Berlusconi si è dimesso. Dal consiglio comunale di Milano
PoliticaIl premier ha inviato una lettera al neosindaco Giuliano Pisapia con la quale rinuncia alla carica di consigliere. Nonostante avesse dimezzato le preferenze rispetto al 2006, era stato il più votato. A presiedere la prima seduta saranno Boeri o De Corato
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Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si è dimesso da consigliere comunale a Milano, dove nelle amministrative del mese scorso - che hanno visto la vittoria del centrosinistra - aveva ottenuto come capolista del Pdl circa 28mila voti. Berlusconi si è dimesso con una lettera inviata al neosindaco Giuliano Pisapia, in cui spiega di non poter presenziare a Palazzo Marino per gli impegni di premier. "Con l'occasione desidero esprimere a lei e all'intero consiglio comunale i miei auguri di buon lavoro nell'interesse della città", scrive Berlusconi nella lettera. Nel voto del 15-16 maggio scorso, il capo del governo era stato il più votato con circa 28.000 preferenze (malgrado siano quasi la metà dei 53.000 voti del 2006) e quindi avrebbe dovuto presiedere la prima seduta del consiglio comunale.
In virtù delle sue dimissioni, a gestire i lavori della prima seduta che dovrebbe tenersi il 20 giugno, prima dell'elezione del nuova presidente del Consiglio Comunale, dovrebbe dunque essere Stefano Boeri, il secondo consigliere comunale più votato alle scorse amministrative dopo il capo del governo. Ma se, come altamente probabile, all'architetto toccherà un incarico nella nuova giunta di Giuliano Pisapia, il titolo di consigliere anziano incaricato di presiedere il primo consiglio comunale spetterà all'ex vice sindaco Riccardo De Corato: il criterio per stabilire chi è il consigliere anziano non è dato infatti solo dai voti di preferenza (in questo caso prima di Riccardo De Corato ci sarebbe stato il leghista Matteo Salvini), ma dalla somma di questi con i voti di lista. Il primo provvedimento che l'aula di Palazzo Marino dovrà assumere, sarà la sostituzione del consigliere comunale dimissionario, Silvio Berlusconi, a favore di Armando Vagliati, primo dei non eletti nella lista del Pdl.
"Fa davvero pensare, ed è un dato politico significativo, che per la prima volta Berlusconi non faccia parte a Milano del Consiglio comunale nella sua prima seduta: nel mandato del 1997 rimase per l'intera consiliatura, in quello del 2001, in situazione analoga a quella di oggi in quanto premier, si dimise dopo 6 mesi, e in quello del 2006 dopo 2 anni". A dirlo è Manfredi Palmeri, già candidato sindaco di Milano per il Terzo polo. Per Palmeri "la scelta di Berlusconi di dimettersi da consigliere prima della seduta di apertura pare suggerita da alcuni dirigenti del Pdl che hanno fatto prevalere la micro esigenza di far posto a consiglieri uscenti non rieletti, rispetto alla macro esigenza, sostenuta da altri per ragioni di prestigio, di vedere un gruppo consiliare con dentro il presidente del partito, almeno per un certo periodo. "Rimane auspicabile - conclude Palmeri - che la Moratti rimanga in Aula almeno per un periodo consistente, senza lasciare subito il suo posto in Consiglio: questo lo reputeremmo un segnale positivo anche in relazione al suo ruolo di commissario straordinario per l'Expo".
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Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si è dimesso da consigliere comunale a Milano, dove nelle amministrative del mese scorso - che hanno visto la vittoria del centrosinistra - aveva ottenuto come capolista del Pdl circa 28mila voti. Berlusconi si è dimesso con una lettera inviata al neosindaco Giuliano Pisapia, in cui spiega di non poter presenziare a Palazzo Marino per gli impegni di premier. "Con l'occasione desidero esprimere a lei e all'intero consiglio comunale i miei auguri di buon lavoro nell'interesse della città", scrive Berlusconi nella lettera. Nel voto del 15-16 maggio scorso, il capo del governo era stato il più votato con circa 28.000 preferenze (malgrado siano quasi la metà dei 53.000 voti del 2006) e quindi avrebbe dovuto presiedere la prima seduta del consiglio comunale.
In virtù delle sue dimissioni, a gestire i lavori della prima seduta che dovrebbe tenersi il 20 giugno, prima dell'elezione del nuova presidente del Consiglio Comunale, dovrebbe dunque essere Stefano Boeri, il secondo consigliere comunale più votato alle scorse amministrative dopo il capo del governo. Ma se, come altamente probabile, all'architetto toccherà un incarico nella nuova giunta di Giuliano Pisapia, il titolo di consigliere anziano incaricato di presiedere il primo consiglio comunale spetterà all'ex vice sindaco Riccardo De Corato: il criterio per stabilire chi è il consigliere anziano non è dato infatti solo dai voti di preferenza (in questo caso prima di Riccardo De Corato ci sarebbe stato il leghista Matteo Salvini), ma dalla somma di questi con i voti di lista. Il primo provvedimento che l'aula di Palazzo Marino dovrà assumere, sarà la sostituzione del consigliere comunale dimissionario, Silvio Berlusconi, a favore di Armando Vagliati, primo dei non eletti nella lista del Pdl.
"Fa davvero pensare, ed è un dato politico significativo, che per la prima volta Berlusconi non faccia parte a Milano del Consiglio comunale nella sua prima seduta: nel mandato del 1997 rimase per l'intera consiliatura, in quello del 2001, in situazione analoga a quella di oggi in quanto premier, si dimise dopo 6 mesi, e in quello del 2006 dopo 2 anni". A dirlo è Manfredi Palmeri, già candidato sindaco di Milano per il Terzo polo. Per Palmeri "la scelta di Berlusconi di dimettersi da consigliere prima della seduta di apertura pare suggerita da alcuni dirigenti del Pdl che hanno fatto prevalere la micro esigenza di far posto a consiglieri uscenti non rieletti, rispetto alla macro esigenza, sostenuta da altri per ragioni di prestigio, di vedere un gruppo consiliare con dentro il presidente del partito, almeno per un certo periodo. "Rimane auspicabile - conclude Palmeri - che la Moratti rimanga in Aula almeno per un periodo consistente, senza lasciare subito il suo posto in Consiglio: questo lo reputeremmo un segnale positivo anche in relazione al suo ruolo di commissario straordinario per l'Expo".
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