Intercettazioni, Bersani apre: “Limitare la divulgazione”

Politica
Il leader del partito democratico Pier Luigi Bersani sul palco per il comizio di chiusura della Festa del PD oggi pomeriggio 12 settembre 2010 in P.zza Castello a Torino. 
/ANSA/TONINO DI MARCO

Il leader del Pd si dice favorevole ad una riforma che vieti la pubblicazione di quelle irrilevanti, mantenendo però questo strumento di indagine per i magistrati. Berlusconi: "C’è la possibilità di riprendere il testo di Mastella"

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Il Pd è favorevole ad una riforma delle intercettazioni che vieti la pubblicazione di quelle irrilevanti, ma che mantenga questo strumento di indagine per i magistrati. Lo ha detto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, in una conferenza stampa al termine della Direzione del partito. Bersani ha salutato positivamente la rinuncia da parte del ministro Alfano ad un decreto in favore di un disegno di legge: "Questo è nella logica delle cose". Il Guardasigilli ha infatti sottolineato (GUARDA IL VIDEO) che sulla materia riguardante il divieto di pubblicazione delle intercettazioni, materia tornata alla ribalta dopo gli stralci di telefonate diffusi sull’inchiesta P4, il governo non intende fare un decreto ne' prendere una direzione diversa dal ddl su cui l'estate scorsa si era mediato con i finiani. Anche il ministro degli Esteri Franco Frattini ha parlato dell’esigenza di una buona legge e ha annunciato che una proposta condivisa arriverà prima della pausa estiva.  Sull'esigenza di una legge è tornato anche il premier Silvio Berlusconi. "Non è civile un paese in cui non c'è più la garanzia dell'inviolabilità di ciò che si dice al telefono" ha detto da Bruxelles (GUARDA IL VIDEO).  Nella serata di venerdì 24 il premier ha spiazzato tutti annunciando: "C'è la possibilità che si riprenda dal testo Mastella".

Intercettazioni, la proposta di Bersani - "Noi abbiamo una posizione sul tema delle intercettazioni - ha detto Bersani - ed anzi abbiamo già depositato una proposta di legge a firma Finocchiaro". Questa proposta, ha sottolineato Bersani, "porta il problema alla fonte, e cioè che non vengano divulgate le intercettazioni che non devono essere divulgate, perché sono relative alla privacy". E ha ricordato: "L'ultima volta il confronto abortì perché per noi è inaccettabile il divieto di poter utilizzare le intercettazioni per la formazione della prova". Invece la posizione del Pd è che "ci sia un discrimine tra le intercettazioni da dare alle parti e quelle da distruggere".

Bersani, nella conferenza stampa, ha toccato vari temi. Tra questi la riforma elettorale, l’emergenza rifiuti a Napoli, ma anche i rapporti con Antonio Di Pietro, che ha accusato il Pd di non costruire l’alternativa. "Da mesi - ha ricordato Bersani - anzi da un anno lavoriamo al progetto per una alternativa di governo, un percorso che il Pd completerà in autunno" con una riunione della sua Assemblea nazionale. "Di Pietro sa - ha proseguito Bersani - che 10 giorni fa ci siamo accordati con le forze di centrosinistra per alcuni incontri programmatici. Quindi non è che non esista un luogo dove incontrarsi per decidere". I cronisti hanno quindi domandato se il programma del centrosinistra sarà pronto entro l'anno: "I tempi - ha replicato Bersani - sono in ragione dell'evoluzione, di quando si va a votare. Quel che è certo è che arriviamo in tempo".

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