Bossi: “Porteremo due ministeri a Milano”. Alemanno: “Balle”

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L’annuncio del leader della Lega alla Festa della polizia a Varese. Il sindaco di Roma assicura di aver avuto garanzie assolute “dal premier e dal Pdl” sulla permanenza delle sedi nella capitale. Ma Berlusconi: "Abbiamo pensato a qualche decentramento"

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Decentrare alcuni ministeri a Milano e intervenire sulla pressione fiscale sono "tutte e due cose possibili". Ormai è chiaro quale sarà la sorpresa che il leader della Lega Umberto Bossi dovrebbe annunciare la prossima settimana insieme a Berlusconi per tentare di ribaltare l'esito del voto del primo turno a Milano (che ha visto il candidato di centrosinistra Pisapia staccare di oltre 6,5 punti percentuali la Moratti). "Il decentramento non è cosa da poco - ha detto Bossi - è dovuta arrivare la Lega a realizzare i sogni". Ma il sindaco di Roma Gianni Alemanno smentisce subito. "Sono pure balle" dice spiegando di aver ricevuto garanzie assolute sulla permanenza delle sedi nella capitale dal premier, dai capigruppo Pdl e dal Governo. Ma è proprio il premier, in un'intervista a Telelombardia, a confermare: "Con Bossi abbiamo pensato di continuare la nostra attività di Governo, abbiamo pensato anche a qualche decentramento per alcune funzioni di Governo, ci siamo consolidati nella necessità di realizzare la riforma della giustizia, la riforma del fisco e dell'architettura istituzionale dello Stato".

Bossi: "Due ministeri a Milano" - Umberto Bossi, parlando con i giornalisti al suo arrivo alla festa della Polizia a Varese, ha elencato tra le "riforme necessarie" dopo l'approvazione del federalismo fiscale, quella che introduce il "decentramento dei ministeri". Due dovrebbero passare a Milano. 
Bossi ha poi annunciato che sosterrà la Moratti ai ballottaggi "anche con un comizio". E ha ribadito un concetto già espresso qualche giorno dopo il voto: "Pisapia rischia di trasformare Milano in una zingaropoli".
Il leader della Lega ha poi commentato le ricostruzioni di stampa riguardo a un passaggio da Silvio Berlusconi a Giulio Tremonti alla guida di Palazzo Chigi: "No, poveraccio, ha già un sacco di problemi, e, poi, è amico di Berlusconi: non gli farebbe mai uno scherzo del genere, non accetterebbe”. Quanto alle numerose interviste rilasciate dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi venerdì 20 maggio, il Senatùr ha detto di non averle viste. "Il Pd, se potesse, ne farebbe cinquecento" ha risposto a chi gli chiedeva di commentare gli attacchi del centrosinistra che ha parlato di modalità da "Bielorussia".

Alemanno smentisce - “Pure balle". Così il sindaco di Roma Gianni Alemanno liquida la proposta della Lega di spostare i ministeri a Milano. Il sindaco ha riferito di aver ricevuto garanzie assolute sulla permanenza delle sedi a Roma. Garanzie avute "dal premier e dal Pdl. Roma è capitale secondo la Costituzione. E i ministeri - ha concluso - e tutte le agenzie nazionali che qui hanno sede non si possono spostare e non si spostano".

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