Consulta, Quaranta: "La Corte non può fermare il referendum"

Politica
Alfonso Quaranta, neoeletto presidente della Corte costituzionale
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Il nuovo presidente, appena eletto, interviene sul prossimo pronunciamento sul nucleare: “Per me, il quesito non si può bloccare”. Il giudice, 75 anni, napoletano, gradito al centrodestra, è stato nominato con dieci voti a favore e tre schede bianche

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È Alfonso Quaranta il nuovo presidente della Corte Costituzionale, il trentacinquesimo dalla nascita dell’organo. Succede a Ugo De Siervo, il cui mandato è scaduto lo scorso 29 aprile. A eleggerlo sono stati, a scrutinio segreto, 13 giudici della Consulta - assente per motivi di salute Maria Rita Saulle, mentre il quindicesimo giudice non è stato ancora scelto dal Parlamento -, di cui dieci a favore e tre schede bianche. Settantacinque anni, napoletano, Quaranta è arrivato alla Consulta nel 2004, eletto giudice costituzionale dal Consiglio di Stato. Nella corsa alla presidenza non è stata dunque rispettata l'anzianità di carica e Quaranta ha avuto la meglio sia su Paolo Maddalena, giudice proveniente dalla Corte dei Conti, sia su Alfio Finocchiaro, toga scelta dalla Cassazione. I due sono stati subito nominati da Quaranta suoi vice.

"La Consulta non può bloccare il referendum" - Quaranta, appena eletto, ha fatto subito sentire la sua voce a proposito dei prossimi referendum. Martedì 7 giugno la Consulta dovrà decidere sull’ammissibilità del quesito sul nucleare, così come riformulato dalla Corte di Cassazione. E il neopresidente, nella sua prima conferenza stampa, ha risposto ai giornalisti che, secondo lui, la Consulta non ha il potere di bloccare il quesito proposto dall’Italia dei Valori. Quaranta ha puntualizzato che si tratta però di una sua valutazione personale perché, ha detto, "questa tematica sarà sottoposta all'esame specifico della Corte, che domattina ascolterà le parti, inclusa l'Avvocatura dello Stato per conto del governo, che hanno presentato memorie". Sul verdetto Quaranta non si è sbilanciato: "E' difficile rispondere se sarà una decisione semplice o complessa. Sarà quel che è necessario che sia. La corte valuterà tutti gli elementi e poi deciderà". "Abbiate pazienza – ha concluso Quaranta rivolgendosi ai giornalisti - di aspettare domani, al massimo dopodomani: la corte agirà con estrema rapidità".

"Un’elezione imparziale" - Ritenuto più gradito al centrodestra, già lo scorso dicembre Quaranta aveva fatto traballare l'elezione di De Siervo per un solo voto di scarto. Nei giorni scorsi Paolo Maddalena, indicato come cattolico di area vicina al centrosinistra, ha fatto un passo indietro nella corsa alla presidenza inviando una lettera ai colleghi giudici con il dichiarato scopo di evitare "imbarazzi" e di rasserenare il clima della Corte. Ma Quaranta ha voluto sottolineare l’autonomia della Consulta nella scelta dei giudici in corsa per la presidenza: "Questa mia elezione - ha detto incontrando i giornalisti - fa giustizia di ogni illazione sulla presunta politicizzazione della Corte, che spero cessi". Il fatto di essere stato eletto a larga maggioranza è per il neopresidente la dimostrazione che "questa è una votazione che supera ogni dubbio" di parzialità. Quaranta ha poi assicurato che la Corte, sotto la sua presidenza, "continuerà a operare secondo i principi di terzietà, collegialità, imparzialità e indipendenza, che hanno sempre caratterizzato la Corte e che io confermo". Infine, il neoeletto presidente ha espresso l'auspicio che "il Parlamento provveda a nominare presto il quindicesimo giudice, per consentire alla corte di operare nella pienezza della sua composizione. E a nome dell'intero collegio, Quaranta ha rivolto un augurio di pronta guarigione al giudice Maria Rita Saulle, non presente alla votazione per motivi di salute.

I primi appuntamenti della Corte - Tra i prossimi scogli che la Consulta guidata da Quaranta dovrà affrontare, c’è la questione dell’ammissibilità del conflitto tra Camera e magistratura di Milano sul caso Ruby, in agenda della Corte il 6 luglio, per il quale Berlusconi è imputato di prostituzione minorile e di concussione. Il 5 ottobre sarà invece la volta del conflitto sul caso Mediatrade sollevato da Palazzo Chigi contro i giudici di Milano che stanno processando il premier per frode fiscale. Il 20 settembre, infine, è atteso il verdetto della Corte sulla legittimità di diversi punti della legge sulla fecondazione assistita.

Chi è Alfonso Quaranta - Il neo eletto presidente della Consulta ha alle spalle una lunga carriera nella giustizia amministrativa e diversi incarichi di collaborazione governativa, specialmente negli esecutivi della Prima Repubblica: tra il 1970 e il 1993 è stato più volte capo dell'ufficio legislativo e capo di gabinetto dell'ex ministro dc Remo Gaspari. Dopo essersi laureato in giurisprudenza all'Università di Napoli nel 1958, Quaranta ha vinto il concorso da procuratore presso l'Avvocatura generale dello Stato nel 1960 e poi é entrato nella magistratura ordinaria presso le preture di Roma e di Perugia, dal 1961 al 1965. Dal 1977 al 1981 ha ricoperto l'incarico di Segretario generale del Consiglio di Stato, poi è stato presidente della II sezione del Tar Lazio nel 1981 e presidente aggiunto del Consiglio di Giustizia amministrativa per la Regione Siciliana dal 1990 al 1995. Professore a contratto di diritto amministrativo alla Sapienza di Roma, Quaranta per molti anni è stato anche docente incaricato di Diritto amministrativo presso la Scuola superiore della Pubblica amministrazione e ha insegnato all'Accademia della Guardia di finanza e alla Scuola di Polizia tributaria.

I primi auguri – Tra i primi auguri di buon lavoro arrivati ad Alfonso Quaranta, quelli del presidente del Senato Renato Schifani e del suo vice a Palazzo Madama Vannino Chiti. Congratulazioni anche da parte di Gianfranco Fini, presidente della Camera, e di Franco Frattini, ministro degli Esteri.

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