Il ministro della Semplificazione a SkyTG24: "Per poter procedere alle riforme non basta la maggioranza in Parlamento". E aggiunge: “E’ chiaro che l’obiettivo del federalismo è prioritario rispetto all’ipotesi di voto anticipato"
La satira degli Sgommati:
Il cervello di Bondi in cambio del federalismo
Leggi anche:
Federalismo municipale: ecco cosa prevede il testo
Stop al federalismo in Aula , ma il governo vara il decreto
"E' evidente che alcune difficoltà nelle commissioni parlamentari debbono essere risolte: se si è in condizione di poterlo fare siamo della partita, se siamo di fronte a un'oggettiva impossibilità tanto meglio staccare la spina". E' il ragionamento di Roberto Calderoli, ministro leghista della Semplificazione, in un'intervista a SkyTG24. Secondo Calderoli, dopo quanto avvenuto con il decreto per il federalismo municipale, "si deve porre il problema della maggioranza oltre che alla Camera e al Senato anche nelle commissioni, questo è il primo punto da correggere".
In una nota poi però precisa: "Staccare la spina? Come accade spesso ultimamente dici fischi e poi trovi scritto fiaschi. La Lega Nord ha come obiettivo la realizzazione delle riforme e lo stare al Governo rappresenta lo strumento proprio per raggiungere questo obiettivo: le riforme. Il Federalismo fiscale, nonostante i tentativi di utilizzarlo strumentalmente per dare la spallata al Governo ovvero per scavalcare le elezioni in primavera, andrà in porto nel giro di un paio di mesi. Per poter procedere nelle ulteriori riforme, però, non è sufficiente avere una maggioranza soltanto in Parlamento, ma occorre avere la maggioranza anche nelle commissioni parlamentari permanenti, al di là della bicameralina: ottenuta questa maggioranza l'obiettivo è il 2013, con una legislatura che sia costituente. Diversamente viene meno l'obiettivo".
Detto questo, per il dirigente leghista è chiaro che l'obiettivo del federalismo è prioritario rispetto all'ipotesi di voto anticipato: “La Lega da trent'anni insegue il federalismo e ragionevolmente in un paio di mesi la riforma del federalismo fiscale avrà un suo quadro generale. Dopo trent'anni di battaglia, e di fronte a due mesi in più per portare a casa il risultato, la spinta di Bossi ad andare avanti è una scelta di buonsenso".
Quanto all’incontro programmato al Quirinale con il presidente Giorgio Napolitano e Umbero Bossi, dopo i rilievi sul decreto per il federalismo municipale, ha detto: “Andremo a parlare con il presidente della Repubblica ma non martedì". E ha aggiunto: “Noi abbiamo sempre tenuto in grande considerazione il presidente della Repubblica e periodicamente, con Bossi, andiamo ad aggiornarlo sul cammino della riforma".
Il cervello di Bondi in cambio del federalismo
Leggi anche:
Federalismo municipale: ecco cosa prevede il testo
Stop al federalismo in Aula , ma il governo vara il decreto
"E' evidente che alcune difficoltà nelle commissioni parlamentari debbono essere risolte: se si è in condizione di poterlo fare siamo della partita, se siamo di fronte a un'oggettiva impossibilità tanto meglio staccare la spina". E' il ragionamento di Roberto Calderoli, ministro leghista della Semplificazione, in un'intervista a SkyTG24. Secondo Calderoli, dopo quanto avvenuto con il decreto per il federalismo municipale, "si deve porre il problema della maggioranza oltre che alla Camera e al Senato anche nelle commissioni, questo è il primo punto da correggere".
In una nota poi però precisa: "Staccare la spina? Come accade spesso ultimamente dici fischi e poi trovi scritto fiaschi. La Lega Nord ha come obiettivo la realizzazione delle riforme e lo stare al Governo rappresenta lo strumento proprio per raggiungere questo obiettivo: le riforme. Il Federalismo fiscale, nonostante i tentativi di utilizzarlo strumentalmente per dare la spallata al Governo ovvero per scavalcare le elezioni in primavera, andrà in porto nel giro di un paio di mesi. Per poter procedere nelle ulteriori riforme, però, non è sufficiente avere una maggioranza soltanto in Parlamento, ma occorre avere la maggioranza anche nelle commissioni parlamentari permanenti, al di là della bicameralina: ottenuta questa maggioranza l'obiettivo è il 2013, con una legislatura che sia costituente. Diversamente viene meno l'obiettivo".
Detto questo, per il dirigente leghista è chiaro che l'obiettivo del federalismo è prioritario rispetto all'ipotesi di voto anticipato: “La Lega da trent'anni insegue il federalismo e ragionevolmente in un paio di mesi la riforma del federalismo fiscale avrà un suo quadro generale. Dopo trent'anni di battaglia, e di fronte a due mesi in più per portare a casa il risultato, la spinta di Bossi ad andare avanti è una scelta di buonsenso".
Quanto all’incontro programmato al Quirinale con il presidente Giorgio Napolitano e Umbero Bossi, dopo i rilievi sul decreto per il federalismo municipale, ha detto: “Andremo a parlare con il presidente della Repubblica ma non martedì". E ha aggiunto: “Noi abbiamo sempre tenuto in grande considerazione il presidente della Repubblica e periodicamente, con Bossi, andiamo ad aggiornarlo sul cammino della riforma".