli (Api), Gianpiero D'Alia (Udc), Enrico Morando (Pd), Giuseppe Pisanu (Pdl) e Massimo Garavaglia (Lega).
Era stato Rutelli ad auspicare un lavoro delle commissioni parlamentari in agosto, "piuttosto che improbabili sessioni generiche - aveva sostenuto - per esaminare questa proposta di legge e approvarla, quantomeno nelle commissioni competenti. Sarebbe la risposta migliore ai mercati".
Guarda anche i commenti di:
Alessandro Plateroti, vicedirettore del Sole 24 Ore
Danilo Caselli, direttore MF-Dow Jones
L'ennesimo siparietto tra Berlusconi e Tremonti
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L'anticipo della manovra al 2013 "senza correzioni è da irresponsabili". E' questo il primo commento del Pd all'anuncio del governo di voler raggiungere il pareggio di bilancio entro due anni.
Bindi: "Solo anticipo di scelte inique" - "E' molto grave l'annuncio che si vuole anticipare il pareggio di bilancio al 2013 senza modificare una manovra depressiva e iniqua. Puntare tutto sulla delega sociale e il lavoro senza intervenire sulla crescita e lo sviluppo significa accentuare le diseguaglianze. Si conferma che per il governo la crescita passa per un sistema con meno tutele e meno diritti per i cittadini. Non una parola sulla lotta alle disuguaglianze, sugli investimenti in ricerca e innovazione".
Di Pietro: "La conferenza stampa dei fichi secchi" - Dello stesso avviso è il leader dell'Idv Antonio Di Pietro: "E' la conferenza stampa dei fichi secchi. Continuano a prendere in giro non solo gli italiani ma anche le istituzioni europee. A cosa serve cambiare la Costituzione? Il pareggio di bilancio è un'esigenza immediata che non si ottiene inserendo due termini nella Carta, tra l'altro con un iter legislativo piuttosto lungo. L'unica proposta sensata è quella dell'anticipo della manovra, ma hanno omesso la parte più importante, ossia la modifica delle ultime norme varate, che oltre ad essere fortemente inique sono risultate inefficaci".
I finiani: "Un segnale di discontinuità" - Di tutt'altro tenore la reazione di Futuro e libertà. Con Italo Bocchino, i finiani dicono che "la conferenza stampa di Berlusconi e Tremonti rappresenta oggettivamente un segnale di discontinuità da cui emerge maggior senso di responsabilità da parte del governo".
Poi Bocchino aggiunge: "Futuro e Libertà ritiene di avere il dovere verso gli italiani e verso la nazione di cogliere questo segnale nella speranza che non si tratti dell'ennesimo proclama. La costituzionalizzazione del pareggio di bilancio e l'anticipo dell'equilibrio economico sono due proposte da noi precedentemente avanzate e quindi ci vedono positivamente interessati. Restano però - avverte il numero due di Fli - forti dubbi sulle misure previste dalla manovra per raggiungere il pareggio, troppo sbilanciare verso le tasse e troppo timide nel taglio della spesa pubblica. Temiamo che senza cambiare radicalmente le misure previste si rischi una fase recessiva che avrebbe serie ripercussioni sociali.
Napolitano: aggiornato su ogni passaggio - E in serata il Quirinale fa sapere che Napolitano ha seguito durante tutta la giornata l'evoluzione della situazione, dall'andamento dei mercati alle ultime decisioni politiche e parlamentari sulla crisi economica.
Napolitano è stato preventivamente informato di ogni passaggio dal ministro dell'Economia e dai presidenti del Senato e della Camera, Renato Schifani e Gianfranco Fini.
La proposta di inserire il pareggio di bilancio è bipartisan - La proposta di inserire in Costituzione l'obbligo del pareggio di bilancio è stata lanciata il 2 agosto dai senatori del Terzo Polo insieme a Nicola Rossi, economista ex Pd ora nel gruppo Misto di Palazzo Madama, primo firmatario di quella proposta costituzionale di riforma dell'articolo 81.
Un disegno di legge che aveva già raccolto diverse firme bipartisan: oltre a Rossi, c'erano quelle di Mario Baldassarri (Fli), Franco Bruno e Francesco Rutelli (Api), Gianpiero D'Alia (Udc), Enrico Morando (Pd), Giuseppe Pisanu (Pdl) e Massimo Garavaglia (Lega).
Era stato Rutelli ad auspicare un lavoro delle commissioni parlamentari in agosto, "piuttosto che improbabili sessioni generiche - aveva sostenuto - per esaminare questa proposta di legge e approvarla, quantomeno nelle commissioni competenti. Sarebbe la risposta migliore ai mercati".
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