Dal "Vaffa" al "Criminale!": 10 anni di onorevoli risse

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Ignazio La Russa riceverà una lettera di censura per aver insultato Gianfranco Fini: è la prima volta che un ministro della Repubblica viene sanzionato per il suo comportamento in Parlamento. Ecco i "cartellini rossi" più eclatanti degli ultimi anni

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di Alberto Giuffrè

Una lettera di censura, zero giorni di sospensione. Passa la linea morbida per la sanzione di Ignazio La Russa. L'Ufficio di presidenza della Camera dei Deputati ha deciso di punire il "vaffa" del titolare della Difesa a Gianfranco Fini con un richiamo formale inviato per conoscenza anche a Silvio Berlusconi. La Russa diventa così il primo ministro sanzionato nella storia della Repubblica. Non è la prima volta, invece, che un politico viene "censurato" per qualche esuberanza di troppo. La differenza con il passato? Nei casi più significativi degli ultimi anni, al richiamo erano associate anche delle giornate di "squalifica". Proprio come nel calcio.

Lo sa bene Filippo Mancuso, ex ministro della Giustizia. Nel 2000 l'allora deputato di Forza Italia aveva scontato tre giornate di sospensione dai lavori parlamentari per aver dato del "criminale" a Oscar Luigi Scalfaro, ex capo dello Stato. Nove anni dopo lo stesso insulto - con l'aggiunta di "mafioso" e "escortiere" - era stato punito con cinque giorni di sospensione. La dedica, in quel caso, era partita da Franco Barbato dell'Italia dei Valori ed era rivolta al presidente del Consiglio.

Ma il record di "cartellini rossi" spetta alla Lega Nord. Nel giugno 2007 quattordici deputati del Carroccio vengono sospesi in un colpo solo per dieci giorni. Avevano occupato i banchi riservati a ministri e sottosegretari, esibendo copie della Padania in cui si invitava il governo - all'epoca presieduto da Romano Prodi - ad andare "fuori dalle balle" (un ritornello a cui il partito sembra molto affezionato). Anche il precedente record apparteneva della Lega, che nel 1996 si era vista sospendere undici deputati nella stessa seduta.

C'è poi chi dagli insulti passa alle vie di fatto. Come Fabio Evangelisti dell'Italia dei Valori punito nel febbraio 2010 con 12 giorni di sospensione. L'accusa? Aver scatenato una rissa in Aula dopo che il governo era stato battuto su un ddl per il rilancio della competitività nel settore agroalimentare. Coinvolti nello stesso parapiglia anche a Fabio Rainieri e Gianluca Buonanno della Lega, sanzionati rispettivamente con 10 e 5 giornate.

Dal verde padano a quello ambientalista. Anche all'interno della Federazione dei Verdi, ormai scomparsa dall'emiciclo, c'erano dei gran collezionisti di cartellini rossi. Tra gli episodi più significativi la sanzione di 15 giorni comminata nel 2003 a Paolo Cento e Mauro Bulgarelli. La mano dura scatta per le contestazioni durante le comunicazioni del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sulla situazione in Iraq.

Tornando all'esecutivo: se è vero che la Russa è il primo titolare di un dicastero a essere punito c'è da dire che in passato altri componenti del governo sono incappati in ammonimenti. Un richiamo all'ordine ha colpito Vittorio Sgarbi, sottosegretario ai Beni culturali nel 2002, accusato eccesso d'interruzioni, mentre una nuova censura è stata inflitta al deputato dei Verdi, Paolo Cento, sottosegretario all'Economia del governo Prodi nel novembre 2006.

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