Dietrofront del Carroccio. Il capogruppo leghista in commissione Difesa, Franco Gidoni, annuncia: "Chiederemo l'accantonamento dell'esame del provvedimento". E aggiunge: "La proposta non è stata capita"
Leggi anche:
Le leggi federaliste della Lega che rimangono lettera morta
Stop alla proposta di istituire eserciti regionali. La Lega Nord ci ripensa. Non rinnega la propria idea ("non è stata capita fino in fondo"), ma annuncia che "dato il clima politico venutosi a creare", chiederà l'accantonamento del testo legislativo, non appena sarà assegnato alla commissione. Un "segnale distensivo", lo definiscono i leghisti. Mentre l'opposizione chiede un passo ulteriore, con il ritiro definito della proposta.
L'idea era quella di dare il via alla costituzione di una "milizia" regionale, sul modello della Guardia nazionale americana, con compiti di ordine pubblico e protezione civile. Una iniziativa legislativa, presentata alla Camera dal deputato del Carroccio Franco Gidoni, che ha sollevato un vero e proprio polverone, con le proteste dell'opposizione e lo stop del ministro della Difesa, Ignazio La Russa (l'esercito non può essere "parcellizzato", ha tuonato).
Poi, sabato 9 aprile, il passo indietro.
"Chiederemo l'accantonamento dell'esame del provvedimento sulla 'Riserva mobilitabile in caso di calamita"', annuncia in una nota Gidoni, capogruppo della Lega in commissione Difesa. La proposta di legge sarà messa "in stand by in attesa che maturino tempi migliori per un sereno confronto". Perché adesso "non è stata capita fino in fondo e comunque non è prioritaria per il Carroccio".
"Alla Lega Nord - sottolinea il capogruppo del Carroccio Marco Reguzzoni - interessa realizzare concretamente i proprio progetti e le riforme del nostro Paese. Questa proposta rischiava di essere male interpretata. Pertanto l'accantonamento è un segnale distensivo e di collaborazione. Spiegheremo le nostre ragioni, convinti che con il dialogo gli ostacoli possano essere superati".
La reazione dell'opposizione - Ma sul tema delle milizie regionali le opposizioni non sembrano offrire margini per riaprire il dialogo. "E' una buona notizia", dice dal Pd Ettore Rosato, che registra il fatto che la leghi "accantoni la demagogia". Ma "occorre un passo un po' più coraggioso, cioè il ritiro della proposta", secondo Antonio Rugghia, capogruppo Pd nella commissione Difesa di Montecitorio. "L'esercito regionale 'fora di ball"', chiosa, per essere espliciti, il responsabile Sicurezza del Pd Emanuele Fiano, parafrasando Umberto Bossi.
"La proposta della Lega di costituire gli eserciti regionali era pericolosa e ai limiti dell'eversione - sottolinea il portavoce dell'Idv Leoluca Orlando - E' un bene che il provvedimento stia per essere accantonato, ma questo non cancella il tentativo del Carroccio di assaltare all'unità nazionale e agli equilibri costituzionali".
Le leggi federaliste della Lega che rimangono lettera morta
Stop alla proposta di istituire eserciti regionali. La Lega Nord ci ripensa. Non rinnega la propria idea ("non è stata capita fino in fondo"), ma annuncia che "dato il clima politico venutosi a creare", chiederà l'accantonamento del testo legislativo, non appena sarà assegnato alla commissione. Un "segnale distensivo", lo definiscono i leghisti. Mentre l'opposizione chiede un passo ulteriore, con il ritiro definito della proposta.
L'idea era quella di dare il via alla costituzione di una "milizia" regionale, sul modello della Guardia nazionale americana, con compiti di ordine pubblico e protezione civile. Una iniziativa legislativa, presentata alla Camera dal deputato del Carroccio Franco Gidoni, che ha sollevato un vero e proprio polverone, con le proteste dell'opposizione e lo stop del ministro della Difesa, Ignazio La Russa (l'esercito non può essere "parcellizzato", ha tuonato).
Poi, sabato 9 aprile, il passo indietro.
"Chiederemo l'accantonamento dell'esame del provvedimento sulla 'Riserva mobilitabile in caso di calamita"', annuncia in una nota Gidoni, capogruppo della Lega in commissione Difesa. La proposta di legge sarà messa "in stand by in attesa che maturino tempi migliori per un sereno confronto". Perché adesso "non è stata capita fino in fondo e comunque non è prioritaria per il Carroccio".
"Alla Lega Nord - sottolinea il capogruppo del Carroccio Marco Reguzzoni - interessa realizzare concretamente i proprio progetti e le riforme del nostro Paese. Questa proposta rischiava di essere male interpretata. Pertanto l'accantonamento è un segnale distensivo e di collaborazione. Spiegheremo le nostre ragioni, convinti che con il dialogo gli ostacoli possano essere superati".
La reazione dell'opposizione - Ma sul tema delle milizie regionali le opposizioni non sembrano offrire margini per riaprire il dialogo. "E' una buona notizia", dice dal Pd Ettore Rosato, che registra il fatto che la leghi "accantoni la demagogia". Ma "occorre un passo un po' più coraggioso, cioè il ritiro della proposta", secondo Antonio Rugghia, capogruppo Pd nella commissione Difesa di Montecitorio. "L'esercito regionale 'fora di ball"', chiosa, per essere espliciti, il responsabile Sicurezza del Pd Emanuele Fiano, parafrasando Umberto Bossi.
"La proposta della Lega di costituire gli eserciti regionali era pericolosa e ai limiti dell'eversione - sottolinea il portavoce dell'Idv Leoluca Orlando - E' un bene che il provvedimento stia per essere accantonato, ma questo non cancella il tentativo del Carroccio di assaltare all'unità nazionale e agli equilibri costituzionali".