Parigi annuncia respingimenti. Il Viminale: siete ostili, uscite da Schengen. Frattini: "Sarkozy fa il duro? Ha il problema di Le Pen". Incontro nel capoluogo lombardo tra Maroni e il ministro dell'Interno Claude Gueant. LO SPECIALE
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La Francia alza il muro contro l'ondata di immigrati che, grazie ai permessi temporanei decisi da Roma, può puntare verso il nord Europa. E avverte che anche con quel tipo di visto li respingerà. Ma dall'Italia è pronta la risposta del ministro dell'interno, Roberto Maroni, che replica: gli immigrati cui sarà concesso il permesso potranno circolare. E l'unico modo che Parigi ha per evitarlo è quello di "uscire da Schengen o sospendere il trattato". Parole, quelle di Maroni, che arrivano al termine di una nuova giornata di alta tensione tra Roma e Parigi. E venerdì 8 Maroni e il suo omologo francese Claude Gueant si incontrano a Milano per chiarirsi mentre per il 26 aprile è previsto un vertice bilaterale tra i due paesi.
Sulla tensione tra i due Paesi interviene anche Franco Frattini che in un'intervista a Il Messaggero spiega: "In questo momento, in Francia ha un notevole peso la dinamica interna e il fatto che Marine Le Pen, leader di una destra xenofoba, arrivi ad insidiare le posizioni dei più accreditati candidati alle presidenziali. A cominciare da Sarkozy e dai leader della sinistra".
Ma secondo il Corriere della sera "il problema dell'immigrazione mostra come con il trascorrere dei giorni Maroni sia sempre più stretto tra le pressioni della Lega che guarda alle elezioni e continua ad alzare il livello delle dichiarazioni e la necessità di non procedere con misure emergenziali che poi possono avere un effetto contrario a quello previsto".
Per Repubblica invece i dubbi riguardano l'Unione Europea: "A Bruxelles - scrive il quotidiano - al momento non c'è una maggioranza in grado di sostenere la richiesta italiana di attivare la direttiva europea che imporrebbe a tutte le capitali di accogliere i migranti arrivati in Italia".
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Ma secondo il Corriere della sera "il problema dell'immigrazione mostra come con il trascorrere dei giorni Maroni sia sempre più stretto tra le pressioni della Lega che guarda alle elezioni e continua ad alzare il livello delle dichiarazioni e la necessità di non procedere con misure emergenziali che poi possono avere un effetto contrario a quello previsto".
Per Repubblica invece i dubbi riguardano l'Unione Europea: "A Bruxelles - scrive il quotidiano - al momento non c'è una maggioranza in grado di sostenere la richiesta italiana di attivare la direttiva europea che imporrebbe a tutte le capitali di accogliere i migranti arrivati in Italia".