Pdl e Lega: discutere il ruolo di Fini

Politica
Il Presidente della Camera Gianfranco Fini, durante l'intervista pubblica a cura del direttore de Il Messaggero Roberto Napoletano, oggi 31 ottobre 2010 a Roma.
ALESSANDRO DI MEO/ANSA

Nel corso della conferenza dei capigruppo a Montecitorio, Cicchitto e Reguzzoni chiedono un dibattito sul presidente della Camera. Il leader di Fli respinge la richiesta. Mercoledì pomeriggio il voto sulla sfiducia a Bondi

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La Lega e il Pdl, con Marco Reguzzoni e Fabrizio Cicchitto, tornano a porre in discussione il ruolo di Gianfranco Fini alla presidenza della Camera, chiedendo ufficialmente, nel corso della conferenza dei capigruppo, che si apra un dibattito sulla questione. Ma il presidente della Camera, nel corso dell'ufficio di presidenza che ha calendarizzato la mozione di sfiducia a Bondi per mercoledì 26 gennaio, rispedisce al mittente la richiesta, con le stesse
motivazioni che aveva fornito per iscritto alla Lega, dopo la sua lettera formale: la conferenza dei capigruppo - avrebbe detto Fini - non è la sede deputata per un dibattito sul suo ruolo di presidente, che sarebbe di pertinenza solo della Giunta per i regolamenti della Camera.

Intanto, la conferenza dei capigruppo ha deciso che la Camera voterà la sfiducia al ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi mercoledì 26 gennaio.
Viene rispettato così il calendario dei lavori in Aula. Negli ultimi giorni, infatti, si era ipotizzato un rinvio della votazione per la concomitanza giovedì del voto al Consiglio d'Europa sulla difesa dei cristiani dalle persecuzioni: alle votazioni dovrebbe partecipare una delegazione di 18 deputati nazionali (più 18 senatori) che potrebbe mettere a rischio i numeri della Camera.
Ed era stato proprio il ministro Bondi a dire un secco no allo spostamento dei lavori. "Un ulteriore rinvio della mozione di sfiducia che mi riguarda sarebbe intollerabile - recita la nota a firma del titolare dei beni Culturali - C'è un limite anche a giocare con la dignità delle persone per squallide ragioni di interesse politico".

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