Beppe Grillo e i suoi 85 "grillini" candidati sindaci
PoliticaPromette sorprese il comico genovese alle prossime amministrative. Con il suo Movimento a 5 stelle minaccia di impensierire destra, sinistra e Terzo Polo: "Sono tutti morti, zombie, polvere"
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Promette "sorprese" a quelle "multinazionali" della politica che sono i partiti. Perché la sua "ong", il Movimento a 5 stelle, cresce a vista d'occhio. E dopo la prova delle prossime amministrative del 15 e 16 maggio riuscirà a portare "trenta cittadini in Parlamento". Beppe Grillo si prepara a sbarcare per la campagna elettorale a Milano, Napoli, Torino, Bologna e non solo. Perché il movimento nato sulla scia delle battaglie del suo blog, presenta candidati sindaci in 85 Comuni. E minaccia di impensierire destra, sinistra e Terzo Polo ("tutti morti, zombie, polvere"), con le sue proposte dal basso su ambiente, connettività e sviluppo ("ce le hanno copiate tutti") e i suoi candidati, spesso giovanissimi.
"Il mondo lo hanno cambiato quelli di 18 anni, non quelli di 74 senza prostata, quelli di 74 anni che invece di dire Google dicono Gogol", afferma il comico genovese in una conversazione con l'agenzia di stampa ANSA. Il chiaro riferimento è a Silvio Berlusconi, ma Grillo non lo nomina mai: "Mi sono de-berlusconizzato - dice sorridendo - Non ne parlo più. E mi sento anche più leggero". Ma senza fare nomi, il blogger lancia stoccate a tutto il mondo politico ("mettono in scena uno psicodramma") e non risparmia neanche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, eletto, come tutti gli altri, "da comitati d'affari".
E allora largo ai candidati del Movimento. "Abbiamo liste in 85 Comuni su 1.100, l'anno scorso erano 30 su 4.000". "Un aumento esponenziale", sottolinea Grillo, che avrà come approdo "naturale il Parlamento", alle prossime politiche: "Metteremo lì una trentina di cittadini con in mano la tecnologia, Facebook, la Rete, per mettere dentro progetti e portare fuori trasparenza". Anche nei Comuni, spiega Grillo, funzionerà così, perché "se hai dietro l'esperienza di Internet che ti sorregge, la politica è la cosa più semplice del mondo. Sarebbe capace anche mio figlio Ciro, di 11 anni".
Di anni ne ha pochi di più, appena venti, il candidato del Movimento a Milano. Scelto, come tutti gli altri aspiranti sindaci, dai meet up (i gruppi territoriali). Si chiama Mattia Calise e con il potenziale del 5% che gli attribuiscono alcuni sondaggi, potrebbe fare da ago della bilancia tra la Moratti e Pisapia. Stessa storia a Torino, dove Vittorio Bertola (36 anni), se supererà il 4% ottenuto dal movimento l'anno scorso, potrebbe sottrarre voti preziosi sia a Fassino che a Coppola. Mentre a Bologna il candidato grillino, Massimo Bugani (33 anni), spera di replicare l'exploit che alle regionali 2010 portò Giovanni Favia al 7%. E a Napoli Roberto Fico (37 anni) già dà del filo da torcere all'Idv Luigi De Magistris, che Grillo aveva sostenuto alle ultime europee, ma ora dal suo blog attacca con durezza ("abbiamo preso strade diverse").
Una cosa, comunque, è fin d'ora chiara: di apparentamenti al secondo turno, manco a parlarne. "Ognuno degli elettori del Movimento sarà libero di scegliere quale morto votare, di fare le onoranze funebri a chi vuole", dice Grillo. Che poi si schermisce: "Noi non diamo fastidio a nessuno. Abbiamo la funzione sociale di portare al voto chi da anni non va a votare, ma ora accetta di mettersi in gioco. Tanto cosa abbiamo da perdere? Siamo un Paese fallito". Il blogger genovese sarà impegnato in queste settimane in 70 comizi in tutta Italia. Avanti per la sua strada, anche con una personale reazione alle leggi che sforna il Parlamento, incluse quelle 'ad personam': "Se ledono la mia intelligenza e il bene comune, non le rispetto. Pagherò le conseguenze, ma non sono socio di questi parlamentari".
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"Il mondo lo hanno cambiato quelli di 18 anni, non quelli di 74 senza prostata, quelli di 74 anni che invece di dire Google dicono Gogol", afferma il comico genovese in una conversazione con l'agenzia di stampa ANSA. Il chiaro riferimento è a Silvio Berlusconi, ma Grillo non lo nomina mai: "Mi sono de-berlusconizzato - dice sorridendo - Non ne parlo più. E mi sento anche più leggero". Ma senza fare nomi, il blogger lancia stoccate a tutto il mondo politico ("mettono in scena uno psicodramma") e non risparmia neanche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, eletto, come tutti gli altri, "da comitati d'affari".
E allora largo ai candidati del Movimento. "Abbiamo liste in 85 Comuni su 1.100, l'anno scorso erano 30 su 4.000". "Un aumento esponenziale", sottolinea Grillo, che avrà come approdo "naturale il Parlamento", alle prossime politiche: "Metteremo lì una trentina di cittadini con in mano la tecnologia, Facebook, la Rete, per mettere dentro progetti e portare fuori trasparenza". Anche nei Comuni, spiega Grillo, funzionerà così, perché "se hai dietro l'esperienza di Internet che ti sorregge, la politica è la cosa più semplice del mondo. Sarebbe capace anche mio figlio Ciro, di 11 anni".
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Una cosa, comunque, è fin d'ora chiara: di apparentamenti al secondo turno, manco a parlarne. "Ognuno degli elettori del Movimento sarà libero di scegliere quale morto votare, di fare le onoranze funebri a chi vuole", dice Grillo. Che poi si schermisce: "Noi non diamo fastidio a nessuno. Abbiamo la funzione sociale di portare al voto chi da anni non va a votare, ma ora accetta di mettersi in gioco. Tanto cosa abbiamo da perdere? Siamo un Paese fallito". Il blogger genovese sarà impegnato in queste settimane in 70 comizi in tutta Italia. Avanti per la sua strada, anche con una personale reazione alle leggi che sforna il Parlamento, incluse quelle 'ad personam': "Se ledono la mia intelligenza e il bene comune, non le rispetto. Pagherò le conseguenze, ma non sono socio di questi parlamentari".