Pisapia & the city, la sinistra guarda alle fashion victim?

Politica
Nel fotomontaggio, Giuliano Pisapia con le protagoniste della serie tv Sex & the City
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Milano: il candidato sindaco del centrosinistra organizza un evento dedicato alle donne che si richiama alla nota serie tv. Ma a chi si rivolge? Per Paola Turci, tra le ospiti della serata: "Basta stereotipi, tutte dobbiamo partecipare al rinnovamento"

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di Giulia Floris

Carrie, Miranda, Charlotte, Samantha… e Giuliano Pisapia. L'associazione, un poco straniante, tra le protagoniste della famosissima serie tv 'Sex & the City' e il candidato del centrosinistra a sindaco di Milano si fa strada solo per un attimo, ispirata dal titolo dell’incontro, in programma il 9 maggio al Teatro Litta, e dedicato alle donne, "Pisapia & the city". Un riferimento che (con tutto il rispetto per le adorabili newyorchesi fashion victim della serie tv, amate dalle ragazze di tutto il mondo) sembra lontano dal modello di donna dell'area di centrosinistra, con le sue battaglie proprio sulla questione femminile.

A chi si rivolge dunque Pisapia? Lo abbiamo chiesto a Paola Turci, milanese d’adozione, già sostenitrice convinta della manifestazione in difesa della dignità delle donne del 13 febbraio 'Se non ora quando', e tra le ospiti della serata. "Penso che Pisapia si rivolga a tutte le donne, non a uno stereotipo in particolare - dice - anche la cosiddetta modaiola alla Sex & the city non è solo quello, ma molto di più. Tutte le donne devono partecipare al rinnovamento, necessario, della politica".

Da cosa nasce la scelta di partecipare a questo incontro?
Soprattutto dal fatto che è dedicato alle donne: Pisapia se sarà eletto farà un vicesindaco donna e metà dei candidati della sua lista sono donne. E’ un bel segnale per tutta l’Italia, dato che queste elezioni hanno anche una valenza nazionale. Spero che Pisapia riporti quei valori etici, di senso civico, di onestà e responsabilità che sono andati perduti. Un modo di fare politica che restituisca fiducia in chi governa.

Quali sono i temi della politica che, secondo lei, sono particolarmente rilevanti per le donne?

Non credo ci siano dei temi prettamente femminili: quando parlo di etica, mi riferisco a una moralità che comprende tutto: se un uomo rispetta certi valori e certi principi rispetta di conseguenza anche le donne.

Se parliamo di valori assoluti, non si dovrebbe distinguere tra uomini e donne. E' invece necessario fare un discorso di genere, parlare "di donne"?
Lo è, proprio perché certi valori si sono persi. La bellissima manifestazione del 13 febbraio ‘Se non ora quando’ è stata necessaria per ridare dignità alle donne: si è tornato a parlare di donne proprio perché c’è una questione femminile nel nostro Paese.

Esiste una "valore aggiunto"  proprio delle donne?
Premesso che l’unico criterio dev’essere sempre la meritocrazia, se una donna vale, il suo valore aggiunto è la capacità di lavorare sodo: il senso del dovere e del sacrifico.

C’è un messaggio, in particolare, che vorrebbe passasse alla ragazze, alle future donne?

Non sono nessuno per dare messaggi. Spero che in questo incontro Pisapia parlerà alle donne delle capacità e dei posti che meritano di diritto e non per altre vie.

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