Omofobia, la Carfagna voterà con l'opposizione
PoliticaBocciato in commissione il disegno di legge proposto da Paola Concia. L'ira del ministro delle Pari opportunità: "Il Pdl ha perso un'occasione. Voterò insieme la proposta del Partito democratico quando il provvedimento arriverà in aula".
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La commissione Giustizia della Camera ha bocciato il testo di legge sull'omofobia proposto dal Partito democratico (una mediazione raggiunta da Paola Concia), facendo scoppiare l'ira del ministro delle pari Opportunità Mara Carfagna, che ha criticato il voto del suo stesso partito e ha annunciato che voterà insieme ai democratici in Aula. In commissione il testo del Pd, è stato bocciato per 26 voti a 17. Hanno votato contro deputati del Pdl, della Lega, dei Responsabili e dell'Udc.
A questo punto, il Pd ha chiesto di tornare al testo originario presentato dall'allora capogruppo Antonello Soro. Gli emendamenti presentati saranno votati giovedì 19 maggio. I democratici sono intenzionati a presentare proposte di modifica che di fatto recepiscano la mediazione trovata dalla Concia tenendo conto anche delle osservazioni degli altri gruppi. Comunque il testo, visto che è in quota opposizione, andrà in aula dal 23 maggio.
"Il Popolo della libertà, col voto in Commissione, ha perso un'occasione", ha detto in un comunicato il ministro Carfagna. "Il testo, infatti, non prevedeva il reato di omofobia, ma introduceva aggravanti per i reati commessi a scopo discriminatorio; una norma di stampo europeo". "Voterò a favore del provvedimento non appena arriverà in Aula", ha concluso il ministro, esponente del Pdl. Martedì 17 maggio, in occasione della giornata internazionale contro l'omofobia, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano aveva definito "inammissibile in società democraticamente adulte" l'irrisione degli omosessuali e aveva sottolineato il fatto che difficilmente in Italia gay dichiarati occupino posti di lavoro rilevanti.
"Il testo unificato contro l'omofobia che era stato messo a punto dalla relatrice Paola Concia e che è stato bocciato dalla maggioranza era già il frutto di una mediazione politica". A ricordarlo è il capogruppo del Pd in Commissione, Donatella Ferranti. "Pertanto il fatto che la maggioranza oggi abbia chiesto nuovamente il rinvio di un testo che è da oltre due anni all'esame della Camera, è solo una scusa puerile per tentare di sottrarsi ad un confronto". "Per arrivare a scrivere questo testo - ricorda ancora Ferranti - abbiamo tenuto conto di un esame comparato con le altre legislazioni europee in materia e sono state inserite varie osservazioni che ci sono pervenute attraverso le audizioni richieste dalla maggioranza. Quindi l'atteggiamento di oggi del centrodestra non ha davvero giustificazioni".
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