Maroni: "Il futuro del governo? Rimando a Pontida"

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Il ministro dell'Interno risponde così a chi lo interpella sulla tenuta dell'esecutivo, mentre Berlusconi ostenta sicurezza: "Non ho paura di nessuno". Dal Cdm nuovi provvedimenti sull'immigrazione: si allungano i tempi di trattenimento nei Cie

Il governo va avanti? Stessa domanda, risposte diverse per Silvio Berlusconi e Roberto Maroni. Mentre il presidente del Consiglio assicura sulla tenuta dell'esecutivo ("Non temo nessuno"), il ministro dell'Interno si limita a dire: "Rimando a Pontida" (guarda il video in alto).
Ma tra una dichiarazione e l'altra la giornata di giovedì 16 giugno è anche l'occasione per annunciare le nuove misure adottate dal Governo in materia di immigrazione.

"Nei Cie fino a 18 mesi" -
"Con un decreto approvato oggi prolunghiamo il tempo di trattenimento nei Cie da sei a 18 mesi, attraverso una procedura di garanzia che passa dal giudice di pace". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, al termine del Consiglio dei ministri. Novità anche per quanto riguarda le espulsioni: "Abbiamo approvato un decreto che contiene una procedura di espulsione coattiva immediata per gli extracomunitari clandestini e per i comunitari che commettono violazioni", ha detto invece il presidente del Consiglio Berlusconi al termine del Consiglio dei ministri (GUARDA IL VIDEO).

L'ipotesi: "Lampedusa zona franca" - Sempre in relazione all'emergenza sbarchi il governo  ha annunciato che chiederà all'Unione Europa di riconoscere l'isola siciliana di Lampedusa come "zona franca", nella speranza che la misura contribuisca alla ripresa economica dopo i forti disagi legati all'ondata di immigrati dal Nord Africa. "Abbiamo discusso con il Consiglio e con il ministro (dell'Economia Giulio) Tremonti la possibilità di realizzare una zona franca a Lampedusa che copra l'intera isola", ha detto il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo in conferenza stampa al termine del Cdm. "Sarà il presidente (del Consiglio Silvio) Berlusconi a portare questa richiesta in Europa".
A margine della conferenza stampa è arrivato anche un aggiornamento sulla storia della villa del premier:  "Dal 28 giugno sarò lampedusano, perché firmerò il rogito per la casa di Lampedusa". Il presidente del Consiglio ha spiegato che "è stata sdemanializzata". "Da quella data - ha aggiunto - non potrò firmare più ordinanze di protezione civile, a causa di un conflitto di interessi".

Giallo sul pollice verso di Bossi - Nella giornata politica c'è stato spazio anche per un piccolo giallo. Tutto è nato da un gesto - il pollice verso - che Umberto Bossi ha fatto ai giornalisti quando gli è stato chiesto se il governo andrà avanti. "Non voglio parlare", ha risposto. Non è chiaro se il gesto sia stata una risposta alla domanda o se, invece, com'è costume del ministro delle Riforme, sia stato un segno indirizzato ai cronisti per ribadire la sua volontà di non dichiarare.

Mercoledì 22 verifica alla Camera - Le ultime mosse dell'esecutivo sono arrivate a pochi giorni dall'atteso intervento del premier in Parlamento. Berlusconi sarà infatti alla Camera mercoledì 22 per la verifica parlamentare chiesta dal Capo dello Stato dopo la nomina dei nuovi sottosegretari.
Non è ancora chiaro se il governo presenterà una comunicazione al Parlamento o una semplice informativa. Nel primo caso l'aula sarebbe chiamata al voto di fiducia ma il capogruppo del Pdl, Fabrizio Cicchitto, dice ai cronisti che il governo porrà la fiducia solo nel caso le opposizioni presentino loro documenti.

Processo Mills, Berlusconi sarà in Tribunale - Prima degli appuntamenti parlamentari, per il premier ci saranno gli impegni giudiziari. Il presidente del Consiglio dovrebbe essere presente infatti all'udienza di sabato 18 del processo Mills. Uno dei suoi legali, l'avvocato Piero Longo, ha spiegato che "allo stato" il premier parteciperà all'udienza.

Il servizio sulla giornata politica

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