Dalle carte dei pm che indagano sul giro di Bisignani nuovi particolari che gettano imbarazzo e scompiglio nella maggioranza. Le telefonate con Frattini, i piani per il dopo-Berlusconi. Ecco i motivi della nuova accelerata contro le intercettazioni
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Un terremoto nel Pdl. Le carte dell’inchiesta sulla P4 si riempiono di documenti e intercettazioni che gettano, in alcuni casi ombre, ma anche molto imbarazzo all’interno del partito del premier. È uno degli aspetti che sta emergendo dopo la pubblicazione sui quotidiani italiani degli stralci delle conversazioni tra Bisignani e i politici (da Frattini a Gianni Letta, dalla Gelmini alla Prestigiacomo), tanto che nella maggioranza - prima Cicchitto, poi Alfano - hanno cominciato a parlare di nuovo con insistenza di porre un freno alle intercettazioni.
A sottolineare questo aspetto particolare, che sembra scombussolare il Pdl, è un retroscena ricostruito sul quotidiano La Stampa, secondo il quale sarebbero addirittura in salita nel partito le quotazioni di Tremonti e Alfano, perché mai stati al telefono con il faccendiere della P4. “Il Pdl spiazzato dal burattinaio che reggeva il partito”, si legge nell’articolo di Ugo Magri che sottolinea: “Tale è il danno politico di queste relazioni, che il ministro Fitto minaccia azioni legali contro tutti quanti l’hanno descritto come un assiduo frequentatore di Bisignani”.
E così, se da un lato in molti si affrettano a prendere le distanze - come il sottosegretario Daniela Santanché che in un’intervista a SkyTG24 dice: “Non ho parlato con lui” - , sui quotidiani però emergono nuovi particolari.
Su tutti i colloqui tra il ministro degli Esteri Frattini (secondo i pm tra i più assidui frequentatori al telefono di Bisignani) e l’affarista.
I due, insieme al sottosegretario Miccichè, parlano di questioni interne al partito. Si parla della Carfagna, di un’ipotesi di governo tecnico e anche del caso Montecarlo. In un colloquio dello scorso 5 agosto Frattini confida: «Oggi ancora una volta sono andato a questo gruppo qui, a questo minivertice, dove il nostro (probabilmente Berlusconi, ndr) era sul dialogante». Bisignani: «Ah, menomale». «Dice: “ma insomma non possiamo sparare sempre questa cosa delle elezioni, il governo deve andare avanti”. Ha incoraggiato anche me. Sai, dice (rivolto a me, ndr): “Tu che hai questa immagine devi dirle queste cose, non possiamo fare che sfasciamo tutto, hai capito?”».
Da altre telefonate emergono anche i timori del ministro degli esteri per la questione degli ex An. “Ci mandano nel baratro”, confida a Bisignani in una conversazione riportata dal Corriere.
Su Repubblica invece si parla di una conversazione della Gelmini. Il ministro dell'Istruzione il 7 ottobre si incontra con Luca Cordero di Montezemolo. Il giorno dopo racconta tutto a Bisignani: "Si è instaurato proprio un rapporto di simpatia - dice - vuole fare politica, questo l'abbiamo capito tutti. Gli ho consigliato di non prestare la sua faccia a un Partito democratico distrutto, e di evitare il terzo polo. Deve rimanere legato a Gianni Letta, che è la persona di riferimento di tutti noi. Secondo me, Gigi, dobbiamo stargli addosso, tenerlo agganciato...". "E io da quant'è che te lo dico?", la interrompe Bisignani. "Politicamente è un po' inesperto - prosegue la Gelmini - è lusingato sia da Casini che da sinistra... secondo te è utile fare un tavolo? Con te, lui, io, Frattini..?". "Quando vuoi", chiosa il faccendiere. La telefonata si chiude con l'ennesimo consiglio: "Fai una telefonata a Emma Marcegaglia stasera. Domani le fanno un'altra "puttanata", altre quattro pagine". Bisignani si riferisce ad articoli di giornale, spiega sempre Repubblica.
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A sottolineare questo aspetto particolare, che sembra scombussolare il Pdl, è un retroscena ricostruito sul quotidiano La Stampa, secondo il quale sarebbero addirittura in salita nel partito le quotazioni di Tremonti e Alfano, perché mai stati al telefono con il faccendiere della P4. “Il Pdl spiazzato dal burattinaio che reggeva il partito”, si legge nell’articolo di Ugo Magri che sottolinea: “Tale è il danno politico di queste relazioni, che il ministro Fitto minaccia azioni legali contro tutti quanti l’hanno descritto come un assiduo frequentatore di Bisignani”.
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