La deputata del Pd stupita e arrabbiata per il nuovo stop al testo che introduce aggravanti per chi commette violenza contro gli omosessuali. "Ho lasciato la carica di relatore per dignità", dice a SkyTG24. GUARDA IL VIDEO
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Paola Concia è stupita e amareggiata. Per la seconda volta nel giro di due giorni la legge sull’omofobia è stata bocciata dalla maggioranza in commissione alla Camera. E per questo lei ha gettato la spugna e si è dimessa dal suo incarico di relatrice. "Sono arrabbiata, perché sono anni che cerco di spiegare la necessità di fare una legge condivisa" che introduca le aggravanti per chi commette violenza contro soggetti deboli, come omosessuali, transessuali ma anche disabili, donne, anziani e bambini. "Per dignità ho lasciato. Ora sono solo relatrice di minoranza. Ma il Pd è sempre disposto a lavorare insieme”, ha spiegato la Concia ai microfoni di SkyTG24. La legge ora torna in Aula alla Camera dove lunedì 23 maggio riparte la discussione.
"È una legge molto semplice, né di destra né di sinistra. Ma è una legge di civiltà, con soli due articoli, che dovrebbe tutelare i soggetti più a rischio, come già previsto dall’articolo 10 del Trattato di Lisbona. Solo l’Italia e la Grecia sono ancora indietro", spiega la deputata Concia. "Il Pdl non l’ha votata penso per ragioni di campagna elettorale. Forse con il voto segreto in Aula dopo i ballottaggi cambierà qualcosa". E sul ministro Mara Carfagna, che ha dichiarato che voterà insieme al Pd per sostenere la legge sull’omofobia, la Concia ha detto: "E’ stata coerente con quello che ha sempre detto. Ora mi aspetto che anche il ministro della Giustizia Alfano, che conosce bene il testo, faccia qualcosa".
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