Primarie Pd: a Bologna vince Merola, a Napoli Cozzolino

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Nel capoluogo emiliano, dove l'affluenza è andata oltre le aspettative, scongiurato l'effetto Vendola con la candidata civica Amelia Frascaroli che si è fermata al 36%. Polemiche invece nel capoluogo partenopeo, con denunce di presunte anomalie nel voto

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Bologna e Napoli hanno scelto i due candidati di centrosinistra per le prossime elezioni comunali. Nelle primarie tenutesi domenica nei due capoluoghi, hanno vinto Virginio Merola a Bologna e Andrea Cozzolino a Napoli, entrambi del Pd. Nel capoluogo emiliano, dove l'affluenza è andata oltre le aspettative, il Partito democratico ha scongiurato l'effetto Vendola, con la candidata civica Amelia Frascaroli, fortemente sponsorizzata dal governatore pugliese, che si è fermata al 36%, contro il 58,3 di Merola. Polemiche invece nel capoluogo partenopeo, con denunce di presunte anomalie nel voto e annunci di ricorsi. L'europarlamentare del Pd ha raccolto il 37,3%.

Merola vince a Bologna - Sarà Virginio Merola il candidato sindaco del centrosinistra di Bologna: ha vinto con largo margine le primarie. Il Pd tira un gigantesco sospiro di sollievo: l'affluenza alle voto è andata oltre le migliori aspettative ed ha vinto l'unico dei tre candidati con in tasca la tessera del Pd.
E' stato soprattutto scongiurato l'effetto Milano (e l'effetto Vendola), con la candidata civica Amelia Frascaroli, sostenuta da Sel e fortemente sponsorizzata dallo stesso presidente pugliese che si è fermata al 36%, contro il 58,3 raccolto alla fine dal vincitore. Benedetto Zacchiroli, l'altro outsider, si è fermato al 5,7.
L'esito delle primarie è stato accolto, fin dalla chiusura dei seggi con una grande euforia. Il centrosinistra bolognese, e il Pd in particolare, ancora traumatizzato dallo choc delle dimissioni di Flavio Delbono con successivo lungo commissariamento, e non ancora ripresosi dall'esperienza Cofferati, temeva un voltafaccia da parte della sua gente, e che questo voltafaccia si manifestasse o con una bassa affluenza o con un risultato che sconfessasse i vertici del partito. Che invece possono esultare, anche considerando il percorso non completamente privo di traumi che ha portato alle primarie, con il ritiro, per motivi di salute, del candidato superfavorito, Maurizio Cevenini.

L'affluenza alle urne è stato proprio il primo motivo per far festa: al voto sono andati 28.940 elettori, oltre 4mila in più rispetto alle primarie del 2008, quelle che incoronarono Flavio Delbono, che pero' erano primarie di partito e si svolsero in due giorni. Il paragone con quel dato, tuttavia, turbava un po' il sonno a chi le primarie le aveva volute, come il segretario cittadino Raffaele Donini, che le primarie le ha sempre difese e che ha incassato la sua vittoria politica.

Cinquantacinque anni, Merola è campano di nascita, ma vive a Bologna da quando ne ha cinque. Laureato in filosofia, la passione politica gli è scoppiata dentro presto: è stato delegato Cgil nei trasporti, quindi per nove anni, dal 1995, è stato presidente del quartiere Savena. Dopo l'esperienza con Cofferati (in cui ha promosso, tra i primi in Italia, i laboratori di urbanistica partecipata) e la sconfitta del 2008, è diventato presidente del Consiglio provinciale, carica che ricopre tutt'ora.


Cozzolino a Napoli - Il candidato sindaco del centrosinistra a Napoli sarà Andrea Cozzolino: l'europarlamentare del Pd, sovvertendo i pronostici della vigilia che erano tutti per Umberto Ranieri, si è aggiudicato la competizione che ha sancito chi correrà per succedere a Rosa Russo Iervolino alla guida di Palazzo San Giacomo.
Cozzolino ha riportato 16.358 voti (il 37,3% delle preferenze) con circa 1200 voti di scarto sul suo principale avversario Umberto Ranieri, secondo con 15.137 (34,6%). Seguono Libero Mancuso di Sinistra e Libertà con poco meno di 7.000 preferenze (15,8%) e Nicola Oddati al 12,1% con circa 5300 voti.
"Mi muoverò in modo unitario con tutte le forze della coalizione e della società civile per dare a Napoli un progetto capace di aprire una fase nuova", le prime parole del vincitore.

Molto buona la partecipazione: i votanti sono stati quasi 45.000, diecimila in più di quando si votò per designare la candidatura di Romano Prodi a premier nel 2006. Non sono mancate le polemiche e le denunce per presunte anomalie nel voto con ricorsi già annunciati su cui si pronuncerà il collegio di garanzia.

Polemiche per le irregolarità a Napoli - A denunciare irregolarità sono stati tutti e quattro i candidati in corsa: ha cominciato Libero Mancuso, in campo per Sinistra e Libertà, che ha segnalato la presenza al voto in diverse zone della città di associazioni, comitati e cittadini "che notoriamente fanno riferimento al centrodestra".
Irregolarità segnalate dai consiglieri regionali Corrado Gabriele e Angela Cortese, vicini ad Oddati, in modo ancora più esplicito: "Questa mattina - hanno spiegato - abbiamo avuto modo di verificare che in alcuni seggi a Scampia, a Barra e nel quartiere di San Carlo all'Arena personaggi estranei al Partito Democratico hanno condizionato il voto portando a votare persone in cambio di banconote".
Parla di gravi irregolarità in alcuni seggi dei Quartieri Spagnoli, di piazza Dante e di altre zone della città anche il comitato di Andrea Cozzolino, che della vicenda ha informato il comitato di garanzia e, in alcuni casi, le forze dell'ordine". Anche Umberto Ranieri ha chiesto l'intervento del comitato dei garanti: "Le notizie di illeciti che giungono da alcuni quartieri - ha detto - rendono necessario ed opportuno che il comitato di garanzia presieduto dall' onorevole Cananzi sia convocato per garantire un severo controllo e un rigoroso monitoraggio dell' andamento delle operazioni di voto".

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