Il processo lungo incassa la fiducia del Senato

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Approvato tra le polemiche il provvedimento. Sotto accusa la norma che allunga la lista dei testimoni per la difesa. Per l'opposizione favorisce la prescrizione dei reati di cui è imputato il premier. L'Idv presenta una mozione di sfiducia al governo

(In fondo all'articolo i video e gli interventi in Aula sul processo lungo)

Il Senato ha approvato con il voto di fiducia il disegno di legge sul processo lungo, che per l'opposizione serve a favorire la prescrizione dei reati di cui è imputato il premier Silvio Berlusconi a Milano (il caso Mills e il caso Ruby). Il governo ha ottenuto la fiducia con 160 sì e 139 no.
Il testo blindato dall'esecutivo al Senato modifica alcuni articoli del codice di procedura penale (articoli 190, 238 bis, 438, 442 e 495) in materia di giudizio abbreviato e di delitti punibili con la pena dell'ergastolo. Ora il dl passa alla Camera, ma non è certo che sia messo in calendario già a settembre.

Le opposizioni all'attacco del governo -
Il dibattito in Aula che ha preceduto il voto è stato segnato dalle polemiche con alcuni senatori dell'Idv che hanno alzato in aula cartelli con
scritto "ladri di giustizia".
Il disegno di legge in realtà era stato proposto dalla Lega per rendere inammissibile il giudizio abbreviato, e gli sconti di pena connessi, per i delitti punibili con l'ergastolo.
Ma in corsa il Pdl ha agganciato due nuove norme: una prevede che la difesa possa allungare i tempi del processo ampliando la lista dei testimoni "pertinenti" da ascoltare nel dibattimento; la seconda dice che non si possono utilizzare le sentenze definitive di condanna come prova dei fatti in esse accertati.
Norme che cadrebbero a pennello per i processi del premier, dice l'opposizione che parla dell'ennesima legge ad personam.
"Mi sembra assurdo che ci si debba fermare solo perché una legge buona può essere applicata a Silvio Berlusconi", ha risposto il ministro degli Esteri Franco Frattini. Trai banchi del governo ha fatto il suo esordio il nuovo ministro della Giustizia, il senatore Nitto Palma, a cui l'Anm e l'opposizione si sono appellate per fermare il ddl.
"Il provvedimento avrebbe effetti devastanti sui procedimenti penali", ha detto in un'intervista al Corriere della Sera il presidente del sindacato delle toghe, Luca Palamara, che definisce il ddl "un banco di prova della volontà del nuovo ministro di avere un approccio coerente a favore dell'efficienza della giustizia".
"Io credo che quando sfilerete sotto quel banco e sentirete sul collo il piede del padrone dentro di voi qualcosa ribollirà", si è infervorata nelle dichiarazioni di voto il capogruppo del Pd Anna Finocchiaro. (GUARDA L'INTERVENTO).
"Non accettiamo lezioni di moralità", ha risposto Maurizio Gasparri del Pdl, rispondendo alle accuse del Pd. "Se c'è un regime lo si vada a cercare a Sesto San Giovanni dove di padre in figlio i sindaci alimentano un sistema di illegalità che riguarda la vostra storia", ha detto con riferimento alle inchieste per tangenti che vedono indagato tra gli altri Filippo Penati, ex sindaco di Sesto ed ex braccio destro del segretario del Pd, Pierluigi Bersani.

Ecco le nuove norme - La norma al centro della polemica politica è quella che ha fatto ribattezzare alle opposizioni il ddl 'processo lungo': prevede la possibilità per la difesa di presentare lunghe liste di testimoni e di non considerare più come prova definitiva in un processo la sentenza passata in giudicato di un altro procedimento. Anche se, quest'ultima norma, non vale ad esempio per i processi di mafia e terrorismo.
Per i condannati all'ergastolo per reati di strage e per sequestro di persona, qualora vi sia stata la morte del sequestrato, la legge prevede una stretta dei benefici di cui i condannati potranno usufruire solo dopo aver scontato 26 anni di carcere.
Rimane poi la misura presente già nel testo approvato alla Camera che dà il nome alla legge sull'inapplicabilità del giudizio abbreviato ai delitti puniti con la pena dell'ergastolo: in pratica per chi è condannato al carcere a vita non ci sarà più la possibilità, avvalendosi del giudizio abbreviato, di avere la sostituzione dell'ergastolo con la condanna a 30 anni di carcere. Le norme contenute nella legge si applicano ai processi in corso, tranne quelli già chiusi in primo grado.

La mozione di sfiducia dell'Idv - L'IdV ha presentato una mozione di sfiducia al Governo "che non ha più n‚ onorabilità, né credibilità, né titolo morale a guidare il Paese". Le motivazioni del partito di Di Pietro partono dalla considerazione che il Paese è guidato da una maggioranza di natura solo numerica" che costringe il Governo ad una situazione di sostanziale immobilismo anche sul fronte delle riforme. Ministeri al Nord, mancanza di risposte alla crisi economica, scandali che coinvolgono membri del governo e guai giudiziari del premier.

Famiglia Cristiana: "La mafia ringrazia" - Famiglia Crisitiana titola così una breve nota dedicata al cosidetto "processo lungo". "Siamo a teatro: un tale - spiega l'ex giudice Adriano Sansa che firma la nota - ruba la borsetta a una signora. Davanti al tribunale dieci testimoni precisi, sereni, estranei alle parti lo confermano. Ma la difesa chiede che tutti gli spettatori vengano sentiti: possono aver visto, magari con la coda dell'occhio. Oggi il giudice, che è organo imparziale, può escludere le prove manifestamente superflue o irrilevanti. Con la legge sul "processo lungo" non potrà più; solo quelle manifestamente non pertinenti potranno essere escluse. E siccome sono pertinenti a quella vicenda tutte le deposizioni degli spettatori, tutti dovranno essere sentiti. Mesi di udienze per un furterello".

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