Per il deputato del Terzo Polo, che aveva già dichiarato pubblicamente di sostenere Giuliano Pisapia, la sconfitta di Letizia Moratti alle amministrative significa solo una cosa: "La città e il Paese non vogliono più il Premier". GUARDA IL VIDEO
Amministrative 2011: LO SPECIALE
Approfondimenti: Comunali, al centrosinistra le sfide più importanti - La sinistra vince ad Arcore - Crotone, sconfitta Dorina Bianchi - Il centrodestra perde Gallarate - La rabbia degli elettori Pdl sul web - Festa in piazza Duomo per Pisapia - A Cagliari vince Zedda - La Padania: "Il grande sconfitto è il premier"- Baruffi: "Pronti per la festa" - Affluenza in calo
Le reazioni: Berlusconi - Cosolini - Lettieri - Vendola - Fini - De Magistris - Pisapia - Moratti - Tabacci - Salvini - Bersani
FOTO: Festa in piazza Duomo a Milano - Milano, Napoli: entusiasmo su Twitter - Il trionfo di De Magistris -Libero: "E ora godetevi il comunismo" - Intention Poll - I candidati al seggio
(in fondo all'articolo tutti i video sulle amministrative)
Bruno Tabacci, deputato lombardo ex Udc e ora confluito nell’Alleanza per l’Italia di Francesco Rutelli, è in piazza Duomo a Milano insieme a migliaia di persone a festeggiare la vittoria del centrosinistra a Palazzo Marino. Nulla di cui sorprendersi, dice lui. "Ho dichiarato pubblicamente che votavo per Giuliano Pisapia". E a chi gli chiede cosa cambierà adesso che il centrodestra ha perso le amministrative, lui risponde deciso: "Cambia che i milanesi e gli italiani non vogliono più Berlusconi. Dopo quello che è avvenuto il 14 dicembre" – alludendo alla data del 2010 in cui il Parlamento ha respinto la mozione di sfiducia presentata contro il Governo grazie a una manciata di voti – "la risposta del Paese è questa".
Insomma, il risultato del ballottaggio di Milano, ma non solo, per Tabacci è un avviso di sfratto politico a Silvio Berlusconi. "Il cambiamento politico che si è verificato a Milano ma anche in Italia - ha detto il centrista - sta a significare che il Premier gli italiani non lo vogliono più. C'é ancora molto da fare, ma intanto si é passati dalla mancanza di alternativa al fatto che la presenza di Berlusconi si rivela controproducente". E poi su Milano in particolare ha aggiunto: "Io sono qui a festeggiare la svolta cui hanno contribuito tanti cittadini milanesi. Pisapia è per me un amico da una vita, una persona equilibrata che sulla giustizia ha avuto posizioni molto più garantiste di tanti del centrodestra. Sarà un interlocutore naturale dei cittadini di Milano e di quell'area vasta di questo Paese che vuole un cambiamento".
PISAPIA SINDACO DI MILANO. LA FESTA IN DUOMO: I VIDEO
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Bruno Tabacci, deputato lombardo ex Udc e ora confluito nell’Alleanza per l’Italia di Francesco Rutelli, è in piazza Duomo a Milano insieme a migliaia di persone a festeggiare la vittoria del centrosinistra a Palazzo Marino. Nulla di cui sorprendersi, dice lui. "Ho dichiarato pubblicamente che votavo per Giuliano Pisapia". E a chi gli chiede cosa cambierà adesso che il centrodestra ha perso le amministrative, lui risponde deciso: "Cambia che i milanesi e gli italiani non vogliono più Berlusconi. Dopo quello che è avvenuto il 14 dicembre" – alludendo alla data del 2010 in cui il Parlamento ha respinto la mozione di sfiducia presentata contro il Governo grazie a una manciata di voti – "la risposta del Paese è questa".
Insomma, il risultato del ballottaggio di Milano, ma non solo, per Tabacci è un avviso di sfratto politico a Silvio Berlusconi. "Il cambiamento politico che si è verificato a Milano ma anche in Italia - ha detto il centrista - sta a significare che il Premier gli italiani non lo vogliono più. C'é ancora molto da fare, ma intanto si é passati dalla mancanza di alternativa al fatto che la presenza di Berlusconi si rivela controproducente". E poi su Milano in particolare ha aggiunto: "Io sono qui a festeggiare la svolta cui hanno contribuito tanti cittadini milanesi. Pisapia è per me un amico da una vita, una persona equilibrata che sulla giustizia ha avuto posizioni molto più garantiste di tanti del centrodestra. Sarà un interlocutore naturale dei cittadini di Milano e di quell'area vasta di questo Paese che vuole un cambiamento".
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