Comunali: su Twitter il programma degli utenti
PoliticaNon solo #MorattiQuotes e sfottò pre-elettorali. Il social network si trasforma in un laboratorio per inviare ai neo-sindaci suggerimenti. E un gruppo di informatici crea un software che aiuti le amministrazioni a prendersi carico delle segnalazioni
Amministrative 2011, lo speciale
Viste dal web: Gli sberleffi su Facebook- Milano, Napoli: entusiasmo su Twitter - Dopo le elezioni: più #quotes per tutti - Se gli elettori cinguettano online
di Raffaele Mastrolonardo
“Per favore basta seguire i diktat dei partiti. In giunta persone competenti, giovani, donne...”. “Attrezzi per il fitness all'aperto nei parchi e nei quartieri”. E poi, “un metodo di valutazione dei tassisti”, la “darsena sui Navigli”, “mezzi per tutta la notte”. Non è proprio un programma di mandato ma un primo abbozzo, sì. Solo che a metterlo insieme non è stato Giuliano Pisapia ma gli utenti di Twitter che hanno deciso di inviare al neo-sindaco di Milano le proprie richieste attraverso il sito di microblogging utilizzando l'hashtag #PisapiaSentiLaMia (e ora c'è anche una pagina Facebook).
Oltre un migliaio di cinguettii che da sabato popolano la rete e che – grazie al passaparola virale - hanno contagiato altre città dove si è appena votato. Sotto l'etichetta #FassinoSentiTorino vengono infatti catalogati i suggerimenti dei torinesi al primo cittadino appena eletto (tra questi quello di usare i pensionati della Mole come guide turistiche) mentre per i bolognesi è spuntato l'omologo #merolasentilamia. Già protagonisti della campagna elettorale, gli utenti della Rete sembrano dunque intenzionati a portare l'attivismo virtuale anche nell'amministrazione della città. E dunque ad alzare ulteriormente l'asticella della partecipazione. Non si raggiungerà, probabilmente, il successo di numeri degli ormai celebri #morattiquotes (#pisapiasentilamia è stato comunque uno dei trend più seguiti su Twitter nella giornata di sabato) ma resta un fenomeno interessante, soprattutto per le prospettive che apre.
A dare il via, quasi inconsapevolmente, all'iniziativa, è stato Paolo Iabichino, direttore creativo dell'agenzia di comunicazione Ogilvy, con un ironico tweet postato sabato scorso che ha presto riscosso l'entusiasmo di altri utenti: “#pisapiasentilamia: hashtag ufficiale per proposte al nuovo sindaco di Milano. ;-)”. Il resto lo ha fatto il tam tam digitale. “Non c'è stata – spiega a Sky.it – nessuna pianificazione. E' nato tutto come un divertimento, come spesso accade su Twitter dove si gioca con le parole. Solo che è piaciuto e adesso rischia di diventare una cosa seria”.
Tra quelli che hanno preso il suggerimento seriamente c'è sicuramente il gruppo di Green Geek, associazione di informatici che promuove progetti di solidarietà. Il collettivo ha messo a punto a tempo di record un programmino per la raccolta e la classificazione di queste richieste di 160 caratteri. “Il software – spiega Mauro Lattuada, presidente di Green Geek - raccoglie i messaggini taggati con l'hastag #pisapiasentilamia e quelli equivalenti di altre città, li archivia e, grazie ad un motore semantico li classifica raggruppandoli in aree tematiche”. Fino ad ora i cinguettii emessi con le richieste al nuovo sindaco di Milano sono circa un migliaio. “Non pochi – commenta Lattuada - per un'iniziativa nata un po' per caso il 4 giugno scorso”.
Il gruppo di Green Geek non è nuovo a iniziative simili. Durante questa campagna elettorale ha già realizzato software per la raccolta e l'archiviazione di informazioni nel caso delle celebri #morattiquotes e delle reazioni alla dichiarazione di Red Ronnie che attribuiva la cancellazione di un concerto alla possibile vittoria di Pisapia. In quell'occasione l'associazione degli informatici si preoccupò di raccogliere e archiviare i messaggi di scherno che furono pubblicati sulla bacheca della pagina di Ronnie.
L'obiettivo, in questo caso, è ancora più ambizioso: portare la partecipazione e l'attivismo degli utenti del social network oltre la campagna elettorale nell'amministrazione quotidiana di una città: “Stiamo lavorando - spiega Lattuada - a un sistema che permetta ai cittadini di segnalare problemi e sia in grado di smistarli all'ufficio comunale competente dove un funzionario possa prendersi in carico della segnalazione”.
Se si tratti di politica 2.0 o di un embrione di quella che alcuni studiosi chiamano wikicrazia, la collaborazione di cittadini e istituzioni nella progettazione delle politiche pubbliche, è presto per dirlo. Di certo lo stesso Pisapia ha mostrato di gradire l'iniziativa e ha promesso ascolto. Dopo tutto, nella campagna elettorale il neo-sindaco ha scelto un approccio al web poco dirigista, lasciando molto spazio alla creatività dal basso. Come si legge in una recente analisi su Linkiesta l'epistemologo Paolo Bottazzini, "lo staff di centro-sinistra ha rinunciato a voler accentrare il controllo della campagna, lasciando libere le istanze grassroot di esprimersi nel linguaggio più consono alla sensibilità di ciascun gruppo”.
Questa scelta, che ha portato alla mobilitazione di migliaia di utenti online, ha pagato ma ha anche alimentato grandi speranze di ascolto e partecipazione nelle fasce dei cittadini più attive sul web. Bisognerà ora vedere come questo stile si tradurrà giorno per giorno dell'attività del sindaco. Come dimostra l'esperienza di Obama, l'uomo politico che finora ha impiegato con più successo i nuovi media in campagna elettorale, le speranze di una politica più aperta grazie alle nuove tecnologie devono poi essere gestite per non trasformarsi in cocenti delusioni.
Viste dal web: Gli sberleffi su Facebook- Milano, Napoli: entusiasmo su Twitter - Dopo le elezioni: più #quotes per tutti - Se gli elettori cinguettano online
di Raffaele Mastrolonardo
“Per favore basta seguire i diktat dei partiti. In giunta persone competenti, giovani, donne...”. “Attrezzi per il fitness all'aperto nei parchi e nei quartieri”. E poi, “un metodo di valutazione dei tassisti”, la “darsena sui Navigli”, “mezzi per tutta la notte”. Non è proprio un programma di mandato ma un primo abbozzo, sì. Solo che a metterlo insieme non è stato Giuliano Pisapia ma gli utenti di Twitter che hanno deciso di inviare al neo-sindaco di Milano le proprie richieste attraverso il sito di microblogging utilizzando l'hashtag #PisapiaSentiLaMia (e ora c'è anche una pagina Facebook).
Oltre un migliaio di cinguettii che da sabato popolano la rete e che – grazie al passaparola virale - hanno contagiato altre città dove si è appena votato. Sotto l'etichetta #FassinoSentiTorino vengono infatti catalogati i suggerimenti dei torinesi al primo cittadino appena eletto (tra questi quello di usare i pensionati della Mole come guide turistiche) mentre per i bolognesi è spuntato l'omologo #merolasentilamia. Già protagonisti della campagna elettorale, gli utenti della Rete sembrano dunque intenzionati a portare l'attivismo virtuale anche nell'amministrazione della città. E dunque ad alzare ulteriormente l'asticella della partecipazione. Non si raggiungerà, probabilmente, il successo di numeri degli ormai celebri #morattiquotes (#pisapiasentilamia è stato comunque uno dei trend più seguiti su Twitter nella giornata di sabato) ma resta un fenomeno interessante, soprattutto per le prospettive che apre.
A dare il via, quasi inconsapevolmente, all'iniziativa, è stato Paolo Iabichino, direttore creativo dell'agenzia di comunicazione Ogilvy, con un ironico tweet postato sabato scorso che ha presto riscosso l'entusiasmo di altri utenti: “#pisapiasentilamia: hashtag ufficiale per proposte al nuovo sindaco di Milano. ;-)”. Il resto lo ha fatto il tam tam digitale. “Non c'è stata – spiega a Sky.it – nessuna pianificazione. E' nato tutto come un divertimento, come spesso accade su Twitter dove si gioca con le parole. Solo che è piaciuto e adesso rischia di diventare una cosa seria”.
Tra quelli che hanno preso il suggerimento seriamente c'è sicuramente il gruppo di Green Geek, associazione di informatici che promuove progetti di solidarietà. Il collettivo ha messo a punto a tempo di record un programmino per la raccolta e la classificazione di queste richieste di 160 caratteri. “Il software – spiega Mauro Lattuada, presidente di Green Geek - raccoglie i messaggini taggati con l'hastag #pisapiasentilamia e quelli equivalenti di altre città, li archivia e, grazie ad un motore semantico li classifica raggruppandoli in aree tematiche”. Fino ad ora i cinguettii emessi con le richieste al nuovo sindaco di Milano sono circa un migliaio. “Non pochi – commenta Lattuada - per un'iniziativa nata un po' per caso il 4 giugno scorso”.
Il gruppo di Green Geek non è nuovo a iniziative simili. Durante questa campagna elettorale ha già realizzato software per la raccolta e l'archiviazione di informazioni nel caso delle celebri #morattiquotes e delle reazioni alla dichiarazione di Red Ronnie che attribuiva la cancellazione di un concerto alla possibile vittoria di Pisapia. In quell'occasione l'associazione degli informatici si preoccupò di raccogliere e archiviare i messaggi di scherno che furono pubblicati sulla bacheca della pagina di Ronnie.
L'obiettivo, in questo caso, è ancora più ambizioso: portare la partecipazione e l'attivismo degli utenti del social network oltre la campagna elettorale nell'amministrazione quotidiana di una città: “Stiamo lavorando - spiega Lattuada - a un sistema che permetta ai cittadini di segnalare problemi e sia in grado di smistarli all'ufficio comunale competente dove un funzionario possa prendersi in carico della segnalazione”.
Se si tratti di politica 2.0 o di un embrione di quella che alcuni studiosi chiamano wikicrazia, la collaborazione di cittadini e istituzioni nella progettazione delle politiche pubbliche, è presto per dirlo. Di certo lo stesso Pisapia ha mostrato di gradire l'iniziativa e ha promesso ascolto. Dopo tutto, nella campagna elettorale il neo-sindaco ha scelto un approccio al web poco dirigista, lasciando molto spazio alla creatività dal basso. Come si legge in una recente analisi su Linkiesta l'epistemologo Paolo Bottazzini, "lo staff di centro-sinistra ha rinunciato a voler accentrare il controllo della campagna, lasciando libere le istanze grassroot di esprimersi nel linguaggio più consono alla sensibilità di ciascun gruppo”.
Questa scelta, che ha portato alla mobilitazione di migliaia di utenti online, ha pagato ma ha anche alimentato grandi speranze di ascolto e partecipazione nelle fasce dei cittadini più attive sul web. Bisognerà ora vedere come questo stile si tradurrà giorno per giorno dell'attività del sindaco. Come dimostra l'esperienza di Obama, l'uomo politico che finora ha impiegato con più successo i nuovi media in campagna elettorale, le speranze di una politica più aperta grazie alle nuove tecnologie devono poi essere gestite per non trasformarsi in cocenti delusioni.