Il premier interviene su famiglia, intercettazioni e il "pericolo del comunismo". Come nel '94, attacca gli insegnanti della scuola pubblica. Poi invita a fare il bunga bunga che, precisa, "non è nulla di immorale". VIDEO
ADOZIONI AI SINGLE, VAI AL FORUM
Caso Ruby: vai allo speciale
Berlusconi, da Veronica Lario a Noemi: tutte le foto
Sceglie di salutare i partecipanti al congresso del Pri con una battuta sulla vicenda Ruby. Lasciando il palco dell'Ergife a Roma, il premier Silvio Berlusconi, tra coriandoli tricolore e cori che dicono 'Liberi di essere liberi' prende il microfono e dice: "Ringrazio i ragazzi e le ragazze che sono qui e che sono così belli e simpatici che li invito tutti al bunga bunga" (GUARDA IL VIDEO IN ALTO). Ma, avverte subito, "non è quello che scrivono i giornali. Significa semplicemente divertirsi, fare quattro salti, magari bere qualcosa. Sempre con grande eleganza, senza nulla di immorale, come si conviene a una casa in cui non può accadere nulla di men che lecito".
Ascolta l'intervento integrale del presidente del Consiglio al congresso del partito Repubblicano italiano.
Il presidente del Consiglio, intervenendo prima al congresso di Pri e poi a quello dei Cristiano Riformisti relega così al rango di mera battuta il caso Ruby, che lo vede indagato per concussione e prostituzione minorile dalla Procura di Milano che ha deciso per il rito immediato.
Ma nei suoi interventi il cavaliere ha affrontato anche diversi nodi della politica italiana e ha rilanciato con forza il tema della famiglia.
"Finché noi governeremo questo Paese non saranno mai possibili le adozioni per i single e per le coppie gay" ha assicurato il presidente del Consiglio, che ha parlato anche di tenuta del governo, del pericolo comunista e di intercettazioni. Non da ultimo, ha poi sferrato un duro attacco alla scuola pubblica.
Come nel '94 attacca la scuola - "Gli insegnanti della scuola pubblica inculcano agli studenti valori diversi rispetto a quelli delle famiglie". Queste le parole del premier che ha citato testualmente il discorso fatto nel 1994 che ha segnato la sua discesa in campo.
Riforme per la famiglia - Il presidente del Consiglio ha poi assicurato che l'esecutivo ha intenzione di attuare vere e proprie riforme per la famiglia: "Politiche di sostegno alla natalità che favoriscano le donne che lavorano e vogliono essere madri, ma soprattutto una politica fiscale di favore per le famiglie, in special modo quelle con tanti figli, sono impegni fondamentali che prima della fine della legislatura intendiamo realizzare ad ogni costo".
Abbiamo i numeri per governare - Berlusconi ha parlato anche della crisi di governo e ha ribadito che andare alle urne ora sarebbe un errore. E' vero, i numeri della maggioranza sono diminuiti "rispetto a quando vinse le elezioni, ma - ha garantito - è assolutamente sufficiente per governare e fare le riforme di cui il Paese ha bisogno. Il nostro impegno è di continuare a lavorare, non abbiamo mai cessato di farlo, per dare al nostro Paese quell'assetto di modernità e giustizia". Il cavaliere ha rivendicato poi tutte le cose fatte dal suo governo: "Siamo il governo che in due anni ha fatto di più nella storia. Questo è stato possibile grazie a una squadra di cui vado fiero". Ma c'è un rammarico: "Peccato - ha sottolineato il premier - che non si sappia bene tutto il lavoro che abbiamo
fatto".
Il pericolo comunista - Nel suo intervento Berlusconi ha citato anche de Gasperi e Don Sturzo e ha ricordato il prete russo che per primo gli parlò degli "orrori del comunismo: li conoscevo già a dodici anni". Il comunismo, ha dichiarato, "è l'ideologia più disumana e criminale". E ha aggiunto: "Abbiamo nella nostra storia e li teniamo stretti nel nostro cuore uomini come De Gasperi e come don Sturzo, che seppero opporsi al comunismo e gli vietarono di diventare il partito dominante nell'Italia degli anni successivi e noi siamo ancora qui, primariamente, per la stessa ragione".
"Nel '94 - ha ricordato - molti di noi che prima non avevano mai pensato di fare politica, sentirono che incombeva sul nostro Paese un pericolo grande: quello che l'ideologia più disumana e criminale della storia, il comunismo, potesse prevalere in Italia. Un giorno il professor Urbani venne da me e mi presentò i sondaggi della sua università: il Partito comunista con il 34% dei voti, si sarebbe preso, grazie alla nuova legge elettorale che il Partito comunista per primo aveva voluto, l'82% dei seggi. Saremmo diventati un paese a guida totalmente comunista. I comunisti di casa nostra erano e sono tuttora comunisti", ha concluso il premier, facendo un paragone con l'evoluzione laburista e socialdemocratica verificatasi, rispettivamente, in Gran Bretagna e in Germania.
Intercettazioni, presto un Cdm straordinario - Il premier ha poi sferrato un nuovo attacco contro le intercettazioni. "In nessun Paese civile le intercettazioni possono essere utilizzate come prove nei processi". E ha aggiunto: "Andremo avanti perché non c'è libertà in un Paese dove appena si alza la cornetta del telefono altre persone ascoltano e quello che viene detto può essere manipolato. Non c'è libertà - ha insistito - se vengono pubblicate le conversazioni telefoniche private", ma anche se vengono trascritte "in maniera diversa". Insomma, ha concluso Berlusconi, "in nessun Paese civile le intercettazioni possono essere utilizzate come prove nei processi".
Ascolta l'intervento integrale al congresso dei Cristiano Riformisti, a Roma
Caso Ruby: vai allo speciale
Berlusconi, da Veronica Lario a Noemi: tutte le foto
Sceglie di salutare i partecipanti al congresso del Pri con una battuta sulla vicenda Ruby. Lasciando il palco dell'Ergife a Roma, il premier Silvio Berlusconi, tra coriandoli tricolore e cori che dicono 'Liberi di essere liberi' prende il microfono e dice: "Ringrazio i ragazzi e le ragazze che sono qui e che sono così belli e simpatici che li invito tutti al bunga bunga" (GUARDA IL VIDEO IN ALTO). Ma, avverte subito, "non è quello che scrivono i giornali. Significa semplicemente divertirsi, fare quattro salti, magari bere qualcosa. Sempre con grande eleganza, senza nulla di immorale, come si conviene a una casa in cui non può accadere nulla di men che lecito".
Ascolta l'intervento integrale del presidente del Consiglio al congresso del partito Repubblicano italiano.
Il presidente del Consiglio, intervenendo prima al congresso di Pri e poi a quello dei Cristiano Riformisti relega così al rango di mera battuta il caso Ruby, che lo vede indagato per concussione e prostituzione minorile dalla Procura di Milano che ha deciso per il rito immediato.
Ma nei suoi interventi il cavaliere ha affrontato anche diversi nodi della politica italiana e ha rilanciato con forza il tema della famiglia.
"Finché noi governeremo questo Paese non saranno mai possibili le adozioni per i single e per le coppie gay" ha assicurato il presidente del Consiglio, che ha parlato anche di tenuta del governo, del pericolo comunista e di intercettazioni. Non da ultimo, ha poi sferrato un duro attacco alla scuola pubblica.
Come nel '94 attacca la scuola - "Gli insegnanti della scuola pubblica inculcano agli studenti valori diversi rispetto a quelli delle famiglie". Queste le parole del premier che ha citato testualmente il discorso fatto nel 1994 che ha segnato la sua discesa in campo.
Riforme per la famiglia - Il presidente del Consiglio ha poi assicurato che l'esecutivo ha intenzione di attuare vere e proprie riforme per la famiglia: "Politiche di sostegno alla natalità che favoriscano le donne che lavorano e vogliono essere madri, ma soprattutto una politica fiscale di favore per le famiglie, in special modo quelle con tanti figli, sono impegni fondamentali che prima della fine della legislatura intendiamo realizzare ad ogni costo".
Abbiamo i numeri per governare - Berlusconi ha parlato anche della crisi di governo e ha ribadito che andare alle urne ora sarebbe un errore. E' vero, i numeri della maggioranza sono diminuiti "rispetto a quando vinse le elezioni, ma - ha garantito - è assolutamente sufficiente per governare e fare le riforme di cui il Paese ha bisogno. Il nostro impegno è di continuare a lavorare, non abbiamo mai cessato di farlo, per dare al nostro Paese quell'assetto di modernità e giustizia". Il cavaliere ha rivendicato poi tutte le cose fatte dal suo governo: "Siamo il governo che in due anni ha fatto di più nella storia. Questo è stato possibile grazie a una squadra di cui vado fiero". Ma c'è un rammarico: "Peccato - ha sottolineato il premier - che non si sappia bene tutto il lavoro che abbiamo
fatto".
Il pericolo comunista - Nel suo intervento Berlusconi ha citato anche de Gasperi e Don Sturzo e ha ricordato il prete russo che per primo gli parlò degli "orrori del comunismo: li conoscevo già a dodici anni". Il comunismo, ha dichiarato, "è l'ideologia più disumana e criminale". E ha aggiunto: "Abbiamo nella nostra storia e li teniamo stretti nel nostro cuore uomini come De Gasperi e come don Sturzo, che seppero opporsi al comunismo e gli vietarono di diventare il partito dominante nell'Italia degli anni successivi e noi siamo ancora qui, primariamente, per la stessa ragione".
"Nel '94 - ha ricordato - molti di noi che prima non avevano mai pensato di fare politica, sentirono che incombeva sul nostro Paese un pericolo grande: quello che l'ideologia più disumana e criminale della storia, il comunismo, potesse prevalere in Italia. Un giorno il professor Urbani venne da me e mi presentò i sondaggi della sua università: il Partito comunista con il 34% dei voti, si sarebbe preso, grazie alla nuova legge elettorale che il Partito comunista per primo aveva voluto, l'82% dei seggi. Saremmo diventati un paese a guida totalmente comunista. I comunisti di casa nostra erano e sono tuttora comunisti", ha concluso il premier, facendo un paragone con l'evoluzione laburista e socialdemocratica verificatasi, rispettivamente, in Gran Bretagna e in Germania.
Intercettazioni, presto un Cdm straordinario - Il premier ha poi sferrato un nuovo attacco contro le intercettazioni. "In nessun Paese civile le intercettazioni possono essere utilizzate come prove nei processi". E ha aggiunto: "Andremo avanti perché non c'è libertà in un Paese dove appena si alza la cornetta del telefono altre persone ascoltano e quello che viene detto può essere manipolato. Non c'è libertà - ha insistito - se vengono pubblicate le conversazioni telefoniche private", ma anche se vengono trascritte "in maniera diversa". Insomma, ha concluso Berlusconi, "in nessun Paese civile le intercettazioni possono essere utilizzate come prove nei processi".
Ascolta l'intervento integrale al congresso dei Cristiano Riformisti, a Roma