Napolitano: "Maggioranza cambiata, si esprimano le Camere"

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Dopo la nomina dei nuovi sottosegretari arriva lo stop del Capo dello Stato: "Sono entrati a far parte del Governo esponenti di gruppi" diversi rispetto a quelli che hanno vinto le elezioni. E chiede che il Parlamento voti la fiducia. Il Pdl: "Già fatto"

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Con l'ingresso di nove nuovi sottosegretari del gruppo dei Responsabili la maggioranza che sostiene il governo è cambiata. E il Parlamento deve tornare a votare la fiducia all'esecutivo. Questa è l'opinione di Giorgio Napolitano che in una nota chiede che i presidente del Consiglio e delle Camere investano il Parlamento dell'avvenuto cambiamento (Ascolta il parere di Piero Alberto Capotosti, presidente emerito della Corte Costituzionale).

In una nota del Quirinale si legge che "il Capo dello Stato ha in pari tempo rilevato che sono entrati a far parte del Governo esponenti di Gruppi parlamentari diversi rispetto alle componenti della coalizione che si è presentata alle elezioni politiche.  Spetta ai Presidenti delle Camere e al Presidente del Consiglio valutare le modalità con le quali investire il Parlamento delle novità intervenute nella maggioranza che sostiene il Governo".

Non è d'accordo Umberto Bossi, ministro delle Riforme che al Colle risponde con queste parole: "Il premier ha la competenza per nominare i sottosegretari, la legge dice che può farlo, perché si dovrebbe passare dal Parlamento?".

Secca anche la risposta dei capigruppo Pdl di Camera e Senato, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri che, in una nota ricordano che già "numerosi voti di fiducia, a partire da quello della svolta del 14 dicembre, hanno chiarito il quadro politico, con ripetute verifiche nelle sedi parlamentari. Le nomine di governo sono giunte dopo queste diverse votazioni e nel pieno ed assoluto rispetto delle norme costituzionali e delle prerogative del Capo dello Stato".

Secondo Pier Luigi Bersani, invece, "quando si nominano nove sottosegretari e se ne annunciano altri dieci o siamo ad un singolare mercato o siamo ad una nuova situazione politica. E questo credo che sia il punto affidato, ora, alla valutazione dei presidenti della Camera e del Senato. Noi siamo sempre molto convinti - ha concluso il segretario del Pd - che il Parlamento vada valorizzato in questi casi, è che la politica debba riprendere il suo posto e il suo ruolo".

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